Le azioni Oracle balzano del 9% nelle contrattazioni pre-market di Wall Street, dopo che la multinazionale del settore informatico ha annunciato
accordi cloud con Microsoft, OpenAI e Google. Questo nonostante i dati relativi al quarto trimestre e all'intero anno fiscale 2024 siano stati inferiori alle aspettative.
Oracle ha rivelato una partnership con Microsoft e il produttore di ChatGPT OpenAI per estendere la piattaforma cloud di Microsoft, Azure Al, a Oracle Cloud Infrastructure (OCI) in modo da fornire capacità aggiuntiva per OpenAl.
In aggiunta, l'azienda ha riferito di aver recentemente firmato un accordo con Google per la interconnessione dei cloud e la costruzione di 12 data center di Oracle all'interno di Google Cloud. "Prevediamo che il database Oracle sarà disponibile all'interno di Google Cloud a settembre di quest'anno", ha comunicato il produttore di sofware informatici.
L'amministratore delegato Safra Catz ha affermato che nel terzo e quarto trimestre fiscali Oracle ha firmato i più grandi contratti di vendita della sua storia, grazie "all'enorme domanda di addestramento di modelli linguistici di grandi dimensioni AI in Oracle Cloud". Solo nel quarto trimestre, la società ha concluso oltre 30 contratti di vendita di intelligenza artificiale per un controvalore di 12,5 miliardi di dollari.
L'aspettativa ora è che "ogni trimestre cresca più velocemente di quello precedente, man mano che la capacità OCI inizia a raggiungere la domanda". Il chief technology officer e presidente Larry Ellison non esclude nemmeno una collaborazione con Amazon Web Services. "Siamo entusiasti di avere questa connessione con Microsoft e con Google Cloud. Ci piacerebbe fare la stessa cosa con AWS", ha dichiarato.
Oracle: conti deludenti, ecco tutti i dettagli
Le ottime notizie sul fronte del cloud hanno compensato i brutti risultati di bilancio di Oracle. Nel quarto trimestre fiscale terminato il 31 maggio, la società ha registrato ricavi per 14,29 miliardi di dollari, in crescita del 3% (4% a valuta costante) rispetto allo stesso periodo del 2023. Gli analisti si aspettavano un fatturato di 14,55 miliardi di dollari. Nel dettaglio:
- il segmento dei servizi cloud e supporto per le licenze ha realizzato entrate per 10,23 miliardi di dollari, leggermente sotto le stime di 10,29 miliardi di dollari;
- il business delle attività di licenze cloud e on-premise dell'azienda ha generato introiti per 1,84 miliardi di dollari, mentre il consensus si aspettava 2,09 miliardi di dollari;
- l'unità hardware ha ottenuto ricavi per 842 milioni di dollari;
- l'area servizi ha riportato entrate per 1,37 miliardi di dollari.
L'utile netto è scivolato di 5 percentuali (4 a cambi costanti) su base annua a 3,14 miliardi di dollari. L'utile rettificato si è attestato a 1,63 dollari per azione, al di sotto degli 1,65 dollari stimati dagli analisti.
Per quanto riguarda l'intero anno, Oracle ha riportato ricavi per 52,96 miliardi di dollari, in salita del 6% anno su anno in confronto ai 49,95 miliardi di dollari del 2023. L'utile netto ha avuto una crescita del 23% a 10,46 miliardi di dollari nello stesso periodo.
Il consiglio di amministrazione ha deliberato un dividendo trimestrale in contanti di 0,40 dollari per azione, che sarà pagato il 25 luglio 2024 per gli azionisti registrati alla chiusura delle attività l'11 luglio 2024. Rispetto all'ultimo prezzo di chiusura delle azioni Oracle registrato a Wall Street di 123,88 dollari, la cedola comporta un rendimento annuale dell'1,29%.
La guidance
Per quel che riguarda le prospettive dell'azienda nel primo trimestre fiscale del 2025, Oracle prevede ricavi in crescita tra il 5% e il 7%, nonché utili compresi tra 1,31 e 1,35 dollari per azione. Gli analisti si aspettavano un fatturato di 13,39 miliardi di dollari, il che implica un aumento del 7,6%, al sopra della parte alta della fascia indicata dall'azienda. Gli utili per azione erano attesi a 1,32 dollari, al di sotto della media dell'intervallo di prezzo delineato dalla società.