I titoli del comparto tecnologico hanno beneficiato di un forte apprezzamento in Borsa durante il periodo pandemico. Le restrizioni alla libertà di movimento di gran parte della popolazione globale hanno scatenato gli acquisti di dispositivi elettronici, utili non solo per le attività lavorative, ma anche per mantenere un minimo di interazioni sociali grazie alla connessione ad internet. In questo quadro si inserisce Apple, che ha registrato ricavi record nel 2020 e continua a registrare vendite estremamente positive.
Questo si evidenzia dai conti del 2° trimestre fiscale del 2021, con l’azienda guidata da Tim Cook che ha registrato utili per azione a 1,40 dollari e ricavi a 89,58 miliardi di dollari, dati ben al di sopra le attese degli analisti di 0,99 dollari e 77,36 dollari. Le previsioni per il trimestre in corso sono ottimistiche: il Chief Financial Officer dell’azienda, Luca Maestri, ha dichiarato di attendersi ancora un fatturato in crescita a doppia cifra, anche se nel breve periodo potrebbero verificarsi dei problemi sul mercato dei semiconduttori.
Dai dati trimestrali si evidenziano diverse misurazioni importanti, in primis quelle relative alle vendite di iPad e Mac, che hanno segnato un +70,1% e un +79% rispetto al medesimo periodo del 2020. Gli iPhone venduti sono stati il +65,5%: secondo diversi analisti l’ultimo smartphone del colosso di Cupertino ha dato inizio ad un superciclo guidato da numerose sostituzioni di dispositivi obsoleti e dalla velocità, look e varietà di versioni del nuovo telefonino Apple, il primo abilitato alla connessione 5G.
Un altro elemento importante da mettere in luce è l’incremento dei ricavi in Cina, saliti dell’87% a/a. Uscendo dal focus specifico della società, un problema relativo ai titoli tech è tuttavia quello dell’inflazione, che in aprile negli USA ha toccato il valore più alto dal 2008 su base annuale al 4,2%, ben al di sopra del consensus al 3,8%. Questa misurazione macroeconomica è tenuta in forte considerazione dagli investitori in quanto potrebbe spingere la Federal Reserve a rivedere le attuali politiche monetarie ultra-accomodanti.
In tal senso però, è da segnalare come gli esponenti dell’istituto centrale a stelle e strisce abbiano più volte rassicurato il mercato che non è ancora arrivato il momento di ritirare le misure in atto in quanto il pieno recupero dell’economia è ancora distante e l’aumento dell’indice dei prezzi al consumo sarà transitorio. In questo senso comunque i timori degli investitori si riversano in particolar modo sui titoli del comparto tecnologico, in quanto la loro valutazione è basata selle prospettive di utili futuri.
Azioni Apple: il punto di vista dell’analisi tecnica
Il grafico settimanale delle azioni Apple mostra una situazione di incertezza. I prezzi infatti stanno effettuando la violazione della trendline supportiva ottenuta collegando i minimi di settembre 2020 e di febbraio 2021. Se questa rottura dovesse avvenire, il primo obiettivo dei venditori sarebbe quello posto a 118,51 dollari, dove passa il livello orizzontale espresso dai massimi della seconda settimana di settembre 2020.
Una successiva violazione di tale area consentirebbe quindi ai prezzi di venire traghettati a ridosso della soglia psicologica dei 100 dollari. In tal senso, considerando i fondamentali dell’azienda e il settore in cui inserita, l’area compresa tra l’ultimo livello menzionato e gli 85 dollari, dove passa la trendline disegnata con i minimi di dicembre 2018 e maggio 2019. Al contrario, per assistere ad una ripresa di vigore dei corsi nel breve periodo si dovrebbe attendere una rottura della resistenza a 138,41 dollari.
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