Coinbase strappa al rialzo nell'ultima seduta di Wall Street chiudendo la sessione con un +4,65%. A guidare gli acquisti è stato l'accordo siglato con Google, che, a partire dal 2023, si affiderà all'exchange per i pagamenti dei servizi cloud tramite le criptovalute. La partnership è stata annunciata nel corso della conferenza "Cloud Next": Amit Zavery, Vicepresidente e direttore generale della piattaforma Google Cloud, ha affermato che all'inizio il servizio sarà limitato a pochi clienti per poi essere progressivamente esteso.
I termini esatti del sodalizio non sono stati ancora resi noti, ma Jim Migdal, Vicepresidente dello sviluppo aziendale di Coinbase, ha dichiarato che l'azienda crittografica otterrà una percentuale dalle transazioni. Sono ormai diversi mesi che le due società sono in trattative per il supporto alle transazioni commerciali e per l'utilizzo del cloud (a maggio Google aveva già parlato della possibilità di associare quest'ultimo alle monete virtuali). Tra l'altro, il capo del cloud Thomas Kurian ha lavorato molto per la crescita nei principali settori dell'azienda e quest'anno ha creato un team per sviluppare il business legato alla blockchain.
Inoltre, Google sta anche sperimentando il modo di utilizzare Coinbase Prime, il servizio che memorizza in modo sicuro le criptovalute delle aziende, consentendo loro di eseguire le operazioni. In questo momento, tra le grandi organizzazioni che nel loro bilancio hanno inserito risorse digitali vi sono Tesla, MicroStrategy, Block e la stessa Coinbase.
Google-Coinbase: cosa significa l'accordo per le due società
Il mercato del cloud è in grande ascesa in questo periodo storico, con giganti come Amazon e Microsoft che insieme a Google stanno attuando una concorrenza sfrenata. Tuttavia, ancora nessuno dei principali concorrenti della società guidata da Sundar Pichai consente ai clienti di pagare con criptovalute. Questa quindi potrebbe essere per Google l'occasione per anticipare il mercato attirando aziende importanti. Anche in un periodo storico dove il settore crittografico sta attraversando una situazione di crisi per effetto delle numerose vicende che lo hanno interessato quest'anno.
La mossa ad ogni modo si potrebbe rivelare decisiva, in quanto il business del cloud rappresenta una diversificazione essenziale nel momento in cui gli introiti dalla pubblicità cominciano a scricchiolare. Al momento l'unità cloud costituisce il 9% del fatturato, in crescita rispetto a meno del 6% del 2019.
Quanto a Coinbase, l'accordo con Google segna un passo eccezionale relativamente al bacino di utenza visto che attualmente la società guidata da Brian Amstrong genera gran parte dei suoi ricavi dalle transazioni degli operatori al dettaglio. La scelta da parte di Google riveste una certa importanza perché, come ha dichiarato Zavery, erano state "esaminate altre società che offrivano il servizio in criptovalute come PayPal, ma Coinbase disponeva di capacità maggiori".