La seduta di ieri di Wall Street ha visto il NASDAQ tornare a ruggire e le azioni delle auto elettriche ne hanno tratto grande giovamento. Guadagni in doppia cifra per le società più chiacchierate: Tesla ha messo a segno una performance del 19,64%, Nio è andata molto vicina con un rialzo del 17,44%, Xpeng e Li Auto hanno viaggiato in maniera più contenuta con una crescita rispettivamente dell'11,33% e del 2,61%. Anche oggi dalle prime battute i titoli sembrano intonati.
Il punto di domanda ora è se questa ondata di acquisti sia frutto semplicemente di un normale rimbalzo tecnico oppure se gli investitori hanno trovato un punto d'appoggio da cui far ripartire il rally di lungo periodo. Sicuramente la variabile inflazione sarà in buona parte condizionante per i tecnologici e i dati americani al riguardo rappresenteranno una bussola molto preziosa per i prossimi mesi.
Da poco sono state rilasciate le risultanze sugli indici dei prezzi al consumo a stelle e strisce, che hanno smorzato le preoccupazioni degli investitori. Ad ogni modo, qualora attraverso tali dati si intravvederà la possibilità che i prezzi stiano andando oltre una linea Maginot fissata dalla Federal Reserve, i titoli menzionati potrebbero risentirne negativamente.
UBS: il rivale di Tesla sarà Volkswagen
Anche se le azioni del settore delle auto elettriche subiranno per svariate ragioni turbolenze di breve periodo, per UBS niente paura: i veicoli elettrici penetreranno il 100% del mercato automobilistico entro il 2040. Questo vorrà dire solo che il principale problema è chi dovrà contendere la corona per la supremazia a Tesla. Sì perché la società guidata da Elon Musk sarà sicuramente una sorta di Apple delle auto elettriche, il punto è capire invece chi sarà la Samsung.
Gli analisti della banca svizzera non hanno dubbi: semaforo rosso per le aziende cinesi particolarmente appariscenti nel 2020 come Nio e Xpeng, mentre via libera a un colosso come Volkswagen. Addirittura a giudizio degli strategist, il gigante tedesco raggiungerà Tesla come numero di auto vendute già nel 2022, grazie a circa 1,2 milioni di immatricolazioni.
Per la verità Volkswagen quest'anno ha già superato la casa USA in Europa che, dopo la Cina, è il mercato dell'automotive elettrico più grande del Mondo. Attualmente la quota di mercato della casa di Wolfsburg si aggira tra il 20% e il 25% e UBS prevede che la presenza possa estendersi grazie alla scalabilità della sua piattaforma EV.
Vokswagen non è ancora a livello di Tesla per quanto riguarda il software, l'ingegneria all'avanguardia, la digitalizzazione e le funzionalità di guida autonoma, ma nei prossimi anni la distanza tra i due potrebbe accorciarsi.
Per queste ragioni, UBS punta a una crescita del 57% del titolo Volkswagen in Borsa nei prossimi 12 mesi, con un prezzo obiettivo che passa da 200 a 300 euro.In questo momento le azioni a Francoforte vengono scambiate intorno a 222 euro. Da ricordare che il 15 marzo avrà luogo il Power Day dove l'Amministratore Delegato Herbert Diess fornirà un aggiornamento sulle batterie.
Auto elettriche: sarà bolla o no?
Se UBS è convinta che il mercato delle auto elettriche in continua espansione non possa tradire i tori di Wall Street, alcuni analisti non la vedono allo stesso modo. In un rapporto per la società che gestisce, la Gavekal Research, Louis Gave sostiene che l'entusiasmo attuale per i titoli come Tesla abbia tutti i tratti distintivi di una bolla.
Secondo l'esperto, la crescita prevista non può tenere il passo della produzione di batterie, semiconduttori e litio. Ragion per cui, se la matematica non inganna, i valori torneranno al loro posto e gli effetti della bolla si sentiranno tutti.
Ancora più drastico risulta essere Rob Arnott di Research Affiliates, il quale ha definito i veicoli elettrici una grande delusione del mercato. In sostanza Arnott riferisce che tutte le azioni del settore stiano aumentando e diminuendo all'unisono.
Questo significa che il mercato non fa differenza nonostante le prospettive molto diverse da parte delle varie aziende. Inoltre l'analista fa il punto sulla sostenibilità a lungo termine delle valutazioni che si fanno sui produttori di veicoli elettrici, ribadendo più di un dubbio perché ciò possa avvenire.
In definitiva, bolla o meno, sarà sempre il mercato a dettare la sua sentenza. E il fatto che ci possa essere uno sboom generalizzato non significa che alcune aziende come Tesla non possano continuare a recitare il ruolo che compete loro in questo momento. Esattamente come fece Amazon dopo lo scoppio della bolla Dot-com.