La crisi energetica proveniente dalla Cina sta mettendo in subbuglio tutto il settore dell'energia coinvolgendo un numero considerevole di aziende operanti in diversi ambiti. La ripresa delle attività produttive dopo le chiusure forzate della pandemia ha rilanciato la domanda di idrocarburi, ma tutto questo è stato accompagnando dalla repressione delle Autorità cinesi sul fronte delle emissioni di carbonio.
Pechino sta sostenendo una battaglia senza esclusioni di colpi per realizzare il grande progetto di decarbonizzazione totale entro il 2060 e per questo ha imposto a molte province dell'ex Impero Celeste di limitare l'uso dell'elettricità. La conseguenza è stata la chiusura delle fabbriche e la carenza di fornitura, con il relativo aumento di prezzo delle materie prime.
Il problema adesso è molto serio, perché sta per arrivare la stagione invernale e il disequilibrio di mercato rischia di farsi ancora più accentuato. Da questa situazione sono molto le imprese che ci rimettono e sono quelle che si collocano dal lato della domanda. In via del tutto speculare, le più avvantaggiate sono le società che operano nel campo della fornitura di idrocarburi e che si ritrovano prezzi più alti dei beni venduti.
Energy crunch: i perdenti
Entrando a fondo a livello settoriale, si possono individuare diverse categorie di perdenti dalla crisi energetica proveniente dalla Cina. Vediamo insieme di chi si tratta.
Importatori e distributori di gas
Le aziende che acquistano gas sul mercato vedranno notevolmente i profitti ridotti per via della crescita dei prezzi, con margini ulteriormente compressi con l'arrivo dell'inverno. In particolare sotto esame potrebbero essere i conti dell'importatore di gas indiano Petronet LNG e del distributore di gas urbano Indraprastha Gas Ltd. A questo si aggiunge la pressione regolamentare che potrebbero subire società come China Gas Holdings, Hong Kong e China Gas, Kunlun Energy.
Produttori di energia a carbone
Le aziende che producono energia elettrica utilizzando il carbone hanno subito l'aumento dei costi della materia prima che con ogni probabilità non riusciranno completamente a trasferire in bolletta ai consumatori. Quindi buona parte dell'incremento dovrà essere accollato a monte nella catena distributiva. Società come Huadian Power International, Huaneng Power International e Datang International Power Generation hanno dovuto sostenere molte perdite in Borsa negli ultimi tempi.
Utenti di elettricità
La risalita dei prezzi energetici inciderà fortemente sui profitti di quelle aziende che utilizzano intensamente elettricità nella loro attività produttiva. Al riguardo sotto osservazione vi sono titoli come Aluminium Corporation of China Ltd. , Baoshan Iron & Steel Co., Angang Steel Co., China National Chemical Engineering Co. e Zhejiang Longsheng Group Co. Inoltre da considerare le interruzioni di corrente che creeranno dei black-out nella produzione. In tal caso ad essere danneggiate saranno le società di trasporto come ad esempio Cosco Shipping Holdings.
Fornitori di iPhone e case automobilistiche
Sono diversi i casi di aziende che forniscono gli iPhone e le case automobilistiche ad aver dovuto interrompere la produzione in Cina per la politica repressiva del Governo. È il caso ad esempio di Apple ASE Technology Holding Co, che ha deciso la chiusura dello stabilimento di Kunshan nei 3 giorni che vanno dal 27 al 30 settembre. A forte rischio sono le imprese come Eve Energy e Ningbo Joyson Electronic Corp. che approvvigionano Tesla.
Energy crunch: i vincitori
Naturalmente nell'altra sponda si collocano tutte quelle azienda che otterranno beneficio dalla situazione che si sta configurando. Ve ne sono 3 tipologie in particolare, eccole.
Produttori ed esportatori di gas
Le aziende presenti sul mercato che si occupano della produzione e del rifornimento di gas a livello mondiale trarranno sicuramente vantaggio dall'eccesso di domanda sul mercato e dalla lievitazione del prezzo della materia prima venduta. Tra queste possiamo individuare Woodside Petroleum, Petronas Gas Bhd, Inpex Corp., Oil and Natural Gas Corp. e Reliance Industries.
Minatori di carbone
Lo stesso discorso può essere fatto per le società specializzate nell'estrazione di carbonio. A tal proposito sono previsti profitti in crescita per Adaro Energy Tbk, Whitehaven Coal Ltd. e Coal India Ltd. Restando in ambito cinese invece vale la pena di considerare China Shenhua Energy Co., China Coal Energy Co. e Shanxi Coking Coal Energy Group Co.
Produttori di green energy
Come accennato, il processo di transizione energetica voluta da Pechino è additato come uno dei principali responsabile dell'energy cruch che si sta manifestando sul mercato. Nel medio-lungo termine questo non può far altro che favorire le società che stanno investendo nelle fonti rinnovabili come l'eolico o il solare, ad esempio. Le Borse cominciano a scontare l'eventualità, tant'è che alcuni titoli hanno collezionato importanti guadagni in questo periodo, tipo China Logyuan Power Group, Huaneng Lancana River Hydropowe, Fujian Mindona Electric Power e Cecep Wind-Power Corp.