Dopo il recupero a cui abbiamo assistito nella giornata di ieri, i futures del Vecchio Continente impostati nei pressi della parità anticipano un inizio di seduta all'insegna della cautela. Con il focus che rimane sempre rivolto alle prossime mosse che saranno messe in campo dalle Banche centrali in tema di rialzo dei tassi di interesse, il FTSE Mib dovrebbe aprirere le contrattazioni confermandosi oltre la soglia dei 27.000 punti.
Nel breve periodo sarà fondamentale la tenuta di questi livelli per proseguire il recupero verso i 27.250-27.300 punti e a seguire l'area dei 27.500 punti. Al contrario il ritorno sotto i 27.000 punti dovrebbe tornare ad indebolire le quotazioni con primi obiettivi ribassisti situati sui 26.700-26.750 punti. Tra i titoli da monitorare a Milano troviamo ENI che accelera per una nuova acquisizione.
ENI: trattative in esclusiva per acquisire Neptune Energy
Dopo mesi di lente trattative, secondo alcuni rumors ENI avrebbe accelerato e avviato colloqui in esclusiva per l'acquisizione del produttore britannico di gas e petrolio Neptune Energy, alzando la sua offerta vicino ai 6 miliardi di dollari. Nel caso l'offerta presentata dalla società guidata da Claudio Descalzi dovesse essere accettata, rappresenterebbe una delle acquisizioni più importanti degli ultimi anni. Neptune che è controllata dai fondi di private equity China Investment Corporation, Carlyle Group e CVC Capital Partners opera essenzialmente in Norvegia, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Algeria ed Indonesia e nel primo trimestre dell'anno in corso ha prodotto 142.000 barili al giorno, di cui il 75% prevalentemente gas.
Ricordiamo che nei mesi passati l’agenzia Reuters aveva riferito che, entro il 2030, Neptune Energy avrebbe come obiettivo quello di immagazzinare più anidride carbonica di quanta ne emette attraverso la combustione dei combustibili che vende. Il target va oltre rispetto a quello degli altri competitors che fanno invece affidamento sulle compensazioni delle emissioni.
La strategia messa in campo dalla compagnia britannica dipende dalla cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica e dai progetti di idrogeno presenti in Olanda e Gran Bretagna, i quali devono ancora essere finalizzati ma che potrebbero portare ad immagazzinare oltre 9 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica sull'azione.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operative
Seduta all'insegna delle vendite quella di ieri per il titolo ENI, con i prezzi che hanno chiuso sotto la soglia dei 13 euro. Dal punto di vista operativo l'azione prosegue quel trend discendente partito ad aprile dai 14 euro e che potrebbe spingere i corsi a testare i minimi della scorsa ottava situati sui 12,50 euro. Fondamentale sarà la tenuta di tali livelli, dove transita la trendline rialzista che parte dai minimi di ottobre 2022, per evitare un ulteriore indebolimento del quadro grafico con primo obiettivo i minimi di marzo posti sugli 11,70 euro e a seguire gli 11,30 euro.
Al contrario sarà solo con il superamento della trendline discendente che transita in area 13,20-13,25 euro che l'azione potrebbe aprirebbe le porte a dei recuperi verso i 13,50 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend. Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere lasciate alle spalle si avrebbe una continuazione degli acquisti con target identificabili sui massimi di aprile in zona 14 euro. Il superamento di questi ostacoli permetterebbe un deciso miglioramento del quadro grafico, facendo aumentare la possibilità di tornare a mettere sotto pressione i top del 2023 situati vicini alla soglia dei 15 euro, con target intermedi sui 14,40-14,50 euro.
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