La casa automobilistica francese Renault ha annunciato che registrerà una perdita straordinaria di circa 9,5 miliardi di euro nella semestrale a causa della sua partecipazione in Nissan, frutto di un cambiamento nel metodo di contabilizzazione dell’investimento.
Il nuovo approccio prevede che le variazioni del valore della partecipazione vengano registrate direttamente a patrimonio netto, in base al prezzo di mercato delle azioni Nissan, senza impatto sull’utile netto o sui dividendi distribuiti.
La notizia arriva in un momento delicato per Renault, che sta progressivamente riducendo la propria quota nella casa giapponese (attualmente detenuta al 35,7%, di cui solo il 17,05% direttamente e il resto tramite un trust), segnando una fase di allentamento del legame ventennale tra i due gruppi.
Nonostante ciò, Renault ha chiarito che non ci saranno modifiche nei progetti operativi comuni con Nissan, mantenendo aperto il canale di cooperazione industriale. L’azienda pubblicherà i risultati del primo semestre il 31 luglio.
Luca de Meo lascerà Renault il 15 luglio per assumere la guida del gruppo del lusso Kering. Il Cda ha già avviato la ricerca del nuovo CEO, con nomi come Denis Le Vot (responsabile di Dacia) e Maxime Picat (Stellantis) tra i candidati principali.
Nissan: vendite in calo e richiesta di pagamenti posticipati ai fornitori
La società giapponese sta cercando di posticipare i pagamenti ai fornitori in Europa e Regno Unito, offrendo in cambio compensazioni economiche maggiorate, con l’obiettivo di liberare liquidità nel breve termine.
Il nuovo CEO Ivan Espinosa, in carica da aprile, ha già annunciato un piano di ristrutturazione che prevede il taglio del 15% della forza lavoro globale e la chiusura di sette stabilimenti, per generare risparmi per 500 miliardi di yen (3,4 miliardi di dollari) nei prossimi due anni.
Nissan ha chiuso il precedente anno fiscale con una perdita netta di 4,5 miliardi di dollari, e prevede un cash flow operativo negativo di 550 miliardi di yen per il primo trimestre del nuovo esercizio, segnalando difficoltà strutturali che continuano a pesare anche sulla partecipazione di Renault.
Renault-Nissan: uno storico legame sempre più sottile
Il progressivo disimpegno di Renault dalla partecipazione in Nissan si inserisce in un contesto in cui entrambe le aziende sembrano cercare nuovi assetti di governance e maggiore autonomia strategica. La ridefinizione dei rapporti azionari e la modifica dei criteri contabili sono segnali chiari che la storica alleanza franco-giapponese, nata nel 1999, è entrata in una nuova fase.
Tuttavia, con entrambe le case automobilistiche alle prese con transizioni industriali complesse, sfide di liquidità e una crescente competizione nei veicoli elettrici e connessi, la cooperazione operativa potrebbe rimanere un punto fermo, anche in un contesto azionario più fluido. In questo contesto, vediamo ora la possibile strategia operativa sulle azioni Renault.
Azioni Renault: analisi tecnica e strategie operative

Le azioni Renault sono nettamente impostate al ribasso nel breve periodo, in particolare dai massimi registrati in area 53 euro a febbraio. Con il recente storno, i prezzi si sono portati sotto il livello orizzontale a 40,30 euro: solo un recupero di questa resistenza potrebbe mutare il quadro di breve termine a favore dei compratori.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster – gli archi temporali selezionati mostrano una potenziale fase di rialzo fino alla fine di luglio, seguita da un possibile movimento ribassista che potrebbe estendersi fino alla prima decade di ottobre.


A livello operativo quindi, si potrebbero valutare strategie long sulla forza, nel caso del breakout della resistenza a 40,30 euro. In tal caso, il primo obiettivo di profitto potrebbe essere posizionato in area 45 euro, mentre un target più ambizioso sul successivo ostacolo a 49,75 euro. Al contrario, la rottura dei 38 euro potrebbe trasportare i corsi al test del sostegno a 35,60 euro, minimi segnati a ottobre 2024.
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