I timori da parte degli investitori che il rialzo dei tassi di interesse possa spingere l'economia globale in recessione, dovrebbero continuare ad impattare in apertura di giornata sui listini europei che sono attesi in leggero territorio negativo. In questo contesto anche il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni in leggero ribasso e con il focus rivolto anche al risultato delle elezioni politiche nel nostro Paese.
Dal punto di vista operativo sarà fondamentale la tenuta dei 21.000 punti, per evitare una prosecuzione delle vendite verso i minimi di luglio 2022 posti nei pressi dei 20.450-20.500 punti. Tra i temi da monitorare a Piazza Affari troviamo Enel, che sul finire della scorsa ottava ha comunicato di aver ceduto la sua controllata brasiliana. Andiamo a leggere i dettagli.
Enel cede la controllata brasiliana Celg-D
Nella giornata di venerdi scorso Enel ha ceduto ad Equatorial Energia la società brasiliana di distribuzione di energia elettrica Celg-D. Questa fonrnisce energia a 3,3 milioni di clienti a Goias, con un'area in concessione di 337.000 chilometri. Il valore dell'operazione si aggira sui 7,3 miliardi di real (1,4 miliardi di dollari).
Nello specifico al closing atteso entro fine 2022, l'accordo prevederebbe il pagamento di circa 1,6 miliardi di real (oltre 300 milioni di dollari) per la parte di equity e il rimborso da parte di Celg-D, entro 12 mesi, di finanziamenti infragruppo per circa 5,7 miliardi di real (1,1 miliardi di dollari). Ricordiamo che la società italiana, nell'ambito di un processo di privatizzazione, aveva acquistato Celd-D nel 2016 dallo Stato brasiliano e da Eletrobras per 2,1 miliardi di real.
L'operazione genererà un effetto positivo sull'indebitamento netto consolidato di Enel per circa 1,4 miliardi di euro. Oltre ad Equatorial Energia erano interessate a Celq-D anche Cpfl Energia e Edp Energias do Brasil, controllate rispettivamente dalla cinese State Grid Corporation, e dalla portoghese Edp.
Azioni Enel: analisi tecnica e strategie operative
Il trend ribassista innescatosi nel gennaio del 2021 dai 9 euro, ha spinto nell'ultima settimana il titolo Enel a ritestare i minimi degli ultimi 46 mesi in area 4,60 euro. Con una performance negativa di quasi il 50%, le attese sono tutte rivolte alla tenuta di questi ultimi livelli per evitare una prosecuzione delle vendite ed un conseguente ritorno sui minimi del marzo 2017 situati nei pressi dei 4,20 euro. Questi supporti rappresenteranno l'ultimo baluardo per evitare un'ulteriore prosecuzione del movimento discendente verso il bottom del 2016 situato sui 3,35-3,40 euro.
Al contrario un primo segnale di positività si avrebbe solo con il ritorno del titolo sopra la soglia dei 5 euro, con primi target sui 5,15 euro. Solo nel caso in cui le quotazioni si spingessero oltre questo ostacolo che si potrebbe innescare un rimbalzo importante verso i 5,50 euro e successivamente in direzione dei 5,80 euro, superando anche la trendline ribassista che parte dai massimi di aprile 2021. Sarà oltre queste aree resistenziali che il trend ribassista in atto inizierebbe ad inviare segnali di indebolimento.
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