Il settore delle auto elettriche sta affrontando una nuova minaccia in questo momento: il calo delle vendite dei veicoli usati. La mancanza di incentivi, unitamente al fatto che i consumatori preferiscono aspettare magari l'arrivo di vetture con una tecnologia più avanzata - essendo che questo mondo è in continua evoluzione - sta rappresentando un grande fattore di freno per il mercato dell'usato da 1.200 miliardi di dollari.
Tutto ciò inevitabilmente si riflette anche sulle nuove immatricolazioni, per via della quantità più ridotta di mezzi usati che si possono mettere in permuta in un'operazione di compravendita. Il calo della domanda implica anche un abbassamento delle valutazioni, reso più esacerbato dalla guerra dei prezzi scatenata da Tesla all'inizio dell'anno. Secondo i dati di vendita forniti dal sito Web iSeeCars.com, i prezzi dei veicoli elettrici usati sono scesi di oltre il 30% nei primi dieci mesi del 2023, a fronte di un calo di solo il 5% del mercato dell'usato in generale.
Ne consegue che le case automobilistiche e i concessionari si ritrovano costretti ad aumentare i costi di finanziamento nelle operazioni di leasing per cercare di recuperare le perdite generate dal calo delle valutazioni. "Quando un'auto perde l'1% del suo valore, guadagno l'1% in meno", ha detto Christian Dahlheim, che dirige il ramo dei servizi finanziari di Volkswagen. "I problemi con i veicoli elettrici di seconda mano hanno il potenziale per distruggere miliardi di euro di guadagni per l'industria in generale".
Auto elettriche usate: cosa aspettarsi per il 2024
Il 2024 non si presenta con buoni presupposti per le auto elettriche usate. Anzi, secondo alcuni, i problemi sono destinati a intensificarsi. La ragione è che in Europa ci sono 1,2 milioni di veicoli che usciranno dai contratti di leasing triennali stipulati nel 2021 e quindi entreranno di default nel mercato dell'usato. Questo sarà un grande problema per le aziende se non riescono a trovare una soluzione a come gestire la situazione. In gioco non vi è solo il guadagno delle case automobilistiche, ma anche la fiducia dei consumatori e tutto il processo che porta alla decarbonizzazione con l'eliminazione della vendita di nuove auto endotermiche entro il 2035. Secondo Matt Harrison, Chief Operating Officer di Toyota Motor Corp., “in Europa non c'è domanda di auto elettriche usate e questo sta davvero danneggiando la storia del costo di proprietà".
Una strada potrebbe essere quella del dirottamento dei veicoli di seconda mano che escono dai contratti di leasing nell'offerta delle società di ride-sharing come Uber. Tuttavia, finora la domanda da parte di questa tipologia di aziende è molto limitata. Le varie regioni hanno poi problemi di diversa natura. In Africa non ci sono le infrastrutture adeguate a poter ricaricare le auto elettriche, quindi è impensabile per il momento trovare da quelle parti un mercato di sbocco per l'usato. La Cina, che ha creato il più grande mercato del mondo delle auto a batteria a suon di sussidi, si trova anch'essa ad affrontare la questione di una quantità consistente di veicoli abbandonati. Mentre l'esito delle nuove elezioni in Europa e negli Stati Uniti il prossimo anno potrebbe rafforzare la richiesta da parte di una politica più conservatrice di tagliare gli aiuti al settore delle auto elettriche.
Alla fine, l'unica via percorribile per risollevare l'usato è quello di far leva ancora una volta sul prezzo, con la controindicazione dell’abbattimento ulteriore dei margini aziendali. "Bisogna tagliare i prezzi in modo significativo solo per convincere i clienti a guardare ai veicoli elettrici", ha detto Dirk Weddigen von Knapp, dirigente di un gruppo di concessionari Volkswagen e Audi.