La trimestrale di Tesla, in programma stasera a mercati chiusi, arriva in un momento estremamente delicato per la casa automobilistica di Austin. Il
titolo TSLA ha perso lo slancio di un tempo, visto che gli investitori non vedono più i grandi vantaggi competitivi che l'hanno portata a valere sul mercato più di tutte le principali aziende dell'automotive messe insieme.
Dopo l'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, il mercato immaginava che una regolamentazione favorevole alla guida autonoma - su cui Tesla sta puntando molto - potesse riproporre quel distacco rispetto ai competitor che la società ha mostrato sul fronte delle auto elettriche. Le azioni Tesla hanno più che raddoppiato il loro valore prima di ritracciare sensibilmente. Quest'anno infatti sono le peggiori tra le Magnifiche Sette in termini di performance a Wall Street.
L'entusiasmo per i robotaxi in effetti è sbiadito: gli investitori stanno perdendo convinzione sul fatto che Tesla possa trasformare velocemente il programma ancora in prova sulla guida autonoma in un business profittevole. Nel frattempo, le vendite dell'azienda sono in contrazione e senza l'apporto dei crediti green il primo trimestre si sarebbe chiuso in perdita.
Tesla: la questione dei crediti green
Proprio i crediti green rappresentano uno dei temi centrali della trimestrale di stasera. L'Amministratore delegato
Elon Musk dovrà rispondere ad alcune domande che preoccupano gli azionisti.
Una di queste riguarda la questione del cambiamento delle politiche del governo americano sulla materia. I crediti normativi sono venduti dai produttori di auto elettriche alle case automobilistiche tradizionali per farli rientrare nei parametri di emissione di CO2 stabiliti dalle autorità statunitensi. Tesla, essendo il principale produttore di veicoli a batteria, ha costruito un business molto profittevole sui crediti CO2, compensando anche il rallentamento della sua attività principale consistente nella vendita di auto.
Finora, il governo Usa ha incentivato la produzione di veicoli a emissione zero concedendo alle case automobilistiche a zero emissioni crediti e quindi la possibilità di commercializzarli, ma nello stesso tempo ha imposto sanzioni pesanti ai produttori non in regola. Questi hanno evitato le multe acquistando i crediti da Tesla.
Il punto è che con l'amministrazione Trump, le sanzioni per le aziende che non soddisfano gli standard imposti dalle autorità sono destinate a essere eliminate. Questa per Tesla potrebbe essere una notizia decisamente negativa, perché le verrebbe a mancare una preziosa fonte di reddito.
"È certamente probabile che si tratti di una grande perdita di entrate per le case automobilistiche che vendevano crediti", ha affermato Chris Harto, analista politico senior di Consumer Reports. "Tesla ha registrato più vendite di questo tipo di chiunque altro nel settore automobilistico".
Ma quanto sarebbe il danno effettivo per il colosso guidato da Elon Musk? Secondo 14 analisti intervistati da Visible Alpha, i ricavi dell'azienda dalle vendite dei crediti crolleranno del 21% quest'anno a 2,17 miliardi di dollari e diminuiranno in maniera costante nei prossimi anni.