Questa sera a mercati chiusi i riflettori saranno puntati su Meta Platforms, che pubblicherà i conti del primo trimestre 2025. La stagione delle trimestrali delle Big Tech è entrata nel vivo. Più tardi sarà anche il turno di Microsoft, mentre domani toccherà ad Amazon e Apple. Finora, le indicazioni arrivate dai risultati delle grandi aziende tecnologiche sono state in chiaroscuro. Incoraggianti le indicazioni di Alphabet e Netflix, disastrose quelle di Tesla.
Il 2025 comunque è stato un anno tormentato per le azioni delle Big Tech americane a Wall Street, a causa principalmente delle tensioni generate dalla guerra commerciale tra gli Stati Uniti ed il resto del mondo. Tra le Magnifiche Sette, tuttavia, Meta è stata quella che al momento ne è uscita meglio. Il titolo in Borsa del gigante di Menlo Park ha perso circa il 5,31% dal 1° gennaio ed è scambiato a 21 volte gli utili a termine. I multipli sembrano interessanti, essendo più o meno in linea con la media degli ultimi 10 anni, ma soprattutto al di sotto dei multipli di 23 volte dell'indice Nasdaq.
Meta Platforms: cosa guardare nella trimestrale
Nei dati di questa sera, investitori e analisti presteranno attenzione probabilmente a due aspetti: la pubblicità e l'intelligenza artificiale.
La pubblicità rappresenta la quasi totalità dei ricavi del colosso dei social e sarà sotto osservazione dopo le indicazioni contrastanti delle trimestrali di Alphabet e Snap. La Big Tech di Mountain View ha presentato risultati migliori del previsto su questo fronte, accrescendo le aspettative che tutto l'ecosistema della pubblicità digitale sia resiliente in un momento in cui l'incertezza diffusa dei dazi rischia di colpire il business.
I conti di Snap rilasciati ieri però fanno sorgere molti dubbi sul fatto che i prezzi degli annunci possano mantenersi ai livelli attuali. Ad ogni modo, "la sorpresa al rialzo della trimestrale di Google mette molta pressione su Meta", ha affermato Brian Mulberry, gestore di portafoglio clienti presso Zacks Investment Management.
A preoccupare è l'attività in Cina, che nel 2024 ha rappresentato circa l'11% delle entrate totali dell'azienda guidata da
Mark Zuckerberg. In sostanza, bisognerà capire quanto la guerra commerciale tra Washington e Pechino finisca per impattare sulla spesa pubblicitaria delle aziende cinesi come Temu e Shein. "La crescita dei prezzi degli annunci di Meta potrebbe incontrare venti contrari, poiché è probabile che i grandi inserzionisti cinesi come Temu e Shein si ritirino a causa della crescente guerra commerciale con la Cina", ha scritto l'analista di Bloomberg Intelligence, Mandeep Singh. Tuttavia, quanto emerso dalla trimestrale di Google dovrebbe tranquillizzare, perché i ricavi di YouTube si sono mantenuti in linea, rilevano gli analisti di Bank of America.
L'intelligenza artificiale è l'altro tema caldo della trimestrale. Gli investitori sono estremamente preoccupati per l'enormità delle spese delle Big Tech sulla nuova tecnologia, perché temono che ciò possa non tradursi adeguatamente in ritorni in termini di ricavi e utili. Meta Platforms ha dichiarato che prevede un capex in progetti legati all'AI (Artificial Intelligence) fino a 65 miliardi di dollari nel 2025.
Tuttavia, il contesto macroeconomico sta mettendo in discussione questa cifra. Se l'azienda dovesse rallentare i piani di spesa, potrebbe lanciare il segnale che non vede una crescita futura dell'intelligenza artificiale. In ogni caso, secondo Ken Mahoney, Amministratore delegato di Mahoney Asset Management, "al di là dei titoli dei giornali, la spesa per l'intelligenza artificiale è ancora in corso e Meta riaffermerà il suo impegno nei confronti delle pesanti spese promesse".
Andando ai numeri generali, Wall Street stima che i ricavi complessivi di Meta saranno di 41,38 miliardi di dollari nel trimestre di marzo, segnando una crescita del 14% su base annua, mentre gli utili si attesteranno a 5,27 dollari per azione, il che determinerebbe un incremento del 12% anno su anno.