Nike riprenderà a vendere direttamente i suoi prodotti su Amazon negli Stati Uniti, per la prima volta dal 2019. La notizia, confermata da CNBC, segna la fine di una pausa durata sei anni durante la quale il colosso dell’abbigliamento sportivo aveva deciso di puntare su una distribuzione più diretta al consumatore.
L’obiettivo era quello di avere maggiore controllo sull’esperienza d’acquisto e sulla qualità dei canali distributivi, allontanandosi dalle logiche del marketplace di Amazon, spesso criticato per la presenza di prodotti contraffatti.
Le motivazioni dietro la separazione e il ritorno
La decisione del 2019 di interrompere le vendite su Amazon non era isolata: anche altri marchi come Birkenstock avevano scelto di abbandonare la piattaforma a causa dell’alto rischio di contraffazione e dell’impossibilità di controllare l'immagine del brand.
Tuttavia, i tempi sono cambiati. Oggi Nike afferma di voler investire nei canali digitali per offrire i propri prodotti “ovunque e in qualsiasi modo i consumatori scelgano di acquistare”, espandendo la propria presenza sia online che offline.
Questo include non solo il ritorno su Amazon, ma anche la collaborazione con nuovi partner fisici come Printemps, oltre al potenziamento dei servizi digitali con strumenti innovativi come la ricerca conversazionale basata su IA.
Amazon amplia l’offerta e cerca l’alta gamma
Amazon, da parte sua, ha annunciato che inizierà a rifornirsi direttamente di una gamma molto più ampia di prodotti Nike, migliorando così la scelta per i clienti americani. Fino ad ora, i prodotti Nike erano disponibili solo tramite venditori terzi e soggetti a rigide limitazioni.
Il brand era infatti classificato come “gated”, ovvero protetto da restrizioni per evitare la diffusione di articoli contraffatti o di qualità inferiore. Per quanto riguarda i piccoli rivenditori che vendevano Nike su Amazon, l’azienda ha fatto sapere che avranno a disposizione un periodo di transizione per smaltire le scorte di prodotti sovrapposti a quelli che saranno venduti direttamente.
Nike ritorna su Amazon: una mossa strategica per entrambe le aziende
Questo nuovo accordo rappresenta una vittoria importante per Amazon, che da tempo cerca di rafforzare la propria presenza nel settore dell’abbigliamento di fascia alta.
Dopo essersi affermata nella vendita di prodotti basic e di marchi propri, Amazon ha avviato un’evoluzione verso l’alto di gamma, culminata recentemente con il lancio di uno store in collaborazione con Saks Fifth Avenue, dove vengono proposti brand di lusso come Dolce & Gabbana. Il ritorno di Nike, uno dei marchi più iconici del mondo, rafforza ulteriormente questa strategia. In questo contesto, vediamo ora la possibile strategia operativa.
Nike: nuovi rincari sui prodotti a partire da giugno
Nike si appresta inoltre ad aumentare, già da questa settimana e comunque entro il 1° giugno, i prezzi di gran parte del suo assortimento per compensare l’impatto dei dazi USA su Cina e Vietnam, dove produce circa metà delle sue calzature.
Restano invariati i prezzi dei prodotti per bambini, degli articoli sotto i 100 dollari, dell’iconica Air Force 1 e di capi e accessori Jordan, sebbene le sneaker Jordan saliranno. Nike, che afferma di rivedere regolarmente i listini “nell’ambito della pianificazione stagionale”, potrà così attenuare la pressione sui margini già erosi dalle promozioni necessarie a smaltire scorte.
Azioni Nike: analisi tecnica e strategie operative

Le azioni Nike rimangono impostate al ribasso nel medio-lungo periodo, in particolare dai massimi registrati in area 178 dollari a novembre del 2021. Successivamente i prezzi hanno mantenuto una tendenza ribassista che li ha riportati in area 52 dollari, valori che non si vedevano dal 2017, prima di effettuare un rimbalzo negli ultimi due mesi.
Nelle ultime sedute i prezzi hanno tentato un superando di area 64 dollari, virando però al ribasso nella giornata di ieri. Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster – gli archi temporali selezionati mostrano una potenziale fase di rialzo fino alla fine della prima decade di giugno, seguita da una possibile fase di debolezza che potrebbe estendersi fino intorno al 20 giugno.


A livello operativo quindi, si potrebbero valutare strategie rialziste in caso di segnali di forza in area 59-57 dollari. Nel breve termine, il primo target potrebbe essere posto in area 63,50 dollari e il successivo in zona 68,60 dollari, successiva resistenza lasciata in eredità dai minimi segnati a febbraio 2025.
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