Ieri
la BCE ha allungato fino a inizio 2021 lo stop ai buyback e alla distribuzione dei dividendi. Con questa mossa l'Eurotower punta a rafforzare gli assetti patrimoniali degli istituti di credito vista l’incertezza sull’outlook economico causata dalla pandemia di Coronavirus.
La seconda banca italiana per capitalizzazione ha fatto sapere che si allineerà alle raccomandazioni della BCE evitando di staccare cedole e di comprare azioni proprie per tutto il 2020. In ogni caso l’iniziativa non impatterà sui pagamenti delle cedole delle obbligazioni Cashes e AT1.
Unicredit: il piano in caso di sblocco dei dividendi nel 2021
Nell’eventualità in cui la distribuzione dovesse venire sbloccata nel 2021, l’istituto guidato da Jean Pierre Mustier ha comunicato che verrà ripristinata la distribuzione del capitale prevista dal Piano Industriale 2020-2023. Questo significa che
Unicredit provvederà a distribuire agli azionisti il 50% dell’utile.
L’istituto di Piazza Gae Aulenti si pone come obiettivo la distribuzione ai soci di un dividendo cash di circa il 30% dell'utile e un piano di buyback nell'ordine del 20%. Questa ripartizione potrebbe tuttavia essere modificata in base alle scelte che verranno implementate dal management nel prossimo futuro.
La banca conferma inoltre l’impegno a remunerare gli azionisti con il capitale in eccesso per la parte al di sopra del target di 200-250 punti base sul CET1 MDA buffer. Fino alla fine del piano “Team 23”, ogni distribuzione di capitale straordinaria sarà basata sull’eccedenza sostenibile del CET1 MDA buffer previsto.
Infine, in ottica prudenziale Unicredit ha deciso di
accantonare il dividendo dell’anno fiscale 2020 con un tasso del 30% dell’utile netto sottostante.
Per l'istituto bancario il 2019 si è chiuso con un utile di 3,4 miliardi di euro. Anche a dispetto di un calo dell'aggregato del 17,9% rispetto al 2018, il management della società aveva deciso di staccare un dividendo di 0,63 euro, superiore ai 0,27 euro dell'esercizio precedente. Ai prezzi attuali, si parlerebbe di un rendimento da dividendo (Dividend Yield) pari al 7,6%, superiore al 6,3% dell'intero comparto in Italia.
Con un tesoretto di 1,4 miliardi di euro non distribuibili nel corso dell'anno Unicredit potrebbe decidere di creare valore in altro modo per i suoi azionisti. Sebbene l'Amministratore Delegato, Jean Pierre Mustier, abbia più volte asserito che la banca non procederà a percorsi di fusione o acquisizioni, l'opzione Banco BPM non è ancora stata smentita totalmente.
Continuare il risiko bancario in Italia dopo il successo dell'OPAS Intesa-UBI, anche in ottica dei minori requisiti per le fusioni richiesti dalla BCE, permetterebbe di rafforzare la struttura patrimoniale di entrambi gli istituti garantendo anche una migliore risposta allo shock economico causato dal Coronavirus.
Azioni Unicredit in discesa a Piazza Affari
Al momento della scrittura, le azioni Unicredit si attestano a 8,286 euro, in calo del 2,11% rispetto a ieri.
Delle blue chips del comparto bancario italiano,
l’istituto di Piazza Gae Aulenti sta segnando la seconda performance peggiore dopo Banco BPM (-2,32%).
Nell’ultima settimana, il titolo ha lasciato sul terreno il 5,57%. Positivo invece il saldo a 3 mesi, che vede un guadagno delle azioni Unicredit del 17,11%.