Nei primi nove mesi del 2023 Intesa Sanpaolo ha registrato un utile netto in crescita dell’85,3% a 6,122 miliardi di euro, da 3,303 miliardi registrati nei primi nove mesi dello scorso anno. I ricavi si sono attestati a 18,765 miliardi (+19% anno su anno). Il risultato corrente lordo è risultato in crescita del 67% a 10,072 miliardi di euro, da 6,032 miliardi dei primi nove mesi del 2022.
Il risultato della gestione operativa è in aumento del 36,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, i proventi operativi netti sono aumentati del 19% rispetto ai primi nove mesi del 2022. I costi operativi sono aumentati dello 0,7% rispetto ai primi nove mesi del precedente esercizio.
Le commissioni nette sono pari a 6.448 milioni di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto ai 6.697 milioni dei primi nove mesi 2022. Il cost/income si è attestato al 41,9%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee. Lo stock di crediti deteriorati a fine settembre 2023 è diminuito del 5,3% rispetto a fine dicembre 2022, al netto delle rettifiche di valore e dell’1,4% al lordo.
Per quanto riguarda i conti relativi al solo terzo trimestre, i ricavi si sono attestati a 6,367 miliardi di euro (5 miliardi nel 2022) e l’utile netto a 1,9 miliardi di euro (957 milioni nel medesimo periodo dello scorso anno).
Al 30 settembre 2023, deducendo dal capitale circa 4,3 miliardi di dividendi maturati nei primi nove mesi, il Common Equity Tier 1 ratio a regime è risultato pari al 13,6% senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 25 nell’orizzonte compreso tra il quarto trimestre 2023 e il 2025, rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2023 pari all’ 8,82%.
Quali erano le attese degli analisti sui conti del terzo trimestre?
L’utile netto di Intesa Sanpaolo era previsto da Bloomberg e da Equita SIM in calo rispettivamente a 1,752 e 1,75 miliardi di euro (in flessione dell’1% su base sequenziale), rispetto ai 2,266 miliardi di euro precedenti.
L’EPS adjusted del terzo trimestre era atteso da Bloomberg a 0,097 euro, rispetto agli 0,125 euro del secondo trimestre di quest’anno. Il consensus prevedeva anche un EPS GAAP a 0,104, anche in questo caso in flessione rispetto allo 0,124 precedente.
Bloomberg stimava ricavi a 6,259 miliardi, in calo rispetto ai 6,341 miliardi del secondo trimestre 2023. Gli esperti di Equita SIM stimavano invece entrate a 6,2 miliardi di euro, in flessione dell’1% su base sequenziale, ma in aumento del 25% anno su anno.
Gli analisti della SIM milanese avevano stimato inoltre un margine netto di interesse pari a 3,7 miliardi, in crescita del 2% su trimestre su trimestre e con un rialzo del 53% a/a, mentre gli accantonamenti erano previsti a 500 miliardi di euro.
La politica di remunerazione degli azionisti: acconto di 2,6 miliardi sul dividendo
Lato dividendi, il CdA ha deliberato la distribuzione di 14,40 centesimi di euro per azione (acconto dividendi cash per 2.633 milioni di euro), al lordo delle ritenute di legge, come acconto dividendi a valere sui risultati del 2023, non sussistendo controindicazioni derivanti dai risultati prevedibili per il quarto trimestre 2023 né raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali applicabili a Intesa Sanpaolo che ostino a tale distribuzione.
L'acconto dividendi per azione è pressoché raddoppiato nel 2023 rispetto al 2022 salendo da 7,38 a 14,40 centesimi di euro, importo che - rapportato al prezzo di riferimento dell’azione registrato ieri - corrisponde a un rendimento (dividend yield) pari al 5,7%.
Piano d’impresa "procede a pieno ritmo", alzate guidance utili e margini
Intesa ha spiegato che l'attuazione del piano di impresa 2022-2025 "procede a pieno ritmo" e "le iniziative industriali chiave sono ben avviate", con una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 superiore a quello previsto per il 2023.
La banca guidata dall’AD Carlo Messina ha alzato le attese sull’utile netto dell’intero anno sopra 7,5 miliardi di euro (in precedenza sopra 7 miliardi), oltre le stime Bloomberg a 7,28 miliardi di euro. Il margine di interesse è ora atteso a oltre 14 miliardi (in precedenza oltre 13,5 miliardi) su stime degli analisti per 13,9 miliardi di euro.