Li Auto ha deciso di seguire lo stesso percorso della rivale XPeng e di quotarsi anche a Hong Kong. Il produttore di auto elettriche cinese attualmente scambia le sue azioni al NASDAQ, ma ora ha dato il via libera al collocamento di 100 milioni di azioni per un controvalore 1,93 miliardi di dollari nella Borsa cinese. L'offerta avverrà a un prezzo di 150 dollari di Hong Kong, che corrispondono a circa 19,29 dollari americani.
La vendita sarà suddivisa in 10 milioni di azioni per gli operatori di Hong Kong e il rimanente per i trader internazionali. Il prezzo finale dovrebbe essere fissato il 6 agosto e le contrattazioni sul mercato secondario dovrebbero avvenire il 12 agosto. Gli sponsor dell'operazione saranno Goldman Sachs e China International Capital Corp., mentre il consulente finanziario sarà UBS Group AG.
Li Auto: i rischi della quotazione a Hong Kong
La startup fondata da Li Xiang avrà una doppia quotazione primaria, esattamente come ha fatto XPeng, che ha raccolto 1,8 miliardi di dollari nel mese di giugno con lo sbarco a Hong Kong. Altre grandi aziende cinesi come Alibaba e JD.com hanno scelto la strada della presenza contemporane nelle Piazza finanziarie americana e cinese. La differenza è che Li Auto e XPeng non hanno un elenco secondario perché non sono presenti da oltre 2 anni in un mercato diverso da quello cinese. Ciò significa che sono sottoposte agli standard di governance aziendale e alle regole di divulgazione di Hong Kong.
Ciò che ha spinto Li Auto a varcare i cancelli del mercato cinese è da un lato l'obiettivo di attrarre maggiori investitori di madre patria, dall'altro lato di proteggersi dall'eventualità di essere cancellata dalle Borse statunitensi. Il rischio corso però è molto alto, perché attualmente dalle Authority del Dragone soffiano venti sinistri per le società tecnologiche cinesi.
Negli ultimi tempi abbiamo assistito a un vero e proprio gioco al massacro che ha tramortito prima società come Didi Chuxing per la questione della sicurezza dati appena 2 giorni dopo essere diventata pubblica, poi le società di tutoraggio scolastico per il tema dell'uguaglianza dei diritti, e poi ancora Tencent per via degli effetti nefasti sui teeneger dei giochi online. Le aziende cinesi che operano all'estero non sono ben viste da Pechino e la probabilità di finire sotto le grinfie della Regolamentazione è una cosa che dovrà essere valutata con attenzione.
Li Auto: reazione mercato a quotazione a Hong Kong
La notizia non è stata accolta finora molto bene dagli investitori di Li Auto, che stanno vendendo le azioni nel pre-market a Wall Street. Il titolo infatti sta scendendo di quasi il 3%, dopo 2 giorni di rialzi importanti. A guidare il mini-rally recente sono stati i dati eccezionali sulla vendita di veicoli elettrici dell'azienda nel mese di luglio. Per la prima volta il produttore cinese ha superato quota 8.000 immatricolazioni in un mese.
Da quando è stata quotata nella Borsa di New York a luglio dello scorso anno, Li Auto ha più che raddoppiato il valore delle sue azioni, raggiungendo una capitalizzazione di oltre 30 miliardi di dollari. Quest'anno la sua performance azionaria è di circa il 17%, in linea con quella dell'indice S&P 500.
La compagnia non è ancora profittevole e i primi 3 mesi dell'anno hanno visto una perdita di quasi 55 milioni di dollari. La crescita aziendale tuttavia è costante e nello stesso periodo le entrate trimestrali si sono quadruplicate a 553 milioni di dollari rispetto al 2020.