Ferrari esordirà nel mondo delle auto elettriche con un modello da 500.000 euro. Il veicolo a batteria dovrebbe essere lanciato alla fine del prossimo anno e l'azienda si appresta allo scopo ad aprire uno stabilimento a Maranello in grado di
aumentare la produzione dell'azienda di oltre il 30%.
Il prezzo risulta essere molto più alto sia di quello medio di un veicolo Ferrari a combustione interna di circa 350.000 euro, sia rispetto al prezzo medio di un veicolo elettrico di lusso concorrente. Ad esempio, la Porsche Tycan elettrica parte da un prezzo di circa 100.000 euro.
Tutto ciò in teoria per il Cavallino potrebbe rappresentare un rischio rilevante, in considerazione del fatto che la domanda nel settore delle auto elettriche sta vacillando e i produttori hanno da tempo scatenato una guerra dei prezzi. Tra l'altro, la cifra di 500.000 euro non include alcuni extra adagiati alle preferenze personali dell'automobilista, che solitamente possono aggiungere fino al 20% di valore al veicolo.
L'auto elettrica un modello di nicchia per Maranello
L'azienda italiana più capitalizzata potrebbe aver pensato a un rischio calcolato, facendo leva sulla sua "esclusività" del marchio. In altri termini, Ferrari è in grado di tenere prezzi alti senza perdere il successo del lancio. In passato se ne è avuta prova della coabitazione delle due cose, anzi le liste d'attesa per alcuni modelli sono arrivate a superare i due anni.
Lo scorso anno la società di proprietà della famiglia Agnelli ha prodotto meno di 14 mila auto. Con il nuovo stabilimento, che sarà operativo tra 3-4 mesi, potrebbe arrivare a quota 20.000, sebbene Ferrari almeno nel breve termine potrebbe non voler utilizzare tutta la capacità produttiva.
"L'impianto all'avanguardia ci assicurerà flessibilità e capacità tecnica superiori alle nostre esigenze per gli anni a venire", aveva detto agli azionisti l'amministratore delegato Benedetto Vigna. Questo perché da sempre l'azienda segue la politica di incrementare la produzione solo quando mette sul mercato nuovi modelli, in modo da non inflazionare il prodotto. Tutto ciò indipendentemente dal successo che comporta il lancio di una nuova auto.
Secondo Andrea Balloni, analista di Mediobanca, il motivo del prezzo elevato dell'auto elettrica di Ferrari è dettato dal fatto che l'azienda vuole preservare i margini, tenuto conto dei costi per sviluppare la nuova tecnologia e per le componenti e i materiali provenienti soprattutto dall'estero.
"Mi aspetto che il nuovo veicolo elettrico sia un modello di nicchia, che vada poco oltre il 10% delle vendite annuali", ha detto l'esperto. Tuttavia, Vigna si aspetta un profitto invariato rispetto alle auto endotermiche. Un aspetto, questo, che diverge molto dalla politica attuata da altri costruttori.
Ferrari non teme la Cina
L'avanzata delle case automobilistiche cinesi nel campo delle auto elettriche ha messo in ambascia i produttori europei negli ultimi anni, con prezzi dei modelli cinesi più bassi in media del 20% in Europa. Ciò ha indotto la Commissione europea a fissare tariffe provvisorie salate per i veicoli importati dalla Cina.
Il mondo di Ferrari è un po' differente, in quanto parliamo di un contesto legato al lusso, dove il prezzo può avere un'importanza non troppo rilevante. Ad ogni modo, Vigna non teme la competizione cinese e questo mese ha affermato che l'ascesa di società come BYD, Li Auto, SAIC, ecc. sia semplicemente un "invito all'azione".
Tra l'altro, Ferrari è meno esposta rispetto ad altri marchi, in quanto ha una quota di esportazione più bassa. "La Cina non è per noi ciò che è per altri marchi. Il mercato lì non è ancora maturo", ha sottolineato il top manager di Ferrari.