Settore bancario in fermento a Piazza Affari. A poco più di cinque mesi dall’annuncio dell’
Offerta Pubblica di Scambio di Intesa Sanpaolo su UBI Banca, le indiscrezioni di stampa evidenziano come
i vertici di Unicredit e Banco BPM avrebbero effettuato dei colloqui per una possibile aggregazione.
Secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Messaggero”,
tre settimane fa si sarebbe svolto un duplice incontro: il primo tra i Presidenti di Unicredit e Banco BPM, Cesare Bisoni e Massimo Tononi, il secondo tra i rispettivi Amministratori Delegati Jean Pierre Mustier e Giuseppe Castagna.
Le notizie sulle possibili nozze tra Unicredit e Banco BPM, secondo e terzo gruppo bancario italiano,
giungono piuttosto inaspettate. Lo scorso febbraio infatti, Mustier aveva dichiarato di non avere nessun interesse ad eventuali fusioni o
acquisizioni, affermazioni ribadite lo scorso 17 luglio al quotidiano svizzero Finanz und Wirtschaft.
L'operazione promossa da Intesa Sanpaolo su UBI Banca sembra dunque aver acceso la stagione del risiko bancario in Italia, con
le operazioni di M&A favorite anche dalla BCE, che nelle sue nuove linee guida ha abbassato i requisiti patrimoniali richiesti per le fusioni degli istituti di credito nel Vecchio Continente. A riguardo, la scorsa settimana Victor Massiah, AD di UBI, aveva sottolineato che in caso di insuccesso dell'offerta di Intesa la banca bresciana/bergamasca avrebbe portato a termine un'acquisizione entro la fine del 2020 proprio sfruttando le nuove indicazioni dell'Eurotower.
La notizia ha dato una
notevole spinta rialzista alle azioni Banco BPM che, al momento, si attestano a 1,491 euro, in rialzo del 6,65% rispetto alla chiusura di venerdì 17 luglio. Più tiepida la reazione degli investitori per Unicredit: a Piazza Affari, il titolo passa di mano a 8,772 euro (-0,43%).
Banche italiane: il risiko fa volare in Borsa le azioni MPS
A volare in Borsa sono anche le azioni di
Banca MPS, con un momentaneo +7,80% (1,687 euro). Secondo diversi analisti, oltre al Messaggero stesso,
l’opzione di una fusione tra l’istituto salvato nel 2017 e Banco BPM non sarebbe un’ipotesi totalmente scartata, specie considerando i buoni rapporti che intercorrono tra Massimo Tononi, l’Amministratore Delegato di Mediobanca Alberto Nagel(nominata dal Consiglio di Amministrazione della banca senese advisor per studiare una potenziale fusione) e i vertici di Banca Monte dei Paschi di Siena. Oltre a questo, gli esperti evidenziano come sia
difficile che a questo punto dell’anno Unicredit cambi la strategia di non effettuare fusioni.
A questo proposito,
l’ipotesi di un’operazione di M&A tra Banco BPM, Banca MPS e BPER Banca sarebbe guardata con favore dal Ministero del Tesoro, che entro il 2021 dovrà sfilarsi dal capitale dell’istituto guidato da Marco Morelli (ricordiamo che al momento il Tesoro italiano detiene il 68% del capitale di Banca MPS).