La Gran Bretagna sta attraversando un periodo particolare. La ripresa economica, che con l'alto tasso di vaccinazione contro il Covid-19 sembrava potesse procedere senza intoppi, è stata rimessa in discussione dal dilagare della variante Delta.
Con l'arrivo della stagione invernale e una circolazione del virus maggiore, la situazione potrebbe radicalizzarsi. Attualmente nel Paese i contagi viaggiano sopra i 30.000 casi giornalieri e i morti lambiscono quota 200, il che ha portato il Premier Boris Johnson ad anticipare di un mese la terza dose di vaccino rispetto alla data prevista.
La situazione è critica anche al cospetto della crisi energetica che ha costretto diverse fabbriche a interrompere la produzione o addirittura a chiudere battenti. L'abbassamento delle temperature anche qui rischia di creare dei colli di bottiglia pericolosi e molto difficili da gestire. Sullo sfondo anche le tensioni commerciali con i partner europei che di tanto in tanto riaffiorano minacciose.
UK: perché puntare sulle azioni per JP Morgan
Tutti questi fattori si sono fatti sentire sui mercati azionari. Le quotazioni degli indici britannici sono rimaste indietro rispetto al rally che ha caratterizzato le Borse di Europa e Stati Uniti, le quali hanno appena aggiornato i record storici. Oggi quindi la piazza di Londra presenta prezzi a sconto e questa potrebbe essere una grossa opportunità. Lo è almeno per gli strategist di JP Morgan, che stanno raccomandando agli investitori di acquistare azioni del Regno Unito per la prima volta dal 2016, anno in cui si materializzò Brexit.
In una nota ai clienti, la principale banca d'affari del mondo ha scritto che il rapporto tra rischio e rendimento è in costante miglioramento rispetto agli anni scorsi. Da quando vi è stato il referendum per l'uscita del Regno Unito dall'Europa, le azioni britanniche hanno un ritardo del 50% rispetto a quelle USA e del 24% se paragonate a quelle del Vecchio Continente. Quindi potrebbe essere l'occasione giusta per entrare a mercato.
A guidare i prezzi potrebbero essere diversi fattori. Innanzitutto la politica monetaria accomodante della Bank of England. L'istituto guidato da Andrew Bailey ha sorpreso i mercati la scorsa settimana durante la consueta riunione mensile. Molti si aspettavano una stretta sul fronte dei tassi per contrastare le minacce inflazionistiche che si fanno sempre più fitte, invece il Governatore ha fatto capire che l'economia non può ancora permettersi un rialzo del costo del denaro e che le turbolenze sul fronte inflazionistico saranno destinate a spegnersi.
Tutto questo si lega ad altri 2 aspetti fondamentali che potrebbero rilanciare le azioni: l'allentamento delle preoccupazioni per la carenza di manodopera e quello dell'aumento dei prezzi dell'elettricità. Una volta che il mercato avrà giunto il suo equilibrio, insomma, le pressioni sull'economia saranno più affievolite e il rimbalzo in Borsa delle azioni più consistente.
UK: per JP Morgan meglio il FTSE 100 che il FTSE 250
Gli analisti della banca preferiscono puntare sul FTSE 100 tra gli indici londinesi, in quanto riflette maggiormente la spinta delle società che esportano all'estero. Infatti, una Sterlina più debole dovrebbe favorire queste tipologie di aziende, in quanto le rende maggiormente competitive.
La valuta di Sua Maestà negli ultimi 6 mesi è passata da un massimo di 1,4250 a un valore attuale di 1,3550 rispetto al Dollaro statunitense. E ora il fatto che la Banca Centrale del Regno Unito non alzerà a breve i tassi d'interesse potrebbe giocare tutto a vantaggio dell'export sul fronte valutario, poiché ci sarà da aspettarsi ancora un periodo di relativa debolezza della divisa domestica.