L'ordine esecutivo firmato da Joe Biden nella giornata di giovedì 5 agosto è estremamente audace. Il Presidente USA punta a elettrificare la metà delle auto in circolazione entro il 2030 e questo richiede uno sforzo economico non indifferente. Non solo, dal punto di vista organizzativo saranno necessarie batterie, stazioni di ricarica e una capacità di produzione che non ammette intoppi.
Il 78enne della Pennsylvania però non vuole lasciare gli Stati Uniti indietro rispetto alla Cina e all'Europa che spadroneggiano nel mercato mondiale dei veicoli elettrici. In USA al momento vi sono circa 2 milioni di auto che non sono più a combustione e nel 2020 solo il 2% del totale è stato rappresentato da immatricolazioni elettriche.
Auto elettriche: 5 titoli su cui puntare con piano Biden
Uno degli aspetti più controversi su cui Joe Biden sta facendo la sua puntata riguarda le infrastrutture di ricarica. In questo momento nel Paese esistono 150 mila stazioni di servizio, ma sono poche migliaia quelle a ricarica rapida. Considerato che ogni stazione di ricarica rapida costa 100 mila dollari e che l'obiettivo è quello di costruirne almeno 50.000 l'anno per 10 anni, ci potrebbero volere 50 miliardi di dollari di investimenti.
In questo sicuramente vi saranno aziende pronte a tuffarsi nel business approfittando degli incentivi derivanti dalla spesa pubblica. Tra le società che potranno trarne vantaggio vi sono sicuramente ChargePoint, società californiana che gestisce la più grande rete online di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, e Rockwell Automation, società statunitense di automazione e information technology. Negli ultimi 12 mesi le due società hanno realizzato performance eccezionali al NYSE: rispettivamente +138% e +40%.
Un'altra azienda che potrebbe beneficiarne è il produttore cinese di batterie Contemporary Amperex Technology, che nell'ultimo anno ha investito 3 miliardi di dollari per aumentare la capacità delle sue batterie. Quotata a Shenzen, dall'anno scorso la società ha messo a segno un guadagno azionario del 164%.
Una delle componenti fondamentali delle batterie è il litio. Nel 2020 sono state estratte circa 400 mila tonnellate per alimentare dai 2 ai 3 milioni di veicoli elettrici. Se solo negli USA verranno prodotti quest'anno 8 milioni di auto elettriche, l'industria mineraria sarà chiamata a un'estrazione multipla rispetto a quella attuale. Di conseguenza la società di estrazione Albemarle vedrà presumibilmente crescere il suo giro d'affari. Attualmente l'azienda del Nord Carolina ha una quota di mercato del 20% e spende dagli 800 ai 900 milioni di dollari l'anno per la miniatura del litio. La variazione azionaria di Albermarle nelle ultime 52 settimane è stata del 147% nella Borsa di New York.
ll piano Biden ha trovato l'adesione di colossi come Stellantis, General Motors e Ford per accelerare sull'elettrificazione negli USA, che procedeva a rilento rispetto a Cina ed Europa. Il sostegno è arrivato anche da altre big auto come Toyota, Volkswagen, BMW, Honda e Volvo.
Questo ha un'implicazione positiva per la società belga Umicore, la cui divisione E&ST rappresenta oltre il 30% dell'utile stimato per il 2022. Inoltre il vantaggio avverrà anche attraverso la divisione riciclo, riguardo in questo caso le batterie, che pesa per il 35% dell'EBITDA previsto per l'anno prossimo. Da agosto del 2020 le azioni Umicore sono cresciute in Borsa del 46% circa.