Bitcoin, quanto vale? Per Willem Buiter zero | Investire.biz

Bitcoin, quanto vale? Per Willem Buiter zero

10 mar 2021 - 12:30

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Le dinamiche di prezzo di Bitcoin tengono vivo il dibattito tra i critici e i sostenitori della criptovaluta. C'è però chi sostiene che questa è senza valore, ecco perché

Bitcoin a caccia di nuovi record dopo aver testato area 55.000 dollari nella giornata di ieri, prima di un lieve ritracciamento. Il massimo di febbraio a 58.350 dollari non sembra lontano e l'interesse crescente degli istituzionali verso la valuta digitale potrebbe rappresentare un driver importante verso il raggiungimento dell'obiettivo.

Una novità importante arriva dalla Cina, dove molte società d'investimento hanno rilevato un aumento di richieste da parte dei clienti per aggiungere Bitcoin nel loro portafoglio. Questo dimostrerebbe che l'attenzione verso la principale criptovaluta non è scemata nonostante qualche battuta d'arresto. L'approvazione del piano di stimolo negli Stati Uniti ha poi fatto il resto, liberando quella liquidità che ha solleticato la propensione al rischio da parte degli investitori.

 

Bitcoin: tutti i pro e i contro della criptovaluta

Con ogni probabilità il dibattito sull'importanza di detenere o meno Bitcoin andrà avanti ancora per un po' di tempo. E forse sarà il mercato in sè a determinare se vi sarà la prevalenza delle ragioni degli scettici o di quelle dei visionari. In entrambi i casi le motivazioni sono parimenti valide e condivisibili.

I più critici vedono nella mancanza di flessibilità una delle principali cause frenanti per l'adozione di Bitcoin come mezzo di scambio. Forme di pagamento come Visa e Paypal ad esempio possono eseguire rispettivamente 24.000 e 193 transazioni al secondo, Bitcoin al massimo 7. Oltretutto, mentre le prime sono mezzi più che attendibili, la criptovaluta per il momento non lo è, sia per una questione legata alla sicurezza del wallet che per quanto riguarda una regolamentazione che ancora non c'è.

L'instabilità è un altro dei principali fattori che alimenta le perplessità dei più dubbiosi. Per essere assurta a valuta rifugio, Bitcoin dovrebbe avere una volatilità meno sostenuta. In realtà, se paragonato all'oro che è bene rifugio per antonomasia, possiamo vedere che la differenza nelle oscillazioni di prezzo è molto marcata. Il metallo giallo ha un indice di volatilità a 3 mesi del 16%, mentre la criptocurrency arriva all'87%.

I più accaniti sostenitori del Bitcoin come valuta del futuro continuano a vedere una serie di vantaggi a loro dire inequivocabili. In primis con riferimento al risparmio dei costi nelle transazioni, ad esempio allorquando la vauta digitale viene utilizzata nei parcheggi oppure per le rimesse di denaro. In questo secondo caso è stato conteggiato un risparmio dal 50% al 90% rispetto ai metodi tradizionali.

Ciò che può fare veramente la differenza però è la capacità della criptovaluta di proteggere dall'inflazione. Questo è un fatto che secondo molti è stato percepito dal mercato in questi ultimi tempi. Le maggiori attese inflazionistiche infatti non hanno smosso minimamente l'oro, contrariamente a quanto accade di solito. Anzi il metallo prezioso si è addirittura deprezzato. Viceversa hanno rilanciato le quotazioni di Bitcoin. Che sia in atto un avvicendamento tra i due assets per funzionare come copertura alla crescita dei prezzi?

Infine ci sarebbe un ulteriore vantaggio che è stato considerato recentemente: la capacità di Bitcoin di mitigare il rischio nei bilanci aziendali. E questa sarebbe la motivazione per cui sempre più enti istituzionali stanno investendo importanti somme di denaro nella moneta virtuale.

 

Bitcoin: un asset senza valore

Sul dibattito in corso pesa indubbiamente l'opinione da parte di Willem Buiter, ex capo economista di Citigroup, il quale afferma che Bitcoin è senza valore intrinseco. Secondo l'esperto, nonostante la sua spettacolare avanzata in questo ultimo anno, Bitcoin è come le altre valute non sostenute dall'oro o da altri beni preziosi ma, a differenza di queste, non è sorretto da Banche centrali che ne stabilizzano il valore. Tutto questo lo rende un asset dal rischio elevatissimo.

Già il 12 febbraio di quest'anno Buiter aveva paragonato la criptomoneta a un gatto dentro una scatola. Per vedere se è vivo o morto è necessario aprire la scatola stessa e forse quello che si trova davanti non è ciò che realmente si aspetta di trovare.

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