Giornata all'insegna della debolezza sui principali mercati azionari del Vecchio Continente, su cui impattano non solo i timori riguardanti l'aumento dell'inflazione ma anche le rinnovate richieste di Putin per quanto riguarda il pagamento del gas in rubli fin da domattina.
In questo contesto il FTSE Mib scende in direzione dei 25.100 punti mettendo nel mirino i prossimi supporti posizionati sulla soglia dei 25.000 punti. Sarà importante la tenuta di questi livelli per evitare una prosecuzione delle vendite in direzione dei prossimi target situati sui 24.800-24.750 punti. Tra i titoli che a Piazza Affari cercano di tenere le posizioni troviamo Fincantieri, sostenuta dall'annuncio di una partnership nel campo della decarbonizzazione. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Fincantieri insieme a Rina per ricerca e sviluppo nel green
Nelle ultime ore Fincantieri ha firmato un protocollo d'intesa con Rina, multinazionale nel settore dell'energia e della mobilità, per sviluppare sinergie nel campo della decarbonizzazione. Nello specifico le due aziende saranno coinvolte in iniziative legate alla ricerca in campo tecnologico, all'analisi e allo studio su nuovi carburanti, con un interesse legato all'idrogeno e all'ammoniaca.
Oltre a questo, la partnership riguarderà anche la raccolta dell'anidride carbonica prodotta durante i processi industriali finalizzata sia allo stoccaggio che al suo riutilizzo. Per quanto riguarda invece le energie rinnovabili, le due aziende si concentreranno sugli impianti offshore riguardanti l'energia eolica e su soluzioni tecnologiche rivolte all'energia prodotta dalle onde.
Azioni Fincantieri: analisi tecnica e strategie operative
Il recupero delle azioni Fincantieri, partito dai minimi di periodo in area 0,45 euro, si è al momento arrestato a contatto con i massimi del 2022 situati nei pressi degli 0,635-0,65 euro. Questo movimento, che viene catalogato come un normale rimbalzo tecnico, non ha al momento modificato quel trend ribassista partito dai massimi di giugno 2021 posti sugli 0,84-0,845 euro.
Nel breve periodo sarà quindi solo con la rottura di 0,65 euro che il titolo invierebbe un segnale di forza, aprendo in quel caso la strada per nuovi allunghi che avrebbero un primo target sugli 0,68 euro e, a seguire, 0,71 euro.
Al contrario discese sotto i minimi settimanali posizionati in area 0,61 euro, andrebbero ad indebolire le quotazioni con discese verso gli 0,57 euro e successivamente 0,55 euro. Nel caso in cui anche questi ultimi sostegni dovessere essere rotti, le quotazioni riprenderebbero la tendenza principale discendente aumentando le chance di un test sulla soglia degli 0,5 euro.