Dopo che i dati sui posti di lavoro vacanti oltreoceano hanno mostrato una discesa a 7,181 milioni, peggio delle aspettative poste a 7,380 milioni, aumentano le probabilità che la Fed a settembre vada a tagliare il costo del denaro. Il FedWatch Tool vede gli operatori schierati praticamente all'unanimità verso un taglio di 25 punti base da parte di Jerome Powell.
In questo contesto, i mercati azionari del Vecchio Continente hanno chiuso le contrattazioni in leggero rialzo. In territorio positivo scambiano anche S&P 500 e Nasdaq 100. Per quanto riguarda l'Europa, gli investitori rimangono sempre concentrati sulla tenuta delle finanze pubbliche di Francia e Regno Unito.
Sul fronte italiano, il FTSE Mib ha terminato la terza giornata della settimana in guadagno dello 0,14% in area 41.784,66 punti. Da segnalare il calo dei volumi che passano dai 3,48 miliardi di ieri agli attuali 3,1 miliardi odierni.
Rispetto all'analisi di inizio contrattazioni non cambia la view sull'indice italiano che, con il mancato recupero dei 42 mila punti, confermerebbe la debolezza di breve termine con prossimi target ribassisti posti sui 41.500 punti.
Tra le azioni che si stanno mettendo in luce in queste ore ci spostiamo a Wall Street con Macy's, che sta beneficiando dei dati trimestrali comunicati dalla catena della grande distribuzione. Andiamo a leggerli nel dettaglio.
Macy's: dopo la trimestrale alza guidance 2025
Nelle scorse ore Macy's ha comunicato i conti del 2° trimestre, contrassegnati dalla più forte crescita trimestrale registrata negli ultimi 3 anni. Grazie alle ottime performance dei punti vendita Macy's Reimagine 125, Bloomingdale's e Bluemercury il gruppo ha visto le vendite comparabili salire dell'1,9%, mettendo fine a un calo che durava da 12 trimestri.
Nello scorso trimestre il fatturato netto è risultato in calo del 2,5% a 4,8 miliardi di euro, battendo le attese degli analisti che erano poste a 4,76 miliardi di euro. Gli sconti proattivi sui prodotti rimanenti per l'inizio della primavera ha impattato sul margine lordo che è diminuito di 80 punti base al 39,7%.
Per quanto riguarda l'utile netto è passato dai 150 milioni del 2024 agli attuali 87 milioni di euro, mentre quello rettificato si è attestato a 113 milioni di dollari rispetto ai 149 milioni di dollari dello stesso periodo di un anno fa. L'utile per azione sebbene sia risultato in calo del 22,6% a 0,41 dollari, ha superato le stime degli analisti che erano poste a 0,19 dollari.
Nel corso della presentazione dei dati il Ceo dell'azienda, Tony Spring, ha sottolineato come il piano di rilancio presentato nei mesi passati inizia a dare i suoi frutti. Questo riguardava la chiusura di 150 negozi entro la fine del prossimi anno, il reinvestimento in location ad alto potenziale, la riduzione dei costi operativi e il miglioramento non solo dell'offerta di prodotti ma anche di programmi di fidelizzazione.
In questo contesto l'azienda ha rivisto al rialzo l'outlook sul 2025, che include un aumento delle vendite nette e delle previsioni sull'utile per azione rettificato, per riflettere non solo la performance del secondo trimestre del 2025 ma anche l'impatto previsto sul margine lordo delle tariffe attuali nel terzo e quarto trimestre.
Nello specifico Macy's prevede un utile annuo rettificato per azione compreso tra 1,70 e 2,05 dollari, rispetto al precedente obiettivo di 1,60-2,00 dollari, mentre le vendite nette annuali dovrebbero attestarsi nel range 21,15-21,45 miliardi di dollari, al di sopra del precedente obiettivo di 21-21,4 miliardi di dollari.
Azioni Macy's: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come stanno reagendo le azioni Macy's dopo questi numeri. Con volumi superiori alla media giornaliera mensile è una prima parte di seduta all'insegna del rally per il titolo Macy's che, con un guadagno di quasi il 17%, si porta nelle vicinanze dei16 dollari.
Il movimento odierno, che spinge il titolo sui massimi degli ultimi 8 mesi, va a rafforzare il trend di breve e medio periodo. A questo punto le attese sono per una continuazione del trend ascendente, prima in direzione dei 16,40-16,50 dollari e successivamente verso i 17 dollari, che rappresentano i top del 2025.
In questo contesto eventuali prese di beneficio che dovessero riportare il titolo verso i 14 dollari, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita dei livelli sopra menzionati aprirebbe la porta ad un chiusura del gap odierno lasciato aperto in area 13,50 dollari, dove troviamo la media mobile di lungo periodo.
Una discesa sotto questi livelli dovrebbe far proseguire le vendite prima verso i 12,55 dollari e successivamente i 12 dollari, che rappresentano i minimi degli ultimi due mesi.
L'eventuale perdita di tali aree tornerebbe a indebolire il quadro grafico, con possibili discese delle azioni prima verso gli 11 dollari e in seguito i 10,55 euro.
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