Quello attuale è un periodo storico dove risulta essere estremamente difficile riuscire a individuare settori che possono essere resilienti in un contesto di alta inflazione e recessione economica. Il settore tecnologico ha subito un calo micidiale quest'anno e adesso è in ripresa. Tuttavia, questa potrebbe essere di breve durata perché in caso di tempesta difficilmente gli investitori puntano su azioni rischiose come quelle tech.
Il comparto bancario teoricamente beneficerebbe dall'aumento dei tassi d'interesse da parte delle Banche centrali, in quanto gli istituti di credito vedono crescere il loro margine d'intermediazione. Il problema è che il sistema finanziario è quello che paga maggiore dazio quando arriva una crisi economica, perché diminuisce l'attività di prestito ed aumentano i crediti in sofferenza.
I settori quindi che alla fine sembrano essere più resilienti riguardano quelli dove vengono prodotti beni essenziali, come cibo ed energia, perché anche nelle condizioni più critiche la domanda per questi prodotti si mantiene alta.
Orkla: chi è e cosa fa
Posto quindi che cibo ed energia siano i campi dove direzionare gli acquisti, si tratta di trovare azioni pertinenti che possano rappresentare un'opportunità. Vi è un gruppo norvegese quotato a Oslo, che coniuga questi due beni attraverso una serie di partecipazioni societarie. Si tratta di Orkla, gigante industriale che si è trasformato in un'azienda di beni di consumo producendo il 37% delle entrate dal suo core business alimentare e che possiede diverse centrali idroelettriche. Queste ultime rappresentano circa il 5% delle entrate 2021, però sono state in grado di proteggere l'azienda dall'aumento dei prezzi delle materie prime energetiche.
Secondo Bruno Monteyne, analista di Bernstein, vi sarà un notevole incremento del contributo dell'idroelettrico all'utile, esattamente da 702 milioni di corone norvegesi del 2021 a 1 miliardo del 2022. In una nota Monteyne ha scritto che gli stessi fattori che comprimono i margini stanno anche guidando un massiccio aumento della redditività per le centrali idroelettriche di Orkla, attenuando l'impatto negativo del margine sul business dei consumatori.
L'azienda ha diverse divisioni nel comparto alimentare, tra cui quello dii dolciumi e snack, che contribuiscono alle vendite per il 15%, oltre a sezioni per la cura personale e la pulizia della casa. Tra l'altro, Okla possiede una partecipazione del 42,6% in Jotun, produttore di vernici e rivestimenti. La società ha un personale costituito da 21.423 unità e un valore di mercato di circa 83 miliardi di corone, con un multiplo di circa 15 volte i guadagni attesi per il 2022, in linea con il settore.
Orkla: perché comprare le azioni in Borsa
Il titolo in Borsa quest'anno ha perso quasi il 6% a 83,26 NOK. Gli analisti hanno una visione positiva sulla società. Joachim Huse, analista di Pareto Securities ha come prezzo obiettivo 95 NOK, che corrisponde a un rialzo di circa il 15% rispetto al prezzo attuale. Lo stesso Monteyne vede le azioni Orkla a 85 NOK.
Tra i possibili catalizzatori che potrebbero rafforzare il titolo vi è un cambio di gestione, che mira a dare alle divisioni più autonomia e a intraprendere un'attività aziendale più dinamica. Ad aprile infatti l'ex Amministratore Delegato Joan Ivar Semilitsch è stato sostituito nel ruolo da Nils Selte, che ha dichiarato in un'intervista: "Orkla continuerà a costruire sulla sua forte visione del marchio e dei consumatori, aumentando nel contempo il valore dell'azienda, stabilendo attività più autonome e apportando modifiche al modello operativo".