Le azioni Netflix e Disney sono in calo rispettivamente dello 0,5% e del 2,5% nei primi scambi dopo l'apertura di Wall Street. A penalizzare i due titoli sono le cattive notizie arrivate dalla rivale Roku, che ha annunciato una
diminuzione della spesa pubblicitaria delle aziende. Dalla trimestrale dello streamer preferito da
Cathie Wood gli investitori speravano arrivassero segnali di una tenuta dei budget di spesa pubblicitari, ma così non è stato.
A causa della contrazione dei budget pubblicitari, Roku ha previsto entrate in calo dell'8% nel quarto trimestre rispetto allo stesso periodo del 2021. "In questo trimestre stiamo assistendo ad una riduzione delle spese dei grandi inserzionisti. Non stanno spendendo con nessuno", ha sottolineato l'Amministratore Delegato Anthony Wood.
In particolare, i manager di Roku hanno rilevato come queste tendenze negative stiano colpendo in particolare il c.d. mercato "scatter", quello relativo alla pubblicità acquistata in corrispondenza del momento della messa in onda. Le piattaforme di streaming in genere hanno una maggiore presenza in questo segmento mentre nel mercato pubblicitario della TV tradizionale è maggiormente utilizzata una programmazione di lungo periodo. A poco più di un'ora dall'avvio degli scambi, il titolo Roku sta perdendo circa 10 punti percentuali.
Netflix e Walt Disney: l'importanza della pubblicità
In teoria, un solo trimestre non è sufficiente per sollevare grandi preoccupazioni per Netflix e Disney. Il gigante di Los Gatos capitalizza l'ottimismo innescato dal recupero degli abbonati negli ultimi mesi e dai nuovi abbonamenti low-cost con annessa pubblicità. Anche Walt Disney nei prossimi mesi dovrebbe lanciare nuovi abbonamenti con pubblicità che, stando alle informazioni circolate finora, costerà 1 dollaro in più rispetto a Netflix. Entrambe le aziende comunque mirano a conquistare i grandi inserzionisti.
Il brutto segnale arrivato da Roku però non va sottovalutato. Netflix aveva cercato di prezzare la pubblicità circa 65 dollari ogni 1.000 spettatori, ma diversi inserzionisti sono riusciti a pagare 45-55 dollari. I prossimi round di trattative potranno fornire un quadro più chiaro delle tendenze future.