Disney è un'azienda che ha saputo rinnovarsi e reinventarsi nel corso degli anni, passando dai famosissimi film agli iconici parchi divertimento, fino alla realizzazione di una piattaforma di streaming online capace di fare concorrenza a Netflix.
Nonostante questo però l'azienda potrebbe essere vicina ad un periodo di forte difficoltà, vediamo perché.
La strategia di acquisizioni di Disney
Nonostante per molti di noi Disney rappresenti una parte nostalgica della nostra infanzia e non vorremmo mai vederla fallire, purtroppo la società non se la sta passando un granchè bene.
Dopo aver acquisito ESPN, il famoso canale sportivo internazionale, Disney negli ultimi 15 anni ha focalizzato le energie nel comprare compagnie famosissime come Marvel e Lucasfilm (la casa cinematografica responsabile della produzione di Indiana jones e Star Wars) per cercare di diventare una delle più grandi compagnie nell’industria dei media.
Uno degli ultimi passaggi di questa grande trasformazione è stata la creazione di Disney+, una piattaforma streaming di film e serie TV come Netflix e Prime Video. Con questa mossa Disney ha ottenuto una posizione unica nel settore, riuscendo ad accontentare a qualsiasi tipo di consumatore: dai grandi ai bambini, in casa o all’aperto, Disney può intrattenere e divertire milioni di persone.
Disney+ spaventa gli investitori
Dall’inizio della pandemia però questa struttura ha iniziato a scricchiolare dato che la compagnia è passata da generare utili per 10 miliardi di dollari fino ad avere una perdita di 2,8 mld di dollari nel 2020! Il titolo ovviamente ha risentito parecchio della situazione e dopo una ripresa che nel 2021 ha spinto i corsi sui nuovi massimi storici, sta affrontando una situazione estremamente difficile e si trova ora al -50% dai top.
Le cause di questo crollo sono molte e tra queste c’è di sicuro Disney+: durante la pandemia Disney+ è cresciuta con una rapidità mai vista prima (pensate che partendo da 0 ha raggiunto i 137 milioni di iscritti in 2 anni e mezzo, un risultato che Netflix a confronto ha ottenuto in 15 anni).
Questa crescita così rapida, sta spaventando gli investitori che hanno tutte le ragioni per credere che non sia sostenibile nel lungo termine, soprattutto dopo il ritorno alla normalità post-pandemia. Le persone, dopo 2 anni passati chiusi in casa, preferiscono uscire invece che stare sul divano a guardare la TV.
Margini sempre più bassi per Disney
Un’altra causa delle difficoltà va ricercata nell'andamento dei margini: l’inflazione è alle stelle e Disney, come tutti, non ne è immune. L’azienda si è trovata in poco tempo a spendere di più per pagare i fornitori dei parchi a tema, l'energia, il cibo e tutto il resto.
Per non parlare dei lavoratori: durante la pandemia sono state licenziate più di 30 mila persone che lavoravano nei parchi divertimento. Dopo la riapertura, la compagnia non è riuscita a colmare velocemente questo vuoto, trovandosi a dover offrire ai lavoratori compensi più alti e bonus migliori per convincerli a lavorare per loro.
Tutto questo si traduce ovviamente in margini più bassi per l’azienda e quindi profitti minori.
Disney e le prese di posizione in ambito politico e sociale: un'arma a doppio taglio
La terza e ultima causa possiamo trovarla nell'atteggiamento dell'azienda verso argomenti legati alle ingiustizie sociali, come le questioni di genere ed etnia.
Non è un segreto che Disney preferisca tenere un comportamento più liberale e negli ultimi anni la cosa è diventata molto evidente: ci sono film che rappresentano e promuovono apertamente ad esempio movimenti come quello LGBTQ. Questo ha portato molti genitori ad evitare di mostrare cartoni animati della Disney ai loro figli.
Disney, ma in generale tutte le compagnie, non dovrebbero essere coinvolte in questi scontri politici, poichè schierandosi finiscono per scontentare un grandissimo numero di persone. Queste battaglie “ideologiche” che Disney porta avanti, rischiano di mettere l'azienda in una posizione difficile per gli investitori, che potrebbero vederla come un titolo troppo rischioso ed esposto alle loro sparate politiche del momento.
Le azioni Disney sono da comprare?
Alla luce di queste premesse siamo andati ad analizzare i bilanci e…non bene! Lo so che sembra assurdo, ho controllato e ho fatto i calcoli più volte, ma Disney ha uno Z-score di Altman pari a 1,64. Secondo questo modello, inventato dal professore di Harvard, la situazione finanziaria dell’azienda è precaria ed addirittura non è escluso il fallimento (se vuoi conoscere tutto di questo modello, iscriviti al mio corso “fare soldi in borsa” dove spiegherò nel dettaglio il modello e tutti gli studenti riceveranno il file excel pronto da usare)!
Sinceramente non credo che Disney possa fallire, almeno nel breve, ma non sono esclusi ulteriori ribassi del titolo.
Analisi tecnica sulle azioni Disney
Anche dal punto di vista tecnico le azioni di Topolino non sono messe bene. La trendline di lungo periodo, che ha sorretto il rialzo degli ultimi anni è stata rotta ed i minimi su cui sta poggiando il titolo sembrano davvero scricchiolare. Per tutti questi motivi abbiamo deciso di posizionarci "short" su Disney, il che significa che guadagneremo qualora i prezzi effettivamente scendessero.
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