Dopo una partenza in leggero territorio positivo, cercano di allungare il passo i principali mercati azionari dell'area euro in scia ai possibili spiragli che, secondo la Russia, si starebbero aprendo nella crisi ucraina. In questo clima di ritrovato ottimismo il nostro FTSE Mib si conferma oltre la soglia dei 23.000 punti, anche se sarà solo con il superamento dei 23.550-23.650 punti che si avrebbero ulteriori acquisti in direzione delle forti resistenze poste sulla soglia dei 24.000 punti. Tra i titoli che a Milano non seguono la strada dei rialzi troviamo Nexi, che nella serata ha comunicato i dati del 2021. Andiamo a vederli nello specifico.
Azioni Nexi: i risultati finanziari del 2021
Nexi ha teminato il 2021 con ricavi in crescita del 10%, a 2,268,8 miliardi di euro. Migliora anche l'Ebtida che dai 963 milioni di euro del 2020 sale agli attuali 1,094,5 miliardi di euro, mentre l'Ebit margin passa dal 47% del 2020 al 48%.
Per quanto riguarda l'utile, questo è risultato in crescita dai 374 milioni di euro del 2020 ai 450,9 milioni di euro del 2021. Le noti dolenti arrivano dal dividendo che la società ha deciso di non distribuire. Infine in parte straordinaria è stato approvato un aumento del capitale sociale, a titolo gratuito, in via scindibile e in più tranche per 1.776.780 euro massimi, da eseguirsi con l'emissione di nuove azioni senza indicazione del valore nominale, a servizio del piano di incentivazione denominato "Piano LTI".
Per quanto riguarda la view sul 2022 Nexi prevede ricavi in crescita tra il 7 e il 9%, che rappresenta una stima leggermente più prudente di quanto il mercato stimava.
Azioni Nexi: analisi tecnica e strategie operative
Per le azioni Nexi, il trend ribassista innescatosi a giugno 2021 in area 19,30-19,40 euro non accenna a rallentare. Durante questa settimana, i prezzi sono scesi sui minimi degli ultimi 23 mesi in area 9,60 euro. Nel breve le attese sono per una continuazione di questo movimento ribassista che, con la rottura dei livelli appena segnalati, dovrebbe spingere il titolo in direzione dei minimi del marzo 2020 posti nei pressi degli 8,50-8,55 euro.
Nel caso in cui anche questi supporti dovessero essere rotti, aumenterebbero le possibilità di rivedere i minimi di sempre situati sui 7,80-7,85 euro. In questo contesto tutti i rimbalzi, che non riportassero le quotazioni oltre i 12,50-12,60 euro verrebbero viste come nuove occasioni per aprire posizioni ribasisiste. Viceversa sarà solo con il ritorno oltre quest'ultimi livelli che il titolo invierebbe un primo segnale di positività con target situati sui 13 euro e a seguire verso la soglia dei 14 euro.