Alphabet e Amazon sono pronte a entrare nel Dow Jones Industrial Average. Finora ciò che le aveva tenute lontane era stata la quotazione elevata delle proprie azioni, in quanto la struttura dell'indice americano è diversa da quella dell'S&P 500. Quest'ultima include le società a maggiore capitalizzazione, mentre il Dow Jones tiene molto in considerazione il prezzo. In altri termini, se un titolo ha una quotazione eccessiva o troppo bassa viene scartato nel Dow; nel primo caso perché condiziona troppo con il suo peso il valore del benchmark, nel secondo caso perché incide troppo poco.
Adesso la società madre di Google e Amazon sono in condizioni di entrare dopo aver eseguito
il frazionamento delle loro azioni con un rapporto 20:1, il che ha portato il valore del proprio titolo da oltre 2.000 dollari a poco più di 100 dollari. Il colosso della ricerca online infatti ha iniziato a quotare le azioni con il
nuovo prezzo da lunedì della scorsa settimana, mentre il
gigante e-commerce ha diviso le sue azioni a giugno.
Dow Jones: ecco chi farà spazio ad Alphabet e Amazon
Quando potrà avvenire l'avvicendamento delle azioni di Alphabet e Amazon con altri titoli nel Dow non è dato di saperlo, in quanto l'indice non ha un calendario in proposito. Gli ultimi cambiamenti sono avvenuti nel 2020 e prima ancora nel 2018, quindi se si dovesse rispettare questa ultima cadenza di 2 anni è possibile che il 2022 sia l'anno accreditato. Secondo un portavoce di S&P Dow Jones Indexes, l'azienda non rilascia dichiarazioni su potenziali aggiunte ed eliminazioni al benchmark, ma si limita a considerare quelle società che "hanno una reputazione eccellente, dimostrano una crescita sostenuta e sono di interesse per un numero importante di investitori". Ovviamente, tutto questo in armonia con il prezzo delle azioni, visto i criteri di ponderazione dell'indice che si basano su di esso.
Volendo fare delle ipotesi, i titoli candidati a fare spazio ad Alphabet e Amazon potrebbero essere la più grande compagnia statunitense The Travelers Companies e l'azienda chimica Dow Inc. Le due aziende hanno rispettivamente il secondo e il terzo valore di mercato più basso con circa 38 miliardi di dollari.
Sulla base di questo criterio, fanalino di coda dell'indice è la multinazionale americana della salute e del benessere Walgreens Boots Alliance, che però è stata aggiunta nel 2018. In realtà, i gestori del Dow Jones potrebbero anche sacrificare questa azienda, riconoscendo che è stata un errore ammetterla quattro anni fa.
È anche possibile che si presti attenzione al discorso del prezzo per decidere quali titoli verranno rimpiazzati. Ad esempio ci sono azioni come UnitedHealth Group, Goldman Sachs e Home Depot che quotano tra gli oltre 300 e gli oltre 500 dollari, il che vuol dire che hanno un'influenza eccessiva nella determinazione del valore dell'indice della quale si potrà tenere conto.