I timori sull'inflazione generati dagli ultimi dati americani e del Regno Unito hanno alla loro base anche il recente rialzo dei prezzi delle materie prime. Sul mercato in questa fase storica si parla di superciclo delle commodity, con diversi motivi a sostenerne i prezzi: dalle politiche monetarie ultra-espansive delle più importanti banche centrali del Mondo alle ricadute della svolta green avuta negli ultimi 12 mesi.
L’eventuale aumento dell’inflazione potrebbe essere un pericolo sia per le aziende, che vedrebbero assottigliarsi i propri margini, che per i consumatori con una diminuzione del loro potere d’acquisto. Per l'investitore accorto potrebbe invece essere un'occasione per trarne beneficio, specie se guardasse alle aziende del comparto delle materie prime.
Tra le società appartenenti al settore delle commodity ci sono infatti anche società che potrebbero avvantaggiarsi. L’aumento del prezzo delle materie prime farebbe automaticamente aumentare i profitti di questo tipo di aziende. Analizziamo due azioni che trattano commodity e staccano dividendi molto interessanti.
SunCoke Energy
Fondata nel 1960 negli Stati Uniti, SunCoke Energy è un produttore di carbone, in particolare carbone coke che serve per trasformare il minerale di ferro in acciaio. La salita dei prezzi della lega metalicca fa prevedere una crescita della domanda, con SunCoke che potrà trarre giovamento da molte richieste da parte dei produttori di acciaio. L’azienda è molto costante nel pagamento dei dividendi. Dal 2019 stacca una cedola di 6 centesimi di dollaro per ogni trimestre, senza fermarsi neanche durante lo scoppio della pandemia Covid-19.
A Wall Street, le azioni SunCoke Energy hanno sviluppato un trend al ribasso di lungo periodo dal 2018 fino a metà dello scorso anno. In prossimità del minimo di periodo in area 2,33 USD, i prezzi hanno intrapreso un trend orizzontale che si è poi rivelato una fase di accumulazione. Infatti, le quotazioni hanno poi ripreso a salire, valicando dopo molto tempo la media mobile a 200 giorni.
Nelle ultime sedute il titolo sta sviluppando un pull back in prossimità dei massimi degli ultimi 22 mesi. Le notizie di carattere fondamentale e l'analisi del grafico con time frame giornaliero consentono così di individuare i seguenti livelli chiave per la strutturazione di strategie di trading long e short:
Long
Ingresso: breakout area 7,74 USD
Stop: appena al di sotto di area 6,90 USD
1° target: area 8 USD
2° target: 8,53 USD
Short
Ingresso: breakout area 6,90 USD
Stop: appena al di sopra di area 7,74 USD
1° target: area 6,58 USD
2° target: area 6 USD
BHP Group
BHP Group è una società australiana che tratta numerose risorse. Produce varie materie prime, tra cui carbone, rame, ferro, uranio ed estrae sali di potassio che vengono utilizzati per produrre fertilizzanti e altri prodotti chimici molto utilizzati in agricoltura. Con una capitalizzazione di 200 miliardi di dollari, l’azienda offre stabilità e garantisce un portafoglio diversificato di attività. Il pagamento dei dividendi avviene due volte all’anno e sono piuttosto generosi.
Al NYSE dopo il crollo dello scorso anno in corrispondenza dello scoppio della pandemia, il titolo ha intrapreso una solida cavalcata rialzista, aggiornando costantemente i massimi storici. La scorsa settimana i prezzi sono stati respinti dal massimo in area 81,82 USD, ma sembrano ben propensi a riattaccare questa resistenza. L'analisi del grafico con time frame giornaliero ha fatto emergere i seguenti livelli chiave per strategie di trading long e short sul titolo:
Long
Ingresso: breakout area 79,17 USD
Stop: appena al di sotto di area 73,65 USD
1° target: area 82,07 USD
2° target: trailing profit
Short
Ingresso: breakout area 72,67 USD
Stop: appena al di sopra di area 76,11 USD
1° target: area 69,65 USD
2° target: area 66,33 USD