Prosegue la debolezza sui mercati azionari del Vecchio Continente, che si avviano a chiudere le contrattazioni in generale ribasso. In questo quadro generale non sorprende il Ftse Mib con le quotazioni che si confermano al momento sotto i 22.700 punti. Dal punto di vista operativo, il mancato recupero di questi livelli, potrebbe far proseguire la fase correttiva in direzione dei 22.500 punti e a seguire 22.250-22.300 punti. Al rialzo solo oltre i 23.000 punti si avranno segnali di forza.
Tra le storie da seguire a Piazza Affari troviamo Iren che in tarda mattinata ha comunicato i dati relativi ai primi nove mesi dell'anno. Andiamo a leggerli.
Iren: utile netto nei primi 9 mesi scende del 43%
L'azienda italiana, operante nella produzione e distribuzione di energia elettrica, ha chiuso i primi 9 mesi del 2022 a 138 milioni, in calo del 43% rispetto allo stesso periodo del 2021. Ad aver impattato su questo risultato il provvedimento del governo sulla tassazione degli extra profitti della società energetiche, stimabili in 31 milioni di euro. Inoltre ricordiamo che i conti 2021 avevano beneficiato dell'impatto positivo derivante da proventi fiscali non ricorrenti per 32 milioni di euro.
Per quanto riguarda l'Ebtida, è passato dai 731 milioni del periodo gennaio-settembre 2021 a 759 milioni di euro, mentre l'Ebit risulta in diminuzione del 3,1% a 324,3 milioni. In deciso aumento, quasi un +82%, i ricavi, che si attestano a 5,643 miliardi di euro grazie in particolar modo all'incremento dei prezzi delle materie prime.
È proprio il forte aumento della materie prime, generato dalla crisi energetica in atto, che ha causato per la società di vendita Iren Mercato un forte calo del margine operativo lordo, passato da 14 a 7,5 milioni di euro.
Per quanto riguarda il debito, si registra un incremento di quasi il 33% a 3,857 miliardi di euro. A pesare sia gli investimenti realizzati nei primi 9 mesi che l'incremento dello stoccaggio del gas. A proposito di investimenti questi risultano a 1,073 miliardi di euro, quasi raddoppiati rispetto allo scorso anno. Nello specifico 557 milioni di euro sono stati rivolti agli investimenti tecnici, 320 milioni di euro in operazioni di M&A mentre 196 milioni di euro sono stati rivolti ai lavori di riqualificazioni energetica degli edifici.
Azioni Iren: analisi tecnica e strategie operative
È un trend primario confermato al ribasso quello attuale per il titolo Iren, le cui quotazioni sono passate dai massimi di novembre 2021 posti in area 2,90 euro agli 1,25 euro toccati il 13 ottobre, che rappresentano i minimi degli ultimi 6 anni. Il rimbalzo partito da questi livelli e che ha spinto l'azione fin verso gli 1,55 euro ha perso forza nelle ultime sedute, con i prezzi che potrebbero andare a testare i primi supporti posti sugli 1,45 euro. Nel breve termine sarà quindi fondamentale la tenuta di questi sostegni, per riprendere la strada degli acquisti in direzione degli 1,55 euro e a seguire verso i massimi di settembre 2022 in area 1,60 euro. Nel caso in cui anche queste resistenze dovessero essere superate, si potrebbero avere allunghi fin verso gli 1,75 euro.
Al contrario la perdita degli 1,45 euro tornerebbe ad indebolire il quadro grafico di fondo aprendo la porta a nuove vendite, che avrebbero un primo obiettivo in area 1,33 euro e successivamente gli 1,25 euro. Fondamentale nel caso si realizzasse questa view sarebbe la tenuta di questi livelli, onde evitare una prosecuzione del ribasso verso gli 1,10 e a seguire in direzione dell'euro.
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