L'avanzamento dei colloqui di pace da un lato e le aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della FED nella riunione del prossimo 10 dicembre dall'altro sostengono i mercati azionari del Vecchio Continente in avvio di giornata. La terza seduta dell'ottava vede così i principali indici di Borsa aprire le contrattazioni in leggero territorio positivo
Con i futures di Wall Street in guadagno dello 0,2%, grazie anche alle buone trimestrali comunicate da Marvell e Crowdstrike, il FTSE Mib si avvicina all'area dei 43.500 punti. Dal punto di vista operativo il superamento di tali livelli dovrebbe favorire ulteriori apprezzamenti, prima in direzione dei 43.700-43.750 punti e a seguire la soglia dei 45 mila punti. Al contrario nuovi segnali di debolezza si avrebbero solo con la violazione dei forti supporti situati sui 42 mila punti.
Tra i titoli che nella seduta odierna potrebbero registrare variazioni importanti troviamo Eni, dopo che il cane a sei zampe ha avviato in anticipo la fase 2 di Congo LNG. Scopriamo le ultime notizie in merito.
Eni: pronto il primo carico di LNG dal Congo
Nelle scorse ore Eni ha comunicato di aver avviato in anticipo rispetto a quanto comunicato in precedenza, della Fase 2 del progetto Congo LNG. Grazie all' arrivo dell’impianto galleggiante di liquefazione Nguya FLNG e all’introduzione del gas nel nuovo sistema di infrastrutture nell’offshore congolese, l'obiettivo del gruppo è quello di esportare il primo carico di LNG già a partire dai prossimi mesi.
La nuova fase di sviluppo vedrà la presenza non solo di tre piattaforme ma anche delle navi Scarabeo 5 e Nguya FLNG. Queste saranno impiegate sia nel trattamento e alla compressione del gas ma anche alla liquefazione ed export di volumi di gas.
In questo modo verranno sfruttate totalmente le risorse di gas presenti nei campi offshore di Nenè e Litchendjili, nella licenza Marine XII, garantendo un flusso costante verso le unità di liquefazione Tango e Nguya. L'obiettivo è quello di portare la capacità complessiva del progetto a quasi 3 milioni di tonnellate annue, equivalenti a 4,5 miliardi di metri cubo all'anno.
L'entrata in esercizio della Fase 2 rispetto alle tempistiche previste nel progetto, stabiliscono un nuovo standard internazionale dell’industria per rapidità esecutiva ed efficienza. Tutto questo è stato possibile grazie al mix di innovazione tecnologica, attenta pianificazione industriale e forte coinvolgimento delle realtà locali.
Ricordiamo che Eni è presente in Congo da oltre 55 anni ed è impegnata in prima linea non solo nello sviluppo delle ingenti risorse di gas del Paese ma anche in iniziative il cui obiettivo è quello di promuovere la transizione energetica.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese in Borsa italiana sulle azioni Eni nel breve e medio periodo. È stata una giornata piatta quella di ieri per il titolo Eni che, con volumi leggermente inferiori alla media giornaliera mensile, ha chiuso le contrattazioni in area 16,19 euro.
Con un’impostazione primaria che rimane confermata al rialzo, la tenuta dei primi supporti situati sui 15,85-15,80 euro, dovrebbe favorire una continuazione degli acquisti con un primo target nei pressi dei 16,408 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 21 novembre, e a seguire i top di periodo posti in area 16,60 euro.
Nel caso in cui anche questi ultimi livelli, dove transita l’indicatore giornaliero del Supertrend, dovessero essere messi alle spalle, si avrebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico, con prossimi target i top degli ultimi 7 anni situati sui 16,75-16,80 euro.
Il superamento di tali aree resistenziali dovrebbe far proseguire gli acquisti fin verso i 17,50 euro, aree che il titolo non tocca da 10 anni. In questo contesto tutte le fasi correttive che dovessero riportare le quotazioni verso i 15,85-15,80 euro, potrebbero rappresentare nuove occasioni di acquisto.
Al contrario, la perdita di questi sostegni dovrebbe aprire le porte a una fase correttiva più marcata. In questo caso il primo obiettivo ribassista sarebbe posto sui 15,40 euro, dove troviamo la media mobile a 50 giorni, e a seguire i 15,17 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 23 ottobre.
Sotto questi livelli è possibile una continuazione delle vendite verso i 14,90 euro e successivamente in direzione dei minimi degli ultimi 4 mesi situati sui 14,50-14,45 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere anche alla violazione di tali supporti, si avrebbe un ulteriore indebolimento del quadro grafico di medio termine, con prossimi obiettivi i 14,30-14,25 euro, dove il titolo andrebbe a mettere sotto pressione la media mobile a 200 giorni
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