ENI rimane al centro delle attenzioni degli operatori dei mercati finanziari mentre rimangono le tensioni geopolitiche dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Di recente il Cane a sei zampe ha firmato un accordo con Sonatrach che consentirà alla società guidata da Claudio Descalzi di aumentare le quantità di gas trasportate attraverso il gasdotto TransMed/Enrico Mattei, nell’ambito dei contratti a lungo termine di fornitura di gas in essere con Sonatrach a partire dai prossimi mesi autunnali.
Tale accordo utilizzerà le capacità disponibili di trasporto del gasdotto per garantire maggiore flessibilità di forniture energetiche, fornendo gradualmente volumi crescenti di gas a partire dal 2022, fino a 9 miliardi di metri cubi di gas all’anno nel 2023-2024.
I nuovi volumi di gas oggetto dell’accordo sono anche frutto della stretta collaborazione nello sviluppo di progetti upstream a gas che, attraverso il modello fast track distintivo ENI, sta portando una accelerazione significativa alla messa in produzione del potenziale dei campi algerini.
ENI: CdA proporrà buback da minimo 1,1 miliardi
Il CdA del Cane a sei zampe proporrà all'assemblea degli azionisti dell’11 maggio 2022 un nuovo programma di buyback per un esborso minimo di 1,1 miliardi di euro, incrementabile in funzione dello scenario del prezzo del Brent, e l’annullamento delle azioni proprie acquistate nel 2021.
Il CdA ha inoltre deliberato “la possibile emissione di uno o più prestiti obbligazionari, da collocare presso investitori istituzionali, per un ammontare complessivo non superiore a 3 miliardi di euro o equivalente in altra valuta, da emettersi in una o più tranche entro il 31 marzo 2024”.
Per quanto riguarda il buyback, “ENI aggiornerà la propria valutazione sullo scenario relativo al programma di buyback a luglio e a ottobre. In presenza di scenari di prezzo del Brent superiori a 90 dollari al barile, ENI procederà ad aumentare il controvalore complessivo del programma di buyback per un ammontare pari al 30% del Free Cash Flow incrementale associato (in ogni caso il programma di buyback non potrà essere superiore a complessivi 2,5 miliardi di euro) e per un quantitativo massimo di azioni pari al 10% delle azioni ordinarie in cui sarà suddiviso il capitale sociale di ENI ad esito dell'annullamento delle azioni proprie acquistate nel 2021”.
Il gruppo spiega che il nuovo piano di acquisto di azioni proprie “è finalizzato ad offrire alla società un'opzione flessibile per riconoscere agli azionisti un'ulteriore remunerazione rispetto alla distribuzione di dividendi, con l'intenzione di condividere la generazione di valore legata ai progressi ENI nel proprio percorso strategico e al miglioramento dello scenario”. Vediamo ora il quadro tecnico e come operare sulla big cap di Piazza Affari.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operative
Il quadro tecnico di ENI è evidentemente impostato al rialzo se si osserva l’andamento dei corsi sul grafico giornaliero. Visto il recente eccesso al rialzo, si potrebbero privilegiare strategie di matrice rialzista nel caso dovesse verificarsi un ritracciamento verso il livello tondo e psicologico a 13 euro.
In questo caso il primo obiettivo di profitto potrebbe essere localizzato a 13,84 euro mentre un target più ambizioso sui massimi segnati a inizio marzo in area 14,85 euro. La positività verrebbe meno con una violazione dei 12,30 euro, minimi del 7 marzo scorso, movimento che potrebbe consentire alle forze ribassiste di raggiungere l’area di concentrazione di domanda a 11,50 euro.
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