-
Lunedì 22 giugno il FTSE Mib cambia volto con l'entrata e l'uscita di nuovi titoli nel paniere.
-
I promossi sono Inwit e Interpump grazie alla loro capacità di crescita e di resistere alla crisi;
-
I bocciati sono BPER e Ferragamo che subiscono la penalizzazione della crisi finanziaria e delle misure restrittive per il Covid-19
Giugno è il mese delle pagelle. E anche nel campo della finanza si decidono promozioni e bocciature. Lunedì 22 giugno il FTSE Mib si rinnova e alcuni titoli saliranno nella massima serie, mentre altri retrocederanno in quelle cadette. Il 3 giugno il Ftse Italia Index Series Technical Committee ha approvato le modifiche che diventeranno operative dal 22 giugno, come da programma di calendario borsistico. Quest'ultimo prevede un turnover trimestrale esattamente il lunedì successivo al terzo venerdì dei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre.
Ricordiamo che il principale indice milanese è composto da 40 azioni di società italiane, anche se hanno sede all'estero. Le aziende devono essere quotate sul Mercato Telematico Azionario (MTA) oppure sul Mercato degli Investiment Vehicles (MIV). Le stesse vengono scelte in base alla capitalizzazione, al flottante e alla liquidità; di modo che la capitalizzazione e il volume degli scambi del FTSE MIB siano rispettivamente pari all'80% e al 90% del totale di mercato.
FTSE Mib: chi entra nel paniere
A conquistarsi l'ambito traguardo di far parte del più importante listino di Piazza Affari troviamo:
Inwit. Società che opera nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni wireless. È il primo operatore in Italia con oltre 11 mila torri. Nata il 14 gennaio 2015 e diventata operativa il primo aprile dello stesso anno grazie allo spin-off di Telecom Italia, la compagnia si quota in Borsa proprio il 22 giugno tra le Mid Cap. A 5 anni esatti dal debutto, l'azienda guidata da Giovanni Ferigo festeggia l'ingresso tra le migliori 40. In questo tempo le azioni Inwit hanno avuto una crescita costante, con poche battute d'arresto sul mercato. Il valore azionario da un minimo di 3,69 di giugno del 2016 ha raggiunto un massimo di 11,43 nell'aprile di quest'anno, prima che le turbolenze legate al Coronavirus facessero ritracciare il titolo alla quotazione attuale di 9,43. Nonostante la tempesta pandemica dall'inizio dell'anno le azioni hanno guadagnato il 7,6% e ad oggi la compagnia capitalizza circa 8,9 miliardi di euro.
Interpump. Azienda emiliana fondata nel 1977, è specializzata nella produzione di pompe ad alta pressione. Ad oggi è uno dei leader mondiali nel campo dell'oleodinamica ed è attiva in tutti i Continenti del pianeta. Fa parte sia dell'indice FTSE Italia Mid Cap che di quello FTSE Italia STAR. È quotata alla Borsa di Milano dal 1996 avendo un periodo di appannamento solo negli anni della grande crisi dei mutui subprime, quando raggiunse un minimo storico di 1,70 nel marzo del 2009. Da lì in poi iniziò un rally galoppante che la portò ad aumentare di 20 volte il suo valore di mercato, con un massimo di 33,62 ad aprile del 2019. Oggi il titolo quota 26 euro, in arretramento del 10% circa rispetto all'apertura del 2020. La capitalizzazione di Borsa è di circa 2,86 miliardi di euro.
FTSE Mib: chi esce dal paniere
Tra i cattivi che perderanno il posto di prestigio abbiamo:
BPER. Sesta banca italiana con una quota di mercato del 5,79% riguardo le filiali e poco più del 3% in riferimento ai prestiti e ai depositi dei clienti. È presente in 18 su 20 Regioni italiane e all'estero ha uffici in Cina, esattamente ad Hong Kong e Shangai. Purtroppo le diverse tempeste finanziarie protagoniste nei mercati, da Lehman Brothers in poi, hanno portato a galla la spinosa questione degli NPL delle banche. E il mercato ha danneggiato in maniera particolare i finanziari. Infatti le azioni BPER da un massimo storico di 18,83 del febbraio 2007 sono arrivate a un minimo di 1,80 nel maggio del corrente anno, prima di una ripresa che ha portato le quotazioni a 2,34 attuali. Dall'inizio dell'anno la banca modenese perde circa il 50%, cosa che da lunedì le varrà il declassamento all'indice delle Mid Cap. Come magra consolazione il gruppo guidato da Alessandro Vandelli è stato inserito nella lista dei quattro titoli di riserva per un ritorno in serie A in un prossimo futuro. Oggi BPER capitalizza circa 1,2 miliardi di euro.
Ferragamo. Casa di moda italiana fondata nel 1927 da Salvatore Ferragamo. Il marchio dell'eccellenza italiana è presente in oltre 90 Paesi tramite una rete di oltre 680 negozi monomarca gestiti direttamente. Se BPER è stata relegata in panchina e conserva la speranza di rientrare in campo, Ferragamo viene retrocessa definitivamente. Gli effetti del Coronavirus e del conseguente lockdown sono stati devastanti per il settore, tant'è che il titolo in Borsa perde circa il 30% dall'inizio dell'anno. Dalla sua quotazione avvenuta a giugno del 2011, Ferragamo ha conosciuti fasi di alti e bassi; con un massimo storico di 32,55 ad aprile 2015 ed un minimo di 9,50 nel marzo del 2020 quando la pandemia è scoppiata in tutto il pianeta. La capitalizzazione attuale dell'industria fiorentina è di 2,18 miliardi di euro.