Manca solo un giorno all'inizio della stagione delle trimestrali, in un clima di sgomento generale per il posizionamento "hawkish" emerso dalle minute dell'ultimo meeting della
Federal Reserve e dai numeri sopra le stime arrivati oggi dall'aggiornamento sull'inflazione nel mese di settembre.
Sebbene tassi d'interesse più alti favoriscano una maggiore redditualità, lo scenario per le banche non è idilliaco. I rialzi dei tassi ed i timori che aleggiano sull'economia hanno fatto scendere le richieste di mutui e finanziamenti e questo probabilmente ha inciso in maniera significativa sul business delle aziende di credito nell'ultimo trimestre. Vi è poi l'incognita dei crediti in sofferenza, perché condizioni finanziarie più strette per i mutuatari a tasso variabile hanno incrementato il numero di inadempienze.
Gli analisti sono concordi nell'affermare che sotto questo profilo il settore è più resiliente rispetto alle crisi passate, ma occorre aspettare i rilasci dei conti trimestrali per avere la misura di quanto la politica della Fed abbia inciso effettivamente. Domani pubblicheranno i dati JP Morgan, Citigroup, Morgan Stanley e Wells Fargo; lunedì 17 ottobre toccherà a Bank of America e il giorno successivo sarà la volta di Goldman Sachs.
BofA: una panoramica sulle banche USA
Le grandi banche americane però hanno degli elementi distintivi che le porta a reagire in maniera diversa agli scenari di mercato più avversi. Gli analisti di Bank of America fanno un'analisi generale e specifica per ogni istituto di credito. Dal rapporto emerge che la banca meglio posizionata potrebbe essere Wells Fargo. A giudizio degli esperti, l'istituto è relativamente immune al declino dell'attività di trading azionario e dell'investment banking. Tuttavia, occorrerà che la banca "riprenda i riacquisti delle azioni nel terzo trimestre e si concentri sui tagli alle spese nel 2023", hanno affermato gli analisti guidati da Ebrahim Poonawala.
BofA è possibilista anche su JP Morgan, dal momento che "le azioni quotano a sconto, la società è ben capitalizzata e la trasparenza sulle spese che saranno sostenute nel 2023 hanno convinto alcuni investitori ad incrementare l'esposizione", ha affermato. Di conseguenza, "la debolezza del titolo potrebbe portare a una sovraperformance, a meno di sorprese negative", ha aggiunto.
Non molto convinta invece è la posizione riguardo Citigroup, che, alla luce di aspettative negative, potrebbe registrare un rimbalzo nel caso in cui il titolo dovesse soddisfare le attese.
Per quanto riguarda Morgan Stanley, gli analisti di BofA ritengono che si tratti di una delle favorite, dal momento che "una gestione solida combinata con sinergie e fattori di crescita peculiari, consentono al management di registrare continui progressi verso gli obiettivi di crescita strategici, che dovrebbero soddisfare gli azionisti".
Su Goldman Sachs è in corso un "re-rating del titolo" basato "sull'abilità nel difendere il rendimento del capitale di fronte alla continua debolezza dell'attività di investment banking", hanno scritto gli esperti.