Exor ha comunicato che il Consiglio di Amministrazione ha approvato la proposta di spostare la quotazione delle proprie azioni all’Euronext Amsterdam, listino che ospita già alcune delle proprie controllate.
La holding della famiglia Agnelli prevede che la quotazione sul listino olandese possa diventare effettiva da metà agosto. A seguito del trasferimento della quotazione all’Euronext Amsterdam Exor farà domanda per delistare i propri titoli da Piazza Affari, che avverrà non prima di 45 giorni dalla data in cui è pervenuta la richiesta di delisting.
Exor dall’Italia all’Olanda, un processo che va avanti dal 2016
Nell’ultima settimana il CdA del gruppo che controlla Stellantis, Ferrari, CNH Industrial, Gedi, Iveco Group e Juventus ha approvato il trasferimento della quotazione dei titoli ordinari da Borsa Italiana a Euronext Amsterdam.
Dal punto di vista strettamente finanziario non cambiano, visto che il listino azionario olandese comprende la stessa grande famiglia di quello meneghino. Per gli investitori con il passaggio non cambia nulla.
Per l’asse Italia-Olanda negli ultimi giorni è quindi arrivato il passaggio definitivo di un processo che va avanti dal 2016. Fu allora che John Elkann, CEO del gruppo Exor, annunciò la ridomiciliazione dell’azienda di famiglia ad Amsterdam.
Un’intenzione che suscitò un’ondata di polemiche in tutto il Paese, con le forti proteste dei sindacati che temevano gravi ripercussioni per gli stabilimenti attivi nella Penisola e per le migliaia di lavoratori dipendenti del gruppo.
Lo spostamento viene giustificato con l’esigenza di “allineare la Borsa di quotazione della società con la propria struttura legale di holding olandese”, si legge in una nota del gruppo.
Oltre alle preoccupazioni dei molti comparti produttivi in cui opera l’azienda, c’era anche chi sottolineava i grandi vantaggi di questa scelta, che dal punto di vista imprenditoriale appare quanto mai opportuna in linea con la scelta fatta nel 2016.
Exor: la strategia di Elkann per ottimizzare le casse del gruppo
L’assetto organizzativo di Exor ne risulterà ulteriormente semplificato, in quanto la finanziaria sarà soggetta alla vigilanza di un solo ente regolatore nazionale, in particolare della Dutch Authority for the Financial Markets (AFM), che prenderà quindi il posto della nostra Consob.
Con lo spostamento, la cassaforte di proprietà degli Agnelli-Elkann-Nasi ha beneficiato del quasi azzeramento delle tasse sulle plusvalenza, come è consentito anche in Italia dalla legge finanziaria “Participation Exemption”, che garantisce l’esenzione delle imposte nella misura del 95% per chi arriva da un Paese estero, anche da Paesi membri dell’UE, come in questo caso.
Si tratta di un periodo di grandi cambiamenti per il gruppo, che sta eseguendo una serie di ricollocamenti azionari e variazioni economiche in linea con la volontà di rendere il proprio marchio il più solido possibile.
Di recente Exor ha perfezionato la cessione di PartnerRe a Covea, incassando 8,5 miliardi di euro, e ha acquisito il 10% della società biotech francese Institut Mérieux per 833 milioni di euro tramite un aumento di capitale riservato.