A fine settembre era Maire Tecnimont, il gruppo industriale operativo nei settori ingegneristico, tecnologico ed energetico, il titolo maggiormente shortato sulla Borsa Italiana, su cui cioè erano maggiori le posizioni ribassiste dei grandi investitori.
È quanto emerge da un’analisi commissionata dalla società di investimento GraniteShares, il provider specializzato nell’offerta di ETP a leva long e short.
In particolare, circa il 5,2% del capitale di Maire Tecnimont era detenuto in posizioni short da cinque società di investimento, con AKO Capital LLP in testa con l’1,74%.
La classifica dei più shortati su Borsa Italiana
Dopo Maire Tecnimont, al secondo posto fra le società italiane più shortate troviamo Fincantieri, il maggiore costruttore navale d’Europa, con il 2,11% delle sue azioni detenuto in posizioni short da tre gestori di fondi. Seguono Webuild (1,99%), anche in questo caso sono tre le società di investimento che investono al ribasso sul titolo, e Datalogic, con l’1,64% detenuto da un singolo investitore istituzionale.
William Rhind, fondatore e CEO di GraniteShares, ha dichiarato: “con l’inflazione vicina alla doppia cifra, le minacce di recessione e il crescente debito pubblico, vi è stato un impatto inevitabile sul prezzo delle società quotate su Borsa Italiana. Questi fattori combinati danno vita ad un ambiente potenzialmente favorevole per gli investitori più sofisticati che cercano di generare valore prendendo posizioni short sui mercati US, europei e italiani utilizzando strumenti come gli ETP”.
Ma lo studio ci dice anche quali sono le società di investimento che, a fine settembre, stavano puntando al ribasso sulle azioni quotate a Piazza Affari: Citadel Advisors, con quattro posizioni, deteneva il più alto numero di posizioni short su società italiane quotate. Al secondo posto, con tre posizioni ribassiste, troviamo Fosse Capital Partners e JPMorgan Chase.
Margherita Bertossi, Sales Director di GraniteShares per l’Italia, ha evidenziato che “l’attuale contesto di mercato è alla base del motivo che ci ha spinti a fare il nostro ingresso sul mercato italiano: dare la possibilità anche agli investitori non istituzionali di entrare con posizioni short sul mercato attraverso strumenti efficienti, trasparenti e liquidi, sia con finalità di hedging, sia per generare extra rendimenti. Il crescente interesse mostrato dagli investitori verso queste strategie ci sta dando ragione”.