È da quando sono nato che sento ripetere che “siamo in crisi”. Ma cosa significa davvero essere in crisi? Siamo sicuri che questo termine sia usato correttamente e debba avere un’accezione negativa?
Cosa sono davvero le crisi?
Le crisi, come l’ultima che abbiamo passato a causa del Covid, non sono mai delle vere crisi. Possiamo definirle degli “acceleratori sociali”. Tanti business che davamo per scontati e consolidati vengono travolti dal cambio di abitudini delle persone, che la crisi porta con sé.
Ad esempio basti pensare al business degli uffici e degli spazi spazi commerciali: chi lo avrebbe detto che interi palazzi nei centri delle città sarebbero diventati obsoleti e poco utilizzati in poche settimane? Nessuno.
E che dire delle numerose attività commerciali e ristoranti che, grazie ai lavoratori che occupavano questi palazzi, si garantivano un fatturato costante per tutto l’anno? Anche loro sono stati spazzati via da quella che è diventata una realtà adottata da tutti: il lavoro da casa.
Amazon: esempio di come crisi può essere opportunità
L’esempio migliore per spiegare come una crisi possa essere una manna dal cielo per alcune società e settori ci viene fornito da Amazon, il colosso dell’online Shopping (e di molto altro tra cui, a breve, i viaggi nello spazio dei quali, proprio ieri, Jeff Bezos ha fatto da "cavia").
Grazie alla crisi del covid e al fatto che i negozi fisici sono rimasti chiusi per diversi mesi, Amazon ha incrementato notevolmente il proprio giro d’affari, raggiungendo i livelli che l’azienda stessa si era prefissata di toccare nel 2024. Un risultato incredibile che ci dà la conferma che cercavamo: Una crisi non è mai una crisi per tutti ma è un acceleratore di dinamiche che erano già in atto.
I business che devono ringraziare il covid
Indubbiamente Amazon non è l’unica azienda che ha fatto faville grazie al Covid. Oltre alla creatura di Jeff Bezos, sono molti i settori che devono ringraziare le opportunità generate per il loro business dalla pandemia. Citandone alcuni basti pensare all’e-commerce o agli e-sports, passando per il delivery sono diversi i settori che grazie al cambio di abitudini delle persone hanno registrato incrementi di fatturato esorbitante.
Se guardiamo al mercato delle grandi multinazionali, tra i miracolati troviamo tutto il settore degli e-sports: computer, processori e consolle di gioco (Playstation e Xbox) non sono mai stati così richiesti. In alcuni casi le aziende produttrici hanno addirittura fatto fatica a trovare le materie prime per produrre i loro prodotti.
Un altro settore che è letteralmente esploso è quello della tv in streaming e on demand, dove la testa di serie è stata il colosso Netflix, pioniere del settore. Con le persone chiuse in casa, l'azienda statunitense ha visto incrementare il numero dei suoi abbonati in maniera esorbitante.
Altro caso emblematico è stata Zoom, l’azienda produttrice dell’omonimo software diventata lo standard per riunioni da remoto e protagonista di una delle più ricche IPO della storia di Wall Street. Nei mesi successivi alla quotazione in Borsa, le azioni hanno segnato una performance di oltre il +800%.
Anche guardando più in piccolo, troviamo casi di successo: in un settore come quello della ristorazione, pesantemente colpito dalle chiusure forzare, dalle restrizioni e dal distanziamento sociale, le realtà che già pre-crisi si erano specializzate nel delivery (la consegna a domicilio) hanno davvero prosperato. Parlando con un conoscente che detiene diversi ristoranti Sushi nel Nord Italia ho avuto la conferma che, per lui, il Covid è stata una manna dal cielo: gli ha permesso di incrementare il suo fatturato.
Come fare a guadagnare dalla crisi del Covid
Che siate Netflix e vendiate abbonamenti mensili o siate Amazon e vendiate di tutto sul vostro e-shop, al momento non avete alternativa: per farvi pagare dovete usare i servizi di Visa, MasterCard o American Express. Non c’è scampo!
Queste tre aziende non sono semplici aziende specializzate nei pagamenti elettronici. Sono società che nei lontani anni cinquanta ci hanno visto lungo e hanno creato la rete di pagamento che ancora utilizziamo! Il 95% della rete è detenuta da queste società e, per quanto piccola, quando qualcuno paga con carta di credito, a loro va una percentuale della spesa.
Questo è il motivo per cui, a mio avviso, è importante investire in queste società, visto che si trovano nella parte alta di questa sorta di catena alimentare dell’economia. Comprate un iPhone? La prima cosa che vi verrà chiesta è di inserire la vostra carta per accedere all’App store. Vi serve la cuccia per il cane? Amazon vi chiederà di inserire i dati della vostra carta, per procedere con il pagamento.
Sono questi i motivi che ci hanno portato a voler creare l’E-PAY BASKET, un prodotto finanziario disponibile sulla piattaforma di Kimura Trading, che con un solo click permette di investire in Visa, MasterCard e American Express in un solo colpo!
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