Azioni Unicredit: cosa fare tra ritiro Ops BPM e conti record? | Investire.biz

Azioni Unicredit: cosa fare tra ritiro Ops BPM e conti record?

23 lug 2025 - 09:00

La trimestrale record e il ritiro dell'Ops su Banco BPM quali impatti avranno sulle azioni UniCredit? Andiamo a scoprirlo grazie anche all'analisi tecnica

L'accordo sui dazi raggiunto dall'amministrazione Trump con il Giappone che prevedono tariffe al 15% impattano positivamente sul sentiment degli operatori. Oltre a trainare i listini asiatici, la notizia spinge in deciso rialzo i mercati europei.

In questo contesto il FTSE Mib si avvicina ai 40.500 punti, sopra i quali sono possibili ulteriori allunghi prima verso i 40.750-40.800 punti e a seguire i top degli ultimi 18 anni in area 41 mila punti. Al contrario segnali di allentamento della tendenza rialzista si avrebbe solo con la violazione dei forti supporti situati nei pressi dei 39 mila punti,

Tra i titoli da seguire in queste ore a Piazza Affari troviamo UniCredit che, prima di comunicare i conti del 2° trimestre 2025, ha deciso di ritirare nella serata di ieri l'OPS su Banco Bpm. Andiamo a scoprire tutti i dettagli.

 

 

Unicredit: ritira Ops su Banco BPM e presenta i conti

A sorpresa nella serata di ieri il Cda di UniCredit ha deciso di ritirare l'offerta su Banco BPM, in quanto la condizione relativa all’autorizzazione Golden Power non è stata soddisfatta. L'istituto bancario pur accogliendo con favore i progressi compiuti con il TAR, la DG Comp dell'Unione Europea e il Governo italiano, ha ritenuto che i tempi per una risoluzione definitiva della questione Golden Power sarebbero andati ben oltre la scadenza dell'offerta e anche di quella della sospensione decisa dalla Consob.

Le accuse dell'istituto guidato da Andrea Orcel sono rivolte anche ai vertici di Banco BPM, in quanto colpevoli di aver privato i propri azionisti di quel dialogo che normalmente avviene durante un periodo di offerta, per spiegare il valore che si sarebbe creato dal merger.

A questo punto cosa potrebbe fare UniCredit? Ripresentare l'offerta nel corso delle prossime settimane o rivolgere le attenzioni verso altri istituti? Nessuno conosce i prossimi passi che verranno fatti da Andrea Orcel, ma di certo l'estate sarà ancora calda per quanto riguarda il consolidamento nel settore bancario italiano.

Messa da parte la situazione legata al Banco BPM, l'istituto di Piazza Gae Aulenti ha comunicato i conti del 2° trimestre del 2025, che sono stati ancora una volta all'insegna dei record. Inoltre la banca ha migliorato la guidance per quanto riguarda l'anno in corso. 

Nel periodo aprile-giugno 2025 i ricavi sono scesi del 3,3% a 6,13 miliardi di euro, in seguito al calo dell'8,1% delle commissioni, mentre il margine di interesse è rimasto praticamente invariato a 3,46 miliardi di euro. Sempre nel corso del trimestre i costi operativi sono saliti dello 0,7% a 2,32 miliardi di euro, con un rapporto tra costi e ricavi aumentato al 37,8%.

Il risultato netto di gestione è diminuito a 3,7 miliardi di euro, rispetto ai 4,02 miliardi del 2° trimestre del 2024. In deciso rialzo del 24,8% è risultato l'utile netto che si è attestato a 3,34 miliardi di euro, rispetto ai 2,68 miliardi di euro che si erano nello stesso periodo dell’esercizio precedente e oltre le attese che erano poste a 2,54 miliardi di euro. Nel corso dei primi 6 mesi questo si è attestato su livelli record a 6,1 miliardi di euro.

In rialzo di 4,3 punti percentuali è stato il Rote che si è attestato al 24,1%. Alla fine del mese passato le attività finanziarie totali di UniCredit ammontavano a 826,7 miliardi di euro, in aumento dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Alla stessa data le esposizioni deteriorate lorde erano pari a 11,7 miliardi di euro, +2,6% rispetto a dodici mesi fa, determinando un rapporto tra crediti deteriorate lordi e totale crediti lordi pari al 2,6%. Sempre fine giugno il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti era pari all’1,5%, mentre il rapporto di copertura era sceso al 45,4%.

Al 30 giugno del 2025 il Cet 1 ratio è sceso al 16%, in particolar modo per 82 punti base relativi alla generazione organica di capitale, -93 punti base relativi all’accantonamento per le distribuzioni, -20 punti base legati agli impatti del quadro regolamentare.

Nel corso della presentazione dei dati i vertici della banca hanno rivisto al rialzo la guidance per l'anno in corso. Nel dettaglio l'utile netto è stimato a circa 10,5 miliardi di euro, rispetto a una precedente previsione di 9,3 miliardi di euro, con una crescita più forte dell’utile per azione.

I ricavi dovrebbero invece superare i 23,5 miliardi di euro, stimando un margine di interesse in calo del 5%, mentre i costi totali sono indicati inferiori ai 9,6 miliardi di euro.

Inoltre la guidance per le distribuzioni relative all'anno in corso è stata alzata ad almeno 9,5 miliardi di euro, di cui almeno 4,75 miliardi di dividendi in contanti.

Il management ha sottolineato che il riacquisto di azioni proprie a valere sull'esercizio 2024 e pari a 3,6 miliardi di euro comincerà appena possibile dopo il secondo trimestre. Infine sono stati aggiornati i target al 2027, con la banca che vede, grazie anche un utile netto di almeno 11 miliardi di euro e una distribuzione totale agli azionisti di almeno 30 miliardi tra il 2025 e il 2027, con una continua forte crescita di utile per azione e dividendo per azione.

 

 

Azioni UniCredit: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo a vedere le attese sulle azioni UniCredit per le prossime sedute.  Con volumi quasi pari alla media giornaliera mensile, è stata una seduta piatta quella di ieri per il titolo UniCredit, con i prezzi che hanno chiuso sugli stessi livelli della seduta precedente in area 58,10 euro.

Con un’impostazione di fondo al rialzo, il superamento delle prime resistenze di breve termine, situate sui 59 euro, dovrebbe aprire la strada a ulteriori apprezzamenti prima in direzione dei 60 euro e a seguire i top di periodo in area 61,56 euro, che rappresentano i top degli ultimi 15 anni.

Nel caso in cui anche queste aree resistenziali dovessero essere lasciate alle spalle, si avrebbe un rafforzamento del quadro grafico, con ulteriori allunghi fin verso la soglia dei 65 euro. In questo contesto tutte le prese di beneficio che dovessero riportare i corsi in direzione dei 55-54,5 euro, minimi degli ultimi due mesi e dove troviamo l’indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.

Al contrario la perdita di questi ultimi livelli, dove transita quella trendline ascendente che unisce i minimi di novembre 2024 a quelli di dicembre dello stesso anno, aprirebbe la strada a una fase correttiva, con un primo obiettivo i 54 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 12 maggio e a seguire i 50 euro.

Nel caso in cui tali supporti dovessero essere persi, aumenterebbero le possibilità di una continuazione delle vendite, prima verso i 47,7 euro e a seguire i 45,5-45 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo.Fondamentale sarebbe la tenuta di questi ultimi sostegni, per evitare che le quotazioni delle azioni UniCredit vadano a chiudere l’altro gap-up lasciato aperto lo scorso 10 aprile in area 43,575 euro.

 

 

 

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