- UniCredit registra una perdita netta nel primo trimestre di oltre 2,7 miliardi di euro
- Quasi tutte le voci sono al di sotto delle previsioni degli esperti
- Immediate le rassicurazioni del CEO di UniCredit Jean Pierre Mustier
Momento difficile per l’economia e anche per le banche. UniCredit, alla presentazione della prima trimestrale del 2020, ha evidenziato una perdita netta contabile di 2,706 miliardi di euro.
I numeri di UniCredit
Un risultato che va ben oltre le previsioni degli analisti, ferme a 1,530 miliardi. UniCredit paga pegno per la pandemia, con le forti svalutazioni sui crediti e non solo. Sul banco degli accusati anche la cessione della partecipata turca Yapi Kredi. Il panorama in piena evoluzione e soprattutto le incertezze che già da adesso si intravedono e che promettono di essere ancora tali per lungo tempo, hanno portato i vertici della banca ad annunciare una revisione del piano strategico tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2021. Ma passiamo alle cifre. Il Cet 1 ratio è in calo rispetto alle attese: 13,44% invece del 13,65% decretato dagli analisti. Un’eccezione positiva, invece, è rappresentata dalle commissioni nette. In questo caso si parla di 1,620 miliardi invece di 1,496 miliardi. Diverso il discorso per i ricavi in calo (4,378 miliardi invece di 4,479 miliardi) e i costi operativi in aumento (2,493 miliardi poco sopra le attese di 2,458 miliardi). Capitolo a parte merita la questione cessioni (1,261 miliardi invece di 1,054 miliardi previsti) dove la pratica della cessione Yapi da sola rappresenta 1,7 miliardi.
Le dichiarazioni di Jean Pierre Mustier
Immediata la rassicurazione del CEO di UniCredit Jean Pierre Mustier che commentando i risultati ha sottolineato che il perimetro è stabile, confermandosi fiducioso che “l’utile 2021 possa essere al 75-80% del target originario”. E ancora. "UniCredit ha adottato misure incisive a protezione e supporto dei dipendenti e dei propri clienti, rimanendo nel contempo pienamente operativa in tutte le geografie. Grazie all'inesauribile impegno di tutti i membri del team, abbiamo continuato a servire i nostri clienti e le economie in cui siamo presenti. In aggiunta, sia a livello di Gruppo che di dipendenti, abbiamo fatto consistenti donazioni alla lotta contro Covid-19. A seguito dell'esteso lockdown, abbiamo preso la decisione proattiva di anticipare il nostro periodico aggiornamento dello scenario macroeconomico IFRS9 per il secondo trimestre e abbiamo annunciato 902 milioni di euro addizionali di rettifiche su crediti. Sulla base delle nostre assunzioni realistiche, stimiamo che il nostro costo del rischio si attesterà nel range 100-120 pb nell'esercizio 2020. Abbiamo tutti gli strumenti per far fronte alle sfide senza precedenti presentate dalla pandemia Covid-19 grazie ai nostri importanti punti di forza e al nostro modello di business focalizzato". Inoltre, fanno notare dall’istituto, il rapporto tra esposizioni deteriorate lorde di Gruppo e totale crediti lordi è meno del 5%. Parallelamente il rapporto di copertura supera il 65%.
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