L'inflazione europea risultata al 9,1% sopra le attese degli analisti, continua ad indebolire i principali mercati azionari del Vecchio Continente che si avviano a chiudere la giornata in territorio negativo. In questo contesto il Ftse Mib, non solo manca il ritorno oltre la soglia dei 22.000 punti, ma si porta in direzione dei 21.700 punti, sotto i quali ci potrebbero essere ulteriori ribassi verso i 21.500 punti.
Tra i titoli da monitorare a Milano troviamo Poste Italiane, dopo i rumors riguardanti un accordo con Pago-Pa. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Poste Italiane: per Pago-Pa una piattafoma per le multe digitali?
Secondo alcuni rumors la società guidata da Matteo Del Fante sarebbe vicina ad un accordo con Pago-Pa, per realizzare una piataforma tecnologica riguardante le notifiche delle multe digitali. L'idea messa in campo, seguendo l'articolo 26 del Decreto Semplificazioni n.76/2020, dovrebbe prevedere benefici non solo per la pubblica amministrazione ma anche per i cittadini.
Infatti da una parte la notifica degli atti della PA, che è a carico del destinatario, passarebbe dagli attuali 11 euro ai 2 euro e dall'altra ci sarebbe un risparmio nell'ordine di 55 milioni di euro per l'abbattimento del contenzioso che prima sorgeva con la notifica cartacea degli atti. Infatti ora con la notifica digitale ci sarebbe la certezza dell'avvenuto adempimento tramite consegna. I dettagli economici dell'accordo sono ancora in fase di negoziazione e dovrebbero essere definiti nelle prossime settimane.
Azioni Poste Italiane: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come sta rispondendo l'azione dopo queste notizie. E' un trend chiaramente ribassista quello presente sul titolo Poste Italiane che, partito dai top toccati nell'ottobre 2021 in area 12,70 euro, ha spinto i prezzi ad inizio settimana sui minimi di periodo nei pressi dei 7,65 euro.
Nel breve termine importante sarà ora la tenuta di questi supporti, per evitare che la fase correttiva presente possa proseguire e spingere le quotazioni verso i minimi di ottobre-novembre 2020 situati in area 6,90 euro. In questo contesto eventuali rimbalzi che rimanessero sotto gli 8,55-8,60 euro, verrebbero letti come nuove occasioni per aprire posizioni ribassiste.
Al contrario sarà solo con il break di quest'ultime aree resistenziali che si avrebbe un primo e timido segnale di positività, che aprirebbe la strada ad un recupero verso gli 8,80 euro e successivamente i 9,10 euro. Nell'eventualità che questa view venisse realizzata, il break di quest'ultimi livelli aumenterebbe le chance di ulteriori allunghi verso i massimi di maggio 2022 posizionati sui 10,15-10,20 euro.
Vuoi seguire ogni giorno l'operatività di Pietro Origlia sul mercato azionario italiano? Iscriviti al servizio Pit Trading