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Matteo Cambi: ecco la storia del fondatore di Guru

23 ago 2024 - 16:30

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Quella di Matteo Cambi è la storia di un imprenditore di successo, ma che ha dovuto vivere vicende giudiziarie e personali travagliate. Ecco la sua esperienza

Sognatore, intraprendente, tenace e tormentato... queste sono solo alcune delle principali caratteristiche di Matteo Cambi, il fondatore del marchio di abbigliamento rivoluzionario Guru. In questo testo ripercorriamo la storia della vita professionale dell'imprenditore di successo, dagli esordi al tramonto e alla rinascita, passando per le travagliate vicende giudiziarie.
 
 

Matteo Cambi: com'è nato Guru

Matteo Cambi nasce a Carpi nel 1977. Figlio di due genitori operanti nel settore del tessile, perde il padre in un incidente stradale a soli 5 anni. Cresciuto in una famiglia nella quale alla madre Simona Vecchi si unisce il compagno di lei Gianluca Maruccio De Marco, anch'egli attivo nel settore, all'età di 18 anni riceve un'eredità dal padre defunto di 500 milioni di lire e decide di crearsi un'attività imprenditoriale.
 
Nel 1999 costituisce una società, la Jam Session, insieme all'amico Gianmaria e fonda Guru, il marchio di abbigliamento contraddistinto per una margherita nel fronte e nel retro delle magliette. Il nome del brand è stato scelto perché, come ha dichiarato Cambi in un'intervista, l'imprenditore ha fatto riferimento "a quelli bravi nel settore", cioè ai guru.
 
Gli screzi con il socio portano alla separazione nel 2001, ma con l'aiuto della madre, veterana ormai dell'industria del tessile, riesce a portare avanti l'azienda. L'apporto della famiglia è essenziale nelle prime fasi del business, dal momento che i rapporti collaudati di Simona Vecchi con i rappresentanti consentono all'azienda di appoggiarsi a una catena di distributori per smerciare il proprio prodotto.
 
Matteo Cambi partecipa a eventi mondani in cui vi è una presenza nutrita di personaggi dello sport e dello spettacolo, convincendo alcuni a fare da testimonial per le proprie magliette, tipo Paolo Maldini, Christian Vieri, Elisabetta Canalis e molti altri. In questo modo, l'azienda comincia a crescere e a diffondere la sua linea di moda principale, alla quale vengono affiancate Guru Gang riferita agli adolescenti e Guru Baby Gang destinata ai bambini.
 
Nel 2003, l'azienda di Matteo Cambi vende oltre 3 milioni di magliette con la margherita e quattro anni più tardi ottiene ricavi per 100 milioni di euro. "Erano gli anni stupendi, da favola – il 2000 – in cui sembrava che far funzionare le cose fosse molto semplice. La mia spregiudicatezza, tratto fondamentale della mia personalità e conseguenza della mia giovinezza, mi ha portato ad essere sicuro di me stesso gestendo un brand di riferimento europeo", ha dichiarato Cambi in un'intervista.
 
L'imprenditore si ispira a un altro grande nel mondo dell'imprenditoria, Flavio Briatore, considerato dal giovane emiliano "una persona pratica, semplice, che sa andare dritta la punto". I due entrano in affari nel 2005 attraverso un accordo triennale per la sponsorizzazione della scuderia di Formula 1 Renault R25. In quel periodo, il fondo italiano di LVMH offre a Cambi 80 milioni di euro per acquisire il 40% del marchio, ma egli rifiuta. "Lì capii di avercela veramente fatta", dichiarerà poi in un'intervista.
 
 

Matteo Cambi: il tramonto e la rinascita

Quando le cose sembrano girare a meraviglia, arriva la tempesta. La sua società produce un buco di 62 milioni di euro e il Tribunale di Parma dichiara fallimento. Cambi finisce in prigione insieme ai genitori con l'accusa di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali, illecite ripartizioni degli utili e riserve sociali, indebita restituzione dei conferimenti, infedeltà patrimoniale, dichiarazione fraudolenta e infedele. Il periodo di arresto e detenzione dura 3 mesi, dopodiché Cambi patteggia una condanna di 4 anni per bancarotta fraudolenta scontando la pena agli arresti domiciliari.
 
Nel frattempo Guru viene venduto al gruppo indiano Bombay Rayon Fashions, ma nel 2012 Cambi viene richiamato dalla nuova proprietà per svolgere un'attività di consulenza esterna fino al 2016. Nel gennaio 2020, l'imprenditore lancia Valvola, un nuovo brand di abbigliamento rivolto alle nuove generazioni.
 
Due anni più tardi Ghep Sarl, nuovo proprietario di Guru, richiama Cambi per siglare la maglietta con la margherita nell'ambito di una Special Edition denominata MC99. L'ultimo progetto è datato 18 gennaio 2023 intitolato Malgrado Me in collaborazione con il format Valvola "Wish Catcher". Si tratta di un tour che racconta nelle scuole e nelle università le esperienze lavorative e umane di Matteo Cambi affinché i giovani possano trarre ispirazione e insegnamento.
 
 

Matteo Cambi: vita privata

Matteo Cambi è sposato con Stefania Marusi e ha due figlie. La sua famiglia ha svolto un ruolo molto importante quando la sua vita è stata condizionata dall'uso di sostanze stupefacenti e alcool. Quel momento buio dell'esistenza è stato sintetizzato dallo stesso Cambi in un'intervista.
 
"La cocaina gestiva le mie emozioni. I miei alti e i miei bassi. Mi facevo dieci pezzi al giorno e quando ero in astinenza, grattavo il muro con la Bibbia. Simulavo che il bianco della parete fosse bamba. Sono vivo per miracolo". E poi ancora: "Nei momenti peggiori, la schiavitù dalla cocaina mi ha portato a spendere 200 mila euro al giorno e a consumare 8 grammi al giorno". Per risolvere i problemi della droga e dell'alcool, Cambi è stato affidato al SERT e alla Comunità "Betania". E ora ne è uscito definitivamente.
 

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