La possibilità che le banche centrali possano essere vicine al ciclo riguardante il rialzo dei tassi di interesse, continua a sostenere il recupero sui principali mercati azionari del Vecchio Continente che chiudono la quarta seduta della settimana in generale territorio positivo. In questo contesto non fa eccezione il FTSE Mib che termina le contrattazioni nei pressi dei 28.500 punti, a stretto contatto sia con la trendline ribassista che parte dai massimi dello scorso mese di luglio che con l'indicatore daily del Supertrend. Dal punto di vista operativo una conferma oltre questi livelli dovrebbe far proseguire il recupero verso i 28.750 punti e a seguire la soglia dei 29.000 punti. Al contrario una discesa dei corsi sotto i 27.000 punti, andrebbe ad indebolire il quadro grafico con possibili nuove discese in direzione dei 26.750-26.700 punti.
Tra i titoli che nella giornata odierna si sono messi in luce a Piazza Affari troviamo Ferrari, che in tarda mattinata ha comunicato i dati del terzo trimestre. Andiamo a leggerli nello specifico.
Ferrari: rivede al rialzo outlook 2023
E' stato un altro trimestre da record l'ultimo passato per il cavallino rampante che, grazie ad una crescita degli utili trainata da un mix ancora più ricco e dal continuo appeal delle personalizzazioni, porta la società ad alzare l'outlook per l'anno in corso. Nello specifico l'azienda guidata da Benedetto Vigna ha visto i ricavi netti attestarsi a 1,544 miliardi di euro, risultando in crescita del 23,5% rispetto all’anno precedente, con consegne totali pari a 3.459 unità, in aumento dell’8,5% rispetto al terzo trimestre 2022. In aumento del 41,6% è risultato l'Ebit Adjusted che si attesta a 423 milioni di euro, con un margine pari al 27,4% rispetto al 23,9% del 2022. In questo contesto l'utile netto adjusted è pari a 332 milioni di euro, rispetto ai 228 milioni dello scorso anni, con un utile per azione adjusted a 1,82 euro rispetto ai precedenti 1,24 euro.
Nel periodo luglio-settembre non delude nemmeno l'Ebitda Adjusted che cresce del 37% a 595 milioni di euro, con un margine pari al 38,6% in aumento rispetto al 34,8% Buona la Generazione di free cash flow industriale che si attesta a 301 milioni. In calo l'indebitamento che passa dai 331 milioni di euro del 30 giugno scorso agli attuali 233 milioni di euro. Il portafoglio ordini rimane ai massimi livelli, grazie sia alla forte domanda in tutte le aree geografiche che dei nuovi modelli come la 296 Challenge e la 499P Modificata. Nel corso degli ultimi tre mesi le consegne della 812 Competizione A e della Purosangue hanno registrato un ulteriore accelerazione, mentre sono proseguiti i piani di allocazione della Daytona SP3.
Infine nel corso della presentazione dei dati è stato alzata ulteriormente la guidance sull'intero anno. Nel dettaglio i ricavi passano dai precedenti 5,8 miliardi di euro agli attuali 5,9 miliardi di euro, l'Ebit Adjustet da 1,5-1,54 miliardi di euro agli 1,57 miliardi di euro, con un margine in salita al 26,5% rispetto al precedente 26%. Per quanto riguarda l'Ebitda Adjusted dovrebbe attestarsi sopra i 2,25 miliardi di euro rispetto al precedente range posto tra i 2,19-2,22 miliardi di euro, con un margine superiore al 38%. Infine l'utile per azione dovrebbe attestarsi sui 6,55 euro rispetto ai 6,25-6,4 euro per azione comunicato in precedenza.
Azioni Ferrari: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come ha risposto l'azione in scia a questi dati. Con volumi quasi tripli rispetto alla media giornaliera mensile è stata una giornata all'insegna degli acquisti per il titolo Ferrari, con le quotazioni che si sono spinte oltre i massimi di sempre posti sulla soglia dei 300 euro. Nel breve termine una conferma sopra questi livelli andrebbe a rafforzare il trend primario presente sull'azione, con possibili ulteriori allunghi prima verso i 310 euro ed in seguito verso fin verso i 325 euro. In questo quadro rialzista eventuali prese di beneficio fin verso i 280-278 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, verrebbero lette come potenziali buy opportunity.
Al contrario la perdita di quest'ultimi sostegni aprirebbe le porte ad una fase discendente più marcata, con primi obiettivi i 270 euro dove troviamo la media mobile di lungo periodo ed in seguito i 265 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere ad una violazione di questi livelli aumenterebbero le possibilità per andare a testare la trendline rialzista che parte dai minimi di giugno 2022 e che transita sui 255 euro. Dal punto di vista operativo la perdita di questi supporti andrebbe ad indebolire la struttura grafica con possibili nuove discese in direzione dei minimi dello scorso mese di marzo situati sui 240 euro.
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