Questa settimana in Europa è arrivato un nuovo meme stock che ricorda tanto il titolo statunitense GameStop: si tratta dell'operatore satellitare franco-britannico Eutelsat Communications. Alla Borsa di Parigi le azioni sono salite di quasi il 460% finora a partire da lunedì scorso, dopo essere state a lungo bastonate dagli investitori allo scoperto.
Prima dell'ultima impennata, il titolo era scivolato a poco più di 1 euro, al termine di un'agonia che sembrava infinita. A gennaio, Moody's aveva tagliato ancora una volta il rating dell'azienda portandolo in territorio "junk" per via della sottoperformance dei suoi satelliti OneWeb e delle continue esigenze di investimento rapportate a uno scarso cash flow.
Cos'è successo in questi giorni? I trader retail si sono radunati nei forum come Boursorama in Francia e hanno deciso di
attaccare gli hedge fund esattamente come tre anni fa fecero i forumisti di Reddit guidati dall'influencer Keith Gill - detto
Roaring Kitty - con il titolo GameStop.
A quel punto, i volumi sono impazziti con il manifestarsi del classico fenomeno dello short squeeze. In sostanza, gli investitori allo scoperto si sono trovati costretti a chiudere rapidamente le loro posizioni di vendita mentre il prezzo delle azioni saliva vertiginosamente, per evitare le chiamate di margine.
"Questo è un classico short squeeze di proporzioni relativamente inaudite, ma ad essere onesti, proporzionato ai cambiamenti tettonici che vediamo nella geopolitica globale dall'elezione di Trump", ha detto l'analista di Bernstein, Aleksander Peterc. Secondo Stephane Ekolo, strategist azionario di TFS Derivatives a Londra, "Eutelsat è un titolo che piace ai trader al dettaglio. Gli hedge fund erano short e ora stiamo assistendo a una carneficina di short squeeze".
Eutelsat: cosa ha innescato l'agguato agli hedge fund
La crociata degli investitori retail sui venditori allo scoperto ha come motivo conduttore quanto accaduto venerdì scorso durante l'incontro alla Casa Bianca tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello dell'Ucraina Volodymir Zelensky.
Lo scontro che si è consumato tra i due nello Studio Ovale è terminato con la minaccia del leader americano di sospendere gli aiuti militari al popolo ucraino devastato dalla guerra con la Russia. Minaccia che poi si è concretizzata in un successivo annuncio da parte di Trump.
Ma non finisce qui. Starlink, la società di Elon Musk che fornisce servizi satellitari all'Ucraina per la connessione a Internet, potrebbe interrompere la fornitura come conseguenza della disgregazione dei rapporti tra Washington e Kiev.
A quel punto, sono maturate voci che a sostituire Starlink potrebbe essere proprio Eutelsat nell'ambito di maggiori supporto e vicinanza dell'Europa all'Ucraina. "Stiamo lavorando attivamente con le istituzioni europee e i partner commerciali per consentire il rapido dispiegamento di ulteriori terminali utente per le missioni e le infrastrutture critiche", ha dichiarato Eutelsat, "mentre i nostri servizi in orbita terrestre bassa sono già distribuiti in Ucraina e supportano le comunicazioni governative e istituzionali".
I trader hanno quinti colto l'occasione per partire all'arrembaggio e gli effetti di questa azione di massa sono sotto gli occhi di tutti gli osservatori delle dinamiche di mercato.
"Il prezzo delle azioni riflette la speranza che l'Europa fornirà un maggiore sostegno a Eutelsat, nessuna delle economie fondamentali che avevano portato il prezzo delle sue azioni a diventare così depresso si è dissipata", ha detto Hamish Low, analista di Enders Analysis.
Le azioni Eutelsat sono cresciute in maniera così dirompente anche per un altro fattore. La società con sede a Parigi starebbe trattando con il governo italiano per la fornitura di un sistema di comunicazioni satellitari sicure.
In pratica, il governo Meloni sarebbe interessato alla garanzia di comunicazioni criptate tra Palazzo Chigi, i diplomatici e gli ufficiali della Difesa che operano in aree considerate a rischio. Per questo, cerca alternative valide a SpaceX di Musk, che a questo punto non sarebbe considerata totalmente affidabile.
La questione è stata posta proprio dal premier Giorgia Meloni durante una riunione del Consiglio dei ministri di martedì scorso, nel quale ha messo in luce come la nuova situazione geopolitica richiedesse la ricerca di un'alternativa.