Lo straripante rally delle azioni
Nvidia a Wall Street ha portato il più grande produttore di chip a livello globale a diventare per la prima volta
la società più capitalizzata del mondo. Grazie all'ultimo sprint del 3,56% a 135,64 dollari alla Borsa americana, la società di Santa Clara ha raggiunto un
valore di mercato di 3.335 miliardi di dollari, staccando Microsoft e Apple le cui market cap stazionano rispettivamente a 3.317 e 3.285 miliardi di dollari.
La classifica è un chiaro promemoria di quanto l'intelligenza artificiale ormai occupi un ruolo centrale nelle scelte di investimento degli operatori di mercato. Nvidia è visto come il principale beneficiario, perché i suoi chip di memoria di fascia alta sono i più ricercati per alimentare i data center che custodiscono una quantità enorme di dati richiesti dalle applicazioni AI (Artificial Intelligence).
"I chip GPU di Nvidia sono in sostanza il nuovo oro o petrolio nel settore tecnologico, poiché sempre più aziende e consumatori si dirigono rapidamente su questa strada con la quarta rivoluzione industriale ben avviata", ha affermato Daniel Ives, analista di Wedbush Securities.
Ma il punto è che Nvidia non è considerata solamente un'azienda che produce semiconduttori. "Stanno vendendo anche sistemi come il software proprietario e l'ecosistema di sviluppo dell'azienda", ha affermato Michael Lippert, vicepresidente e gestore di portafoglio presso Baron Capital Inc.
Il vantaggio di Nvidia rispetto agli altri, inoltre, è che la società è una delle poche ad aver dimostrato una crescita significativa dei ricavi e degli utili dall'intelligenza artificiale, ma soprattutto come questi possono evolversi in futuro grazie alla nuova tecnologia.
Anche la seconda e la terza della classe esercitano un ruolo da protagonista nell'industria dell'intelligenza artificiale. Microsoft ha una solida partnership con OpenAI - il pioniere dei chatbot AI con ChatGPT - su cui il colosso ha investito 13 miliardi di dollari.
Apple, dopo un lungo ritardo nel settore, è riuscita a recuperare terreno dopo la Worldwide Developers Conference di inizio giugno, in cui ha annunciato importanti novità sulla sua struttura Apple Intelligence e una collaborazione proprio con OpenAI per applicare ChatGPT nei suoi dispositivi iPhone, iPad e Mac, nonché nel suo assistente vocale Siri.
Nvidia: le tappe principali dall'IPO all'ultima ascesa
La storia di Nvidia alla Borsa americana è di quelle molto edificanti, perché fa comprendere come un chipmaker sconosciuto, soppiantato all'inizio da un colosso come Intel che dominava il settore, sia arrivato nell'Olimpo in un quarto di secolo.
La società ha debuttato al Nasdaq nel 1999 e in meno di tre anni le sue quotazioni sono salite di 16 volte, il che ha permesso a Nvidia di
entrare di diritto nell'indice S&P 500 grazie a una capitalizzazione di circa 8 miliardi di dollari. L'aspetto più interessante è che il rally iniziale è avvenuto nonostante il settore tecnologico stesse naufragando a causa dello scoppio della
bolla dot-com.
Gli anni successivi però non sono stati altrettanto entusiasmanti, per usare un eufemismo, con il titolo affondato nel 2008 per effetto della grande crisi finanziaria che ha portato a un crollo della domanda. In quel contesto è andato a monte un precedente accordo tra Nvidia e Intel, che per la società guidata da Jensen Huang era molto vantaggioso. Nel 2011, però, le due aziende tecnologiche si sono riaccordate e Nvidia ha ricevuto da Intel 1,5 miliardi di dollari.
Un punto di svolta importante è stato nel 2012, quando la società ha presentato i chip grafici per i server all'interno dei data center. Questo si è rivelato di grande importanza quando è scoppiata la pandemia poi nel 2020 e i centri di elaborazione dati hanno trovato impulso con le aziende che dovevano supportare il lavoro a distanza e quindi avevano bisogno di ulteriore potenza di calcolo. Dal 2017 al 2021 i ricavi di Nvidia sono cresciuti di otto volte e le azioni in Borsa sono salite di 10 volte.
Nel marzo del 2022, però, la Federal Reserve ha iniziato la serie di rialzi dei tassi di interesse più aggressiva degli ultimi 40 anni nel tentativo di abbattere un'inflazione galoppante. La conseguenza è stata disastrosa per i titoli tecnologici e Nvidia ha dimezzato la sua capitalizzazione di mercato quell'anno. Il boom dell'intelligenza artificiale innescato da OpenAI nel novembre del 2022 con ChatGPT è stata una manna per il colosso californiano.
La tappa chiave è datata maggio 2023, allorché Nvidia ha presentato i conti del primo trimestre in cui ha mostrato l'impatto enorme dell'AI su ricavi e profitti, ma soprattutto l'azienda ha tracciato una guidance chiara sui benefici futuri della nuova tecnologia sui conti aziendali. Gli investitori sono rimasti folgorati e le azioni sono andate in orbita a Wall Street.
Quanto temuto da molti nelle trimestrali successive, ossia che una delusione delle aspettative potesse affossare le quotazioni in Borsa, non si è verificato. Anzi, la società ha sistematicamente sorpreso in positivo, alimentando un rally strepitoso. Le vendite dei data center di Nvidia hanno eclissato le entrate dei giochi per la prima volta nell'anno fiscale 2023.
Nell'attuale anno fiscale, gli analisti si aspettano che queste vendite superino i 100 miliardi di dollari. "Hanno un posto molto difendibile nel settore", ha detto Rhys Williams, strategist di Wayve Capital Management. "Non rappresenteranno per sempre il 95% della quota di mercato, ovviamente, ma sarebbe quasi impossibile per chiunque sostituirli".