Nvidia lancia nuovi chip per la Cina, quali impatti per le azioni? | Investire.biz

Nvidia lancia nuovi chip per la Cina, quali impatti per le azioni?

26 mag 2025 - 18:00

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La debolezza delle scorsa settimana non ha indebolito il trend rialzista presente sulle azioni Nvidia. Andiamo a scoprire quali sono le attese nel breve e medio termine

La proroga al 9 luglio delle trattative sui dazi con l'Europa da parte di Trump, ha avuto effetti benefici sui mercati azionari europei che hanno inaugurato l'ultima settimana del mese di maggio all'insegna degli acquisti.

In questo contesto il FTSE Mib, grazie anche alla promozione arrivata da Moody's e riguardante l'outlook, ha chiuso le contrattazioni in guadagno dell'1,36% a contatto con i 40 mila punti. Dal punto di vista operativo una conferma oltre questi livelli dovrebbe far proseguire il trend ascendente prima in direzione dei 40.250-40.300 punti e a seguire i 40.500-40.550 punti.

Tra i titoli da seguire nella giornata di domani ci spostiamo a Wall Street con Nvidia che, dopo la chiusura odierna per il Memorial Day, dovrebbe sfruttare alcune news provenienti dalla società. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

 

 

Nvidia lancia nuovo chip per la Cina

Dopo le restrizioni dei mesi passati, Nvidia ci prova ad adattare i suoi prodotti per il mercato cinese, che nell'ultimo anno ha rappresentato quasi il 13% delle sue vendite. Questa volta sul tavolo c’è un nuovo chipset per l’intelligenza artificiale destinato al Paese asiatico a un prezzo molto inferiore rispetto al modello H20, che recentemente è stato soggetto a restrizioni, costringendo Nvidia ad annullare quasi 5,5 miliardi di scorte.

La società prevede di iniziare la produzione già nel prossimo mese di giugno e secondo le stime il nuovo prodotto dovrebbe rientrare nei limiti alla larghezza di banda, che rappresenta un paramento per misurare la velocità di trasmissione dei dati, imposti dal controllo delle esportazioni da parte dell’amministrazione Trump. Il prezzo più basso riflette anche le specifiche meno elevate e i requisiti di produzione più semplici.

Nel dettaglio, il nuovo prodotto sarà basato sull’RTX Pro 6000D di Nvidia, un processore grafico di classe server e utilizzerà la memoria GDDR7 convenzionale, invece della più avanzata memoria ad alta larghezza di banda. Inoltre il nuovo prodotto non si avvarrà dell’avanzata tecnologia di packaging Chip-on-Wafer-on-Substrate di Taiwan Semiconductor Manufacturing Co.

Ricordiamo infine che il Gruppo di Jensen Huang sta sviluppando un altro chip con architettura Blackwell per la Cina, la cui produzione dovrebbe iniziare nel prossimo mese di settembre. L'obiettivo da parte dell'azienda statunitense è quella di recuperare quella quota di mercato che nel Paese è crollata dal 95%, che aveva prima del 2022, all'attuale 50%. Tutto questo in attesa dei dati del primo trimestre, che la società comunicherà nella serata di mercoledì prossimo.

 

 

Azioni Nvidia: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a scoprire le attese sulle azioni Nvidia nel breve e medio periodo. È stata una settimana all'insegna della debolezza quella passata per il titolo Nvidia che, con un ribasso del 3,04%, ha chiuso le contrattazioni in area 131,3 dollari.

Da punto di vista operativo la fase correttiva non ha indebolito il trend di fondo che rimane confermato al rialzo. In questo contesto eventuali e ulteriori correzioni fin verso i 120 dollari, dove troviamo sia l'indicatore daily del Supertrend che la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di luglio, potrebbero essere lette come potenziali nuove occasioni di acquisto.

In questo caso dovremmo assistere a un ritorno degli acquirenti con possibili allunghi in direzione dei top degli ultimi tre mesi in area 136,5 dollari. L'eventuale superamento di questi ultimi livelli andrebbe a rafforzare la struttura grafica, con prossimi obiettivi i 140 dollari e successivamente i massimi di sempre situati sui 150-154 dollari.

Al contrario la perdita dei 120 dollari potrebbe essere sfruttata per aprire posizioni ribassiste, il cui primo target sarebbe situato sui 115 dollari. In prossimità di tale livello troviamo sia il transito della media mobile a 50 giorni che quello della trendline discendente ottenuta con i massimi storici e quelli del gennaio 2025.

La mancata tenuta del livello supportivo appena menzionato proietterebbe le quotazioni in area 108,92 dollari, prezzo dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 1° maggio.

Nel caso in cui anche queste ultime aree non dovessero arrestare la spinta ribassista, le azioni dovrebbero proseguire la discesa verso i 104 dollari e a seguire i 99,81 dollari, dove verrebbe chiuso un altro gap rialzista rimasto aperto il 23 aprile 2025.

 

 

 

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