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Vaccini Covid: quali azioni comprare con terza dose?

03 ago 2021 - 17:30

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Mentre il mondo si prepara all’inoculazione della terza dose di vaccino, quali sono le società pharma che ne beneficeranno di più? Vediamole insieme

Mentre aumentano i contagi della variante Delta di Coronavirus, il mondo si prepara alla terza dose di vaccino. Al momento è un’ipotesi, ma già diversi Paesi hanno affermato di essere pronti in questo senso.

Israele ad esempio ha già deciso che la terza dose andrà fatta per gli over 60 e il Regno Unito invece si prepara per l’autunno. Vediamo cosa sta succedendo e quali sono le aziende del settore che potranno beneficiarne in Borsa.

 

Covid-19: Israele e Regno Unito pronti per la terza dose di vaccino

Secondo il panel di esperti del ministero della Salute israeliano è bene che gli anziani facciano una terza dose del vaccino contro il Covid-19. Questo perché, secondo i dati presentati durante il meeting è emerso che l’efficacia del vaccino nel prevenire i sintomi gravi tra i 60enni e oltre sia scesa all’81% dal 97% di gennaio.

Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha invitato i cittadini con oltre 60 anni a ricevere una terza dose di vaccino anti Covid. A causa dell'incremento dei contagi dovuti alla variante Delta, il governo ha lanciato una campagna di vaccinazione complementare a partire da domenica per le persone con oltre 60 anni che hanno ricevuto il vaccino oltre sei mesi fa.

Anche nel Regno Unito il premier Boris Johnson ha deciso per una terza dose di vaccino anti Covid in autunno. Tutti gli over 50 e gli immunodepressi riceveranno una terza somministrazione dal 6 settembre, per un totale di 32 milioni di persone coinvolte.

Per l’Italia è sul tavolo al ministero della Salute l’ipotesi di un piano che possa prevedere una terza dose per alcune categorie specifiche di persone. L’EMA si è già espressa sul tema della terza dose sottolineando che al momento “è troppo presto per confermare se e quando ci sarà bisogno di una dose di richiamo, perché non ci sono ancora abbastanza dati dalle campagne vaccinali”.

Le aziende produttrici invece hanno già annunciato i dati di efficacia di una terza dose con i loro vaccini. Una terza dose di vaccino per il Covid rafforza la protezione contro la variante Delta, secondo i ricercatori di Pfizer.

Nuovi studi mostrano che una terza dose ha effetti neutralizzanti della variante Delta cinque volte maggiori per chi ha un’età fra i 18 e i 55 anni dopo la seconda dose, e 11 volte maggiori per chi si colloca fra i 65 e gli 85 anni.

 

Pfizer e Moderna aumentano i prezzi dei vaccini all'UE

Mentre i vari governi stanno valutando il da farsi non mancano certamente le criticità: l'ipotesi di dover ricorrere ad una terza dose di vaccino rischia di dover fare i conti con un aumento del prezzo. Le voci che circolavano negli ultimi mesi sembrano infatti confermate dal Financial Times che, riuscendo a vedere alcune parti dei nuovi contratti di Pfizer e Moderna per le prossime forniture all'UE di 2,1 miliardi di dosi entro il 2023, ha confermato che il prezzo è aumentato, e non di poco.

Secondo il quotidiano il nuovo costo di una dose Pfizer è di 19,50 euro, 4 euro in più rispetto ai 15,50 euro della precedente fornitura. Per Moderna il tariffario sale invece a 25,50 dollari a dose dai 22,60 dollari del precedente accordo. Ma meno dei 28,50 inizialmente previsti grazie ad un ampliamento dell'ordinativo da parte di Bruxelles.

 

Vaccini: boom domanda e rincari gonfiano le tasche dei big pharma

I rincari delle dosi e il boom della domanda faranno sentire i loro effetti sui conti dei due colossi farmaceutici. Pfizer ha stimato infatti nell'ultima trimestrale del periodo aprile-giugno un rialzo del 30% dei ricavi dal vaccino per il Covid-19 a 33,5 miliardi di dollari nel 2021, in aumento rispetto ai 26 miliardi attesi a maggio.

Solo nel secondo trimestre il vaccino ha generato per la società 7,8 miliardi di dollari. Anche Moderna è in evidenza: gli analisti prevedono un balzo dei ricavi da vaccino a 30 miliardi di dollari. Nonostante le difficoltà sono previste in aumento anche le vendite del vaccino AstraZeneca, che dovrebbero salire a 15 miliardi di dollari il prossimo anno. Andiamo quindi a vedere i titoli delle società che produco vaccini nel dettaglio e cosa dice l’analisi tecnica.

 

Astrazeneca

AstraZeneca ha chiuso il primo semestre del 2021 con ricavi in crescita del 23% a 15,5 miliardi di dollari. Il risultato beneficia soprattutto della performance del secondo trimestre che fa segnare un +31% di vendite.

Per quanto riguarda i ricavi generati dal vaccino Vaxzevria contro il Covid-19, si registra un aumento a 1,169 miliardi alla fine del primo semestre (894 milioni nel trimestre) e consegne per oltre 700 milioni di dosi in oltre 170 Paesi.

Escludendo i ricavi derivanti dal vaccino Covid, la crescita dei ricavi sarebbe del 14%. A livello tecnico i corsi hanno trovato supporto a 8.175 e il quadro tecnico di medio-lungo periodo favorisce l’implementazione di strategie long con obiettivo identificabile sui massimi di periodo a 8.770.

 

Moderna

Un altro titolo in evidenza è Moderna, recentemente entrato all’interno del principale indice di Borsa USA, l’S&P 500. L’ingresso all’interno del paniere statunitense arriva dopo un rialzo di circa il 175% durante quest’anno e con una market-cap superiore ai 100 miliardi di dollari.

A livello grafico i corsi rimangono all’interno di una forte tendenza rialzista, che ha portato le quotazioni a superare la soglia dei 360 dollari. Vista la struttura tecnica, eventuali ritracciamenti in area 320-300 dollari potrebbero fornire una buona opportunità di ingresso in linea con il trend dominante.

 

Pfizer

Come evidenziato precedentemente, Pfizer è una delle aziende maggiormente coinvolte nella produzione di vaccini per contrastare la pandemia di Covid-19. Con l’arrivo sempre più probabile di una terza dose di vaccino, Pfizer ha stimato un rialzo del 30% dei ricavi dal vaccino per il Covid-19 a 33,5 miliardi di dollari quest’anno.

A livello grafico il titolo si trova in area di massimi e prosegue la tendenza rialzista in essere da febbraio 2021. Anche per questo titolo, eventuali correzioni potrebbero fornire interessanti opportunità di ingresso long in linea con la tendenza ascendente. Nel dettaglio andrebbe monitorato il supporto in area 41 dollari mentre una violazione dei 38 dollari potrebbe compromettere il quadro tecnico impostato al rialzo.

 

BioNtech

Infine citiamo BioNtech, co-produttore del vaccino anti Covid-19 con Pfizer. BioNtech è una società tedesca con sede a Mainz in Germania, che si occupa fin dalla sua fondazione di biotecnologie. Biontech è un pioniere della ricerca sui farmaci a base di mRNA per la realizzazione di trattamenti e vaccini.

Nel 2018 ha stretto una partnership con Pfizer per la realizzazione di vaccini contro i virus influenzali. La società ha rivisto al rialzo la stima dei ricavi 2021, prevedendo entrate per 12,4 miliardi di euro grazie al traino del vaccino.

Per quanto riguarda il quadro tecnico, i corsi si trovano all’interno di una fase ascendente partita dai minimi dell’11 maggio 2021 in area 68 euro. Strategie long potrebbero essere valutate dai supporti a 79,30-79 euro con obiettivi ambiziosi, in area 86 euro.

 

 

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