Il dato pubblicato ieri riguardante l'inflazione europea, che è risultato sopra le attese degli analisti, andrà a mettere sotto pressione la BCE in tema di rialzo dei tassi di interesse. I futures europei sono impostati in terreno negativo e anticipano un nuovo inizio di seduta all'insegna delle vendite sui principali mercati azionari.
In questo contesto il FTSE Mib dovrevve aprire le contrattazioni nei pressi dei 21.350 punti, avvicinandosi ai primi sostegni situati in area 21.250 punti sotto i quali si aprirebbero le porte per un test sulla soglia dei 21.000 punti. Tra i titoli da monitorare a Piazza Affari troviamo ENI, dopo il sell-off che ha contrassegnato la seduta di ieri in scia alla tassazione sugli extraprofitti. Vediamo tutti i dettagli.
Azioni ENI: sale a 1,4 miliardi di euro la tassa su extraprofitti, quale impatto?
A distanza di qualche settimana il Cane a sei zampe rifà i calcoli sugli extraprofitti, dopo le nuove circolari emanate dall'Agenzia delle Entrate che hanno precisato meglio quanto le società legate al settore energetico devono versare allo Stato per finanziare le misure anti-rincari.
Nello specifico l'aliquota del contributo, che all'inizio era stata fissata al 10%, è stata incrementata al 25% e riguarda il saldo delle operazioni attive e passive ai fini IVA che è stato realizzato nel periodo che va dall'ottobre del 2021 all'aprile dell'anno in corso. Sulla base del nuovo comupto l'azienda guidata da Claudio Descalzi vede triplicato il contibuto che passa dai 550 milioni precedenti agli attuali 1,4 miliardi di euro.
Ricordiamo che le imprese interessate avrebbero dovuto versare un acconto nell'ordine del 40% entro fine giugno 2022 e la rimanente parte entro il mese di novembre dell'anno in corso. Visto che molte aziende non hanno rispettato gli impegni, il governo ha deciso una stretta sulle società che prevede sanzioni ridotte per chi si regolarizzerà entro fine agosto 2022 e una multa del 60% di quanto non versato dal 1° settebre in poi.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operarive
Vediamo come ha risposto l'azione dopo queste notizie. Il sell-off delle ultime giornate sta andando a mettere sotto pressione quel trend rialzista innescatosi sul titolo Eni dai minimi di luglio in area 10,50 euro.
Nel breve termine importante sarà ora la tenuta degli 11,70-11,75 euro, dove passa la trendline rialzista partita dai minimi di luglio, per evitare una continuazione delle vendite che avrebbero un prossimi target sugli 11,50 euro e a seguire presso la soglia degli 11 euro. Nel caso in cui anche questi supporti dovessero essere rotti, aumenterebbe la possibilità di un test dei minimi di periodo sui 10,50 euro.
Al contrario il ritorno oltre la soglia dei 12 euro riporterebbe fiducia sul titolo con possibili allunghi in direzione delle forti resistenze situate in area 12,50 euro. Il breakout di questi livelli andrebbe a rafforzare la struttura grafica dell'azione aprendo la strada a nuovi allunghi verso i 12,70 euro e a seguire la soglia dei 13 euro.
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