L'inflazione americana ha scosso i mercati finanziari. Le Borse europee oggi viaggiano nel segno del rosso e i future a Wall Street preannunciano un'apertura incerta. Il mercato obbligazionario segna rendimenti sui T-Note USA a 10 anni sopra il 2% e sul fronte delle materie prime il petrolio è tornato a salire dopo una breve pausa, stazionando abbondantemente sopra i 90 dollari al barile.
L'indice dei prezzi al consumo è arrivato a crescere del 7,5%, superando le attese del mercato che lo davano al 7,3%. Questo prefigura che la Federal Reserve avrà poche remore nell'alzare i tassi d'interesse, a partire da marzo quando vi sarà la prossima riunione ufficiale. Nel mondo degli investitori e degli analisti è cresciuta la convinzione che il prossimo mese già ci sarà una stretta di mezzo punto percentuale, che darà vita a un ciclo dai 5 ai 7 aumenti in tutto il 2022.
Wall Street: ecco come proteggersi dall'inflazione
L'incremento del costo del denaro probabilmente alla fine presenterà il conto all'economia americana. Alcuni temono che l'irrigidimento della Fed porterà a una recessione o quantomeno a frenare la ripresa economica, al punto che sarà necessario un passo indietro successivo. Le conseguenze ricadrebbero ovviamente sulle azioni in Borsa, in modo particolare su quelle che più di altre soffrirebbero di rendimenti così alti.
Un ambiente inflazionistico di questo tenore sicuramente metterà in difficoltà quelle aziende che non riescono a trasferire i costi più alti durante tutto il processo della catena distributiva. Ci sono tuttavia delle società che al riguardo mostrano maggiore resilienza e i cui effetti in Borsa potrebbero essere più contenuti. Ne abbiamo individuate 4 in particolare, vediamole.
Caterpillar
Il principale produttore mondiale di attrezzature per l'edilizia e il settore estrattivo ha dimostrato nell'ultima trimestrale che l'inflazione non ha inficiato la domanda dei clienti. La società con sede a Deerfield, nell'Illinois, ha battuto le stime degli analisti che si aspettavano EPS per 2,27 dollari, mentre il rilascio è stato di 2,69 dollari.
Anche i ricavi sono stati al di sopra delle aspettative: 13,8 vs 12,6 miliardi di dollari. La società ha precisato che questi numeri sono stati ottenuti grazie alla possibilità di aumentare i prezzi senza che ciò potessi intaccare le richieste dei prodotti Caterpiller da parte dei consumatori. Le azioni nella Borsa di New York dall'inizio dell'anno sono in calo dell'1,75%.
CNH Industrial
L'azienda di attrezzature agricole italo-statunitense è riuscita a trasferire l'aumento dei prezzi generalizzato sui consumatori, soprattutto nelle sue attività in Nord America. La riprova si è avuta con utili trimestrali che hanno battute le stime del 19%, ossia di 25 centesimi per azione rispetto ai 21 centesimi previsti. Le vendite sono state di 9 miliardi dollari, al di sopra degli 8 miliardi pronosticati dagli analisti. Le azioni a Wall Street nel 2022 hanno perso sinora circa il 13%.
Protecter & Gamble
La multinazionale statunitense di beni di largo consumo non solo è stata sorretta nei dati trimestrali da prezzi più elevati, ma ha affermato che aumenterà i prezzi ancora in diverse categorie di prodotto quest'anno, contribuendo con ciò alla crescita ulteriore degli utili. Già nell'ultimo quarto dell'anno i guadagni sono stati di 1,66 dollari per azioni, superando gli 1,65 dollari previsti dal mercato, mentre le vendite si sono assestate a 21 miliardi di dollari, sopra i 20,3 miliardi stimati. Il titolo in Borsa dal 1° gennaio dell'anno in corso ha registrato una performance negativa del 4%.
Philip Morris
La compagnia americana del tabacco ha registrato il record di guadagni nell'ultima trimestrale pubblicata ieri, grazie all'aumento dei prezzi nei suoi prodotti combustibili e in quelli IQOS senza fumo. La società ha detto di continuare ad accrescere i prezzi per coprire l'aumento dei costi sul mercato. L'ultimo quarto ha visto un profitto di 1,35 dollari per azione, migliore degli 1,33 dollari stimati, con vendite di 8,1 miliardi di dollari, oltre le aspettative di 7,8 miliardi. Le azioni dall'inizio del 2022 sono in aumento di oltre il 10%.