Twitter: nascita, sviluppo e quotazione del social network | Investire.biz

Twitter: nascita, sviluppo e quotazione del social network

19 giu 2020 - 18:10

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Twitter: ecco come funziona, le caratteristiche e la nuova funzionalità chiamata “Fleet” del social network gratuito di microblogging nato nel 2006 grazie a Jack Dorsey

Twitter è un servizio di notizie e microblogging fornito dalla società Twitter, Inc. con sede a San Francisco, negli Stati Uniti, con filiali a San Antonio e Boston. Twitter, Inc. è stato originariamente creato in California, ma nel 2007 è passato sotto la giurisdizione dello Stato del Delaware.

Da quando Jack Dorsey lo creò nel marzo 2006, la rete ha guadagnato molta popolarità, fino a diventare il social network più famoso al mondo dopo Facebook e Instagram.

È molto utilizzato da giornalisti, politici, personaggi dello spettacolo e da persone comuni per inviare messaggi brevi e veloci. Tra retweet per condividere i messaggi, hashtag per categorizzarli, menzioni per taggare e molto altro, Twitter ha trasformato negli anni il modo di comunicare online.

 

Twitter: caratteristiche e funzionamento

Twitter consente di postare brevi messaggi di testo, con un massimo di 280 caratteri (originariamente 140), chiamati “tweet”, che vengono visualizzati nella pagina principale dell'utente. Twitter non è solo un social network, ma viene anche considerato un sistema di microblogging, ossia una forma di pubblicazione costante di contenuti brevi che possono essere, testo, immagini, video, audio in rete.

Ogni utente ha una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo, con la possibilità di poter aggiungere un’immagine e la posizione geografica da dove si sta condividendo il proprio status. Gli utenti possono iscriversi ai tweet di altri utenti, questo si chiama "follow" e gli abbonati si chiamano "follower” e talvolta tweep (Twitter + peeps, seguaci alle prime armi che non hanno ancora fatto molti tweet).

Per impostazione predefinita i messaggi sono pubblici e possono essere trasmessi privatamente, mostrandosi solo a determinati followers. Gli utenti possono twittare dal sito web del servizio con applicazioni esterne ufficiali come per gli smartphone o tramite il servizio SMS disponibile in alcuni paesi.

Sebbene il servizio sia gratuito, accedervi tramite SMS comporta tariffe stabilite dal gestore di telefonia mobile. Aprire un account su Twitter è molto semplice, le informazioni richieste in fase di registrazione sono solo: nome, cognome, e-mail e password.

Dopo il primo accesso è possibile completare il proprio profilo, in modo da poter personalizzarlo, inserendo dati come: immagine del profilo, copertina, sfondo, città e il collegamento a Facebook per postare come status i propri “tweet”, letteralmente “cinguettio”, il nome dei messaggi che si condividono su Twitter.

 

Twitter: cosa sono i simboli @ # e come si usano

Il simbolo @ è usato per menzionare una persona. Dopo la @ deve seguire il nickname di un'utente, la menzione va all’interno del tweet che stiamo per postare, oppure si utilizza per rispondere ad un tweet.

Hashtag è una parola chiave preceduta dal # inserita nel messaggio. Viene usata spontaneamente dagli utenti per raggruppare tutti i tweet che fanno riferimento ad un tema. Oltre a raggruppare e tenere traccia dell’argomento, facilita anche nella ricerca attraverso il motore interno del social network.

Gli hashtag presenti in un tweet diventano automaticamente un link che rimanda ai risultati della ricerca di quel specifico argomento. Questo metodo spesso viene utilizzato per condividere in tempo reale un evento a cui si sta partecipando, rendendo partecipi i propri follower. Inoltre permette di vedere chi tra i partecipanti sta twittando, stimolando l’interazione tra persone che non si conoscono.

 

Twitter e Facebook: le differenze

Twitter e Facebook raggiungono la popolarità quasi contemporaneamente, ma a parte questo non hanno molto in comune, anche l’utente “tipo” che li utilizza ha diverse attitudini e comportamenti.

Facebook è uno strumento semplice, intuitivo che fornisce uno spazio dove riportare pensieri, immagini, riflessioni, di fatto senza limiti, è una sorta di diario personale basato soprattutto sul legame tra le persone, amici e parenti.

L’utente di Facebook può organizzare quotidianamente il proprio spazio condividendo i propri post spesso arricchiti con immagini o video, commentare i post dei suoi amici, giocare, formare album con le foto delle proprie vacanze, della propria laurea, compleanno o altro ancora.

Twitter è uno strumento altrettanto semplice, caratterizzato da grandissime potenzialità, ma i cui principi di utilizzo non sono immediatamente intuibili. Innanzitutto lo spazio per condividere i tweet non è illimitato, dal momento che per esprimere un concetto si hanno a disposizione 280 caratteri, un limite significativo, specie per l’utente abituato ad usare quotidianamente Facebook, dove questo limite non è presente.

Tramite Twitter si possono inserire frasi semplici, dirette e immediate oppure suggerimenti da approfondire altrove, ma non si può raccontare nulla, piuttosto evidenziare o fornire uno spunto di riflessione, di dibattito. Twitter permette di seguire le ultime tendenze, aggregate dinamicamente tramite gli hashtag.

A dire il vero anche Facebook fornisce la possibilità di inserire hashtag nel testo e di ricercarli, però l’utilizzo da parte degli utenti è ad oggi molto limitato, anche perché all’utente Facebook piace soprattutto raccontarsi ai propri amici, c’è spesso un legame tra i “post”, mentre l’aggregazione per tag è estremamente casuale ed estemporanea, spesso funzionale alla mera moda del momento.

In sintesi l’elemento che distingue i grandi utilizzatori di Twitter è l’agilità, la capacità di saltare da un argomento all’altro. La popolarità oggi passa per un tweet e decisamente molto meno da Facebook: politici, uomini e donne dello spettacolo, stelle dello sport, giornalisti, scienziati, rincorrono il  “giusto” hashtag al fine di  aumentare la loro popolarità.

 

Fleet, cosa sono e come funzionano le “storie” di Twitter

Durano un giorno e poi scompaiono. Sono i fleet di Twitter, “storie” realizzate con testi, foto o video che rimangono visibili per 24 ore. Non ci sono retweet e nemmeno “mi piace” e le risposte sono solo in privato. La nuova funzionalità, molto simile a quella di altri social network rende più libera la condivisione del proprio pensiero, con meno pressione di fare views. L’obiettivo è far sentire le persone a proprio agio nel condividere dei contenuti.

Creare i fleet è semplice: basterà cliccare sulla propria icona in alto a sinistra, il contenuto potrà essere un testo accompagnato da foto o video, e poi cliccare su pubblica “fleet”. Mo Al Aladham, Twitter Group Product Manager, ha rivelato in esclusiva al Corriere Della Sera come al momento "l’Italia sia l’unico Paese, oltre al Brasile, in cui sarà possibile sperimentare la nuova funzionalità", "valuteremo in seguito se rilasciare Fleet in tutto il mondo".

La novità, ovviamente, non ha lasciato indifferenti gli utenti. L'hashtag #fleets staziona nelle zone alte della graduatoria delle tendenze. E a giudicare dai tweet, la svolta non è promossa all'unanimità: molti avrebbero gradito una semplice funzione per poter modificare i tweet.

 

Twitter: la nascita e gli sviluppi

Il creatore di Twitter si chiama Jack Dorsey, un informatico, imprenditore e filantropo statunitense. La nascita del social network risale al 2006, dopo un lungo brainstorming fra i membri di Odeo, una società californiana che stava per lanciare una particolare piattaforma di creazione e gestione dei podcast.

L'idea della piattaforma per i podcast non venne mai alla luce perché di lì a poco, col lancio del primo iPhone, Apple avrebbe lanciato una nuova versione totalmente rivoluzionata di iTunes. I membri di Odeo iniziarono quindi a cercare un'altra idea originale che li salvasse da un fallimento sicuro.

Jack Dorsey ebbe l'idea di un servizio che permettesse a un individuo di comunicare con un ristretto numero di persone attraverso degli SMS. Il primo prototipo della piattaforma è stato testato internamente fra gli impiegati di Odeo, mentre la versione finale è stata lanciata e aperta al pubblico il 15 luglio 2006.

A ottobre del 2006 Biz Stone, Evan Williams, Noah Glass, Jack Dorsey e alcuni altri membri di Odeo hanno creato la Obvious Corporation, hanno assorbito Odeo e riscattato tutti i suoi progetti -  inclusi Odeo.com e Twitter.com - dagli investitori e dagli azionisti della precedente società. Nell'aprile del 2007 Twitter si è costituita come società indipendente.

 

Twitter a Wall Street

Nel novembre 2013, Dorsey ha visto crescere enormemente il suo patrimonio grazie all’offerta pubblica iniziale di Twitter. Giovedì 3 ottobre 2013 è stata resa pubblica la documentazione con cui Twitter ha fatto richiesta di quotarsi in borsa alla Securities and Exchange Commission (SEC), l’ente federale degli Stati Uniti che si occupa della vigilanza dei mercati.

Twitter aveva annunciato che si sarebbe quotata a Wall Street il mese precedente, il 12 settembre, ma non aveva diffuso altri dettagli facendo ricorso al JOBS Act, la legge statunitense del 2012 che permette alle aziende con un fatturato inferiore al miliardo di dollari di fare domanda per una IPO in forma confidenziale.

All’epoca, l’IPO di Twitter era la più grande per il mercato statunitense dopo quella di Facebook e ha portato la società a una valutazione intorno ai 14,4 miliardi di dollari. In vista del debutto in Borsa la società ha venduto 70 milioni di azioni, operazione che ha fruttato 1,8 miliardi di dollari.

Gli acquirenti sono stati principalmente grandi fondi di investimento e investitori individuali, con l’appoggio delle banche che hanno dato la loro consulenza per la quotazione al NYSE, a partire dal colosso Goldman Sachs.

Le banche si sono date da fare per piazzare la maggior parte delle azioni tra un numero limitato di investitori, interessati a mantenere le azioni nel lungo periodo e quindi a dare stabilità al titolo in Borsa.

Il 7 novembre 2013 le azioni Twitter, con un prezzo iniziale di 26 dollari, salirono rapidamente a 44,94 dollari durante il primo giorno di negoziazione a Wall Street. Una progressione del 72,84%. In poche ore Dorsey è diventato miliardario grazie alle circa 23,4 milioni di azioni Twitter in portafoglio.

La successiva storia di Twitter in borsa è stata caratterizzata da momenti di grande volatilità, sia al ribasso che al rialzo, legati prevalentemente al sentiment degli investitori sui conti trimestrali e sulla sostenibilità del modello di business della società. Ma più recentemente anche per questioni politiche.

Il 28 aprile 2015 Twitter registra un tonfo del 18,18%. Nell’ultima ora di scambi le azioni sono state prima sospese per eccesso di ribasso e poi, alla riammissione alle contrattazioni, hanno subito un picco negativo del 26%.

Dietro al crollo verticale al New York Stock Exchange i ricavi di Twitter nel primo trimestre dell’anno, che hanno deludono le attese degli analisti. Nei primi tre mesi del 2015 i ricavi erano aumentati del 74% toccando 436 milioni di dollari, un dato che ha deluso le attese a 457 milioni di dollari. Il 23 aprile 2019 Twitter è sulla bocca di tutti dopo il balzo di oltre il 17% al NYSE.

La società aveva chiuso il primo trimestre 2019 con un utile netto pari a 191 milioni di dollari, tre volte i 61 milioni di dollari registrati nello stesso periodo del 2018. A non essere atteso è stato inoltre l'incremento degli utenti. Il numero delle persone attive ogni giorno su Twitter era salito a quota 134 milioni, il 6% in più rispetto alla fine del 2018, quando le persone attive erano pari a 126 milioni.

Il 24 ottobre 2019 Twitter ha perso oltre il 20% dopo aver comunicato risultati trimestrali molto inferiori alle stime del mercato e aver ammesso che i problemi di privacy inerenti il business della pubblicità avrebbero continuato a pesare sulle sue prestazioni.

Nel dettaglio, i ricavi aumentarono del 9% fino ai 824 milioni di dollari, per l'appunto l'incremento meno consistente dalla fine del 2017. Lettura che ha scontentato il consenso degli esperti, fissato a 873,9 milioni di dollari. Il vistoso calo sommato a quello registrato il mese precedente porto ad una flessione totale del 30% per il re dei microblogging.

I passi falsi pubblicitari hanno colto di sorpresa gli analisti e messo in discussione l'abilità del gruppo di navigare acque sempre più insidiose, quali la sicurezza dei suoi servizi. Twitter era inoltre reduce da attacchi di pirateria ai danni di account di alto profilo, compreso quello del CEO. Dorsey assicurò che l'azienda fosse “più agile che mai” nell'affrontare le sfide.

Più recentemente, nel maggio 2020, Twitter e Facebook hanno sperimentato importanti ribassi dopo che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo contro i social network.

Nei giorni precedenti, in occasione dello scontro e delle discussioni avute con il social di Jack Dorsey, l’inquilino della Casa Bianca aveva ripetutamente minacciato una stretta sulle piattaforme. Il social a quanto pare avrebbe corretto due tweet del Presidente che equiparavano il voto per corrispondenza ai brogli.

Secondo le accuse di Trump, queste piattaforme fanno del vero e proprio attivismo politico e non sono imparziali quando si tratta di moderare i tweet. I post sono stati giudicati ingannevoli, cosa che non è piaciuta al Presidente Usa.

Dopo sole 48 ore dal fatto, il Presidente ha firmato il temuto ordine esecutivo che ha colpito le azioni Twitter e Facebook a Wall Street. La nuova norma ha avuto come obiettivo specifico quello di limitare l’immunità penale dei social media, esponendoli al rischio di essere perseguiti per vie giudiziarie.

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