Terza puntata della mini rubrica dedicata alla città che verrà (qui la prima e la seconda puntata). Intanto volevo ringraziarvi perché so che i precedenti articoli hanno ricevuto feedback positivi e ciò mi spinge a migliorare ancora di più la qualità dell’informazione. Il nostro obiettivo primario resta sempre quello di cogliere le opportunità che il mercato ci offre individuando titoli validi a buon prezzo, motivo per cui uno studio approfondito anche delle normative di riferimento aiuta a portare dalla nostra parte le probabilità di riuscita dell’investimento. A poco alla volta stiamo scoprendo l’ossatura che avrà una Smart city e oggi aggiungeremo altri elementi utili per i nostri ragionamenti.
Car sharing, car pooling, bike sharing: guardare oltre il Coronavirus
Già prima del Coronavirus, il mercato dell’auto ha iniziato a dare i primi segnali di crisi con un calo delle vendite via via maggiore. Questo perché nelle grandi città sempre più persone utilizzano metodi alternativi di trasporto. Sicuramente il car sharing (auto condivisa), il car pooling (auto di gruppo) e il bike sharing (bici condivisa) riscuotono il maggior successo. Spesso sono le aziende che in un’ottica di benessere del personale, ma soprattutto per usufruire di agevolazioni fiscali, noleggiano e mettono a disposizione dei propri dipendenti auto e bici elettriche condivise.
Insieme alle limitazioni più stringenti imposte per le auto maggiormente inquinanti come i Diesel e all’aumento nelle grandi città delle cosiddette ZTL, tutto ciò delinea i nuovi contorni che assume la “new town”. Vero è che in tempi di coronavirus questo approccio “mobility” si è parecchio ridimensionato, oggi vigono regole di distanziamento sociale e sanificazione degli ambienti che non erano previsti dal modello di questo tipo di business.
A mio avviso, pensare che i prossimi decenni saranno caratterizzati dal “distanziamento sociale” mi lascia alquanto perplesso. Pensare invece che si ritornerà alla normalità, e che anzi l’esperienza del Covid-19 responsabilizzerà ancora di più le persone a tendere verso un mondo più ecosostenibile, mi convince di più.
A parlare come sempre sono le statistiche e vedendo un pò i numeri notiamo che nell’ultimo quinquennio il car sharing e il pool sharing sono aumentati di circa il 20%. Ma il vero gigante è il bike sharing, cresciuto del 150%. Badate bene che il dato ci dice anche un’altra cosa e ci spiega perché il settore dell’auto è in crisi: ormai i nuovi piani urbanistici stanno favorendo sempre più la costruzione di piste ciclabili, la valorizzazione di parchi pubblici e infine la pedonalizzazione dei centri cittadini.
L’importanza dell’ecobonus
Sarei pronto a scommettere che il termine più ricercato su Google in queste ultime settimane è la parola 'Ecobonus'. Non c’è famiglia in Italia che non stia pensando di ristrutturare casa. Sarà vero che rimborseranno il 110% dell’importo speso? Ho letto attentamente i riferimenti nel Decreto Rilancio ed è proprio così: ristrutturando casa guadagneremo addirittura il 10%. Attenzione però, non tutti i lavori sono compresi nel finanziamento. Di seguito brevemente vi elenco le principali novità:
- interventi di isolamento termico delle superfici opache (cappotto termico), che dovrà riguardare più del 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio, per un valore massimo di 60.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari dell’edificio. I materiali isolanti utilizzati dovranno rispettare i requisiti previsti dal Decreto Ambiente dell’ottobre 2017;
- interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A. Il tetto massimo di spesa è 30.000 euro moltiplicato per le unità immobiliari che compongono l’edificio ed è prevista anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito;
- interventi per gli edifici unifamiliari in sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, ivi inclusi gli impianti ibridi o geotermici; spesa complessiva prevista è di 30.000 euro ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito;
- Incentivi per l’installazione di colonnine per ricaricare batterie dell’auto elettriche.
Non notate anche voi parole ricorrenti già scritte nei precedenti articoli? A me sembra di si, ma vediamolo meglio. Leggendo con attenzione i punti elencati, capisco quindi che l’acquisto di materiali isolanti è subordinato al rispetto di precisi requisiti normativi (chiara politica “green” voluta dalle istituzioni). La sostituzione dei climatizzatori si potrà fare solo con il miglioramento delle classi energetiche e in più, quando dovremo disfarcene (e qui siamo al momento in cui un prodotto diventa rifiuto), nell’acquisto iniziale sono previste già le spese per il suo smaltimento (responsabilità estesa del produttore).
Infine vi è uno stimolo indiretto all’uso delle auto elettriche, che con i vantaggi fiscali concessi alle installazioni di colonnine di ricarica segnala l'mportanza delle energie rinnovabili. Quanto il tema sia importante lo dimostra anche il piano francese pensato per il settore automobilistico. Il Presidente Macron ha stanziato 8 miliardi per rendere la Francia il Paese leader delle auto elettiche.
Alla luce di quanto detto sin qui circa l’importanza e l’opportunità di un investimento azionario sempre più green, è evidente che personalmente non impegnerò un euro in aziende legate in qualche modo alla produzione e commercializzazione di petrolio. Tutti noi ricorderemo il fresco crollo delle quotazioni dell'oro nero di questi mesi. Visto che siamo ben lontani dalla fine di un Mondo senza oil, è chiaro che comprarlo a quei prezzi è stata un’opportunità unica, ma orientata al solo breve periodo.
Investire pensando alle logiche e agli interessi dei Millenials
L’unico modo per investire in titoli proiettati nel futuro è ragionare come un Minnenials, punto a basta! I giovani stanno dimostrando di essere sensibili alle tematiche ambientali. Oggi un diciottenne di non comprerebbe mai un auto Diesel, piuttosto si sposta con un monopattino elettrico. I ragazzi vivono di tecnologia (abbiamo visto che l’ambiente è fortemente legato all’innovazione) e i nostri figli sono consapevoli che i rifiuti prodotti in realtà costituiscono una risorsa decisiva per salvare il Pianeta.
Prima di salutarci, ci tengo a dire che l’idea di questa mini rubrica nasce dall’analisi puntuale di importanti realtà aziendali fatta al Corso opportunity 2020 – speciale azioni Italia, corso al quale sono particolarmente legato perché ho avuto il piacere di potervi collaborare e dove soprattutto ho capito perché, investire in questo settore, farà la differenza.