Per mezzo di un modulo presentato presso la Securities and Exchange Commission, General Electric ha fornito nuovi dettagli sullo spin-off che prenderà il via nel 2023 dell'unità GE HealthCare. In particolare, sono state date indicazioni più approfondite sullo stato economico-finanziario della divisione.
GE HealthCare ha ottenuto un margine di guadagno del 18% lo scorso anno, con l'attività di diagnostica a ultrasuoni che è cresciuta in termini di margini del 28% e il business farmaceutico del 34%, superando la media del settore. I prodotti per la cura dei pazienti e l'unità dell'imaging hanno registrato margini operativi rispettivamente del 12 e del 13%.
Le prospettive nel complesso sono molto positive: il management stima in totale un margine di profitto operativo che potrebbe arrivare al 20%.
General Electric: la guidance per il 2022 rimane debole
Per gli approfondimenti, comunque, l'appuntamento è all'8 dicembre, quando è previsto un incontro con gli analisti. Nel frattempo, Julian Mitchell, analista di Barclays, ha affermato che GE HealthCare potrebbe migliorare la situazione debitoria di 8,4 miliardi di dollari e arrivare a un debito-EBITDA di 2-2,5 volte. Questo, a suo avviso, basterebbe per guadagnare il rating creditizio di investment grade. Per quanto riguarda le azioni General Electric, l'esperto vede una crescita fino a 78 dollari, dai 64 dollari dell'ultima chiusura.
Quest'anno il titolo ha perso circa il 32% alla Borsa di New York, scontando una guidance debole che prevede un utile per azione (Eps, Earning per share) compreso tra 2,8 e 3,5 dollari ed un free cash flow compreso tra 5,5 e 6,5 miliardi di dollari. Wall Street è ancora più pessimista, predicendo un eps di 2,76 dollari e un flusso di cassa di 4,5 miliardi di dollari, poichè in un contesto di crisi degli approvvigionamenti, il conglomerato Usa si trova a fronteggiare anche il rallentamento dell'economia ed un'inflazione a livelli che non si vedevano da oltre 40 anni.